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È una delle statali più belle da fare in moto. L'ho scritto spesso e l'ha detto pure Nico Cereghini, quindi ci possiamo fidare. E non facciamo gli ipocriti, invita alla guida brillante, alle belle pieghe. La facciamo apposta.
Ma il tutto dovrebbe restare nei limiti del buon senso. Invece ieri le prime salite dopo Fornovo mi hanno ricordato che era sabato pomeriggio, non il solito orario serale infrasettimanale (che prediligo per raggiungere i suoceri, che sono toscani). Tanti, tantissimi motociclisti sulla strada. La grande maggioranza corretta. Impegnata nella bella guida, certo, ma senza strafare.
Poi c'erano loro, gli imbecilli. Gruppi di amici ingarellati tra loro, impegnati in sorpassi a limitatore. L'urlo dei motori oltre la linea bianca. In ingresso e in uscita di curva, incuranti delle auto e delle moto sull'altra corsia. Lo ripeto, dei veri imbecilli. Non trovo altre parole.
Cinque o sei individui su oltre 80 chilometri di strada. Pochi, ma sufficienti a toglierti la serenità nell'affrontare la curva successiva. Della serie freni puntati e... "ne spunterà un altro?".
Poi non lamentiamoci, se per colpa di pochi la gente che vive sui passi e le forze dell'ordine ci prendono di mira. Hanno ragione loro. Ma la cura forse c'è: le teste calde sono poche, una rumorosa minoranza. In compagnia isoliamola, facciamola sentire fuori posto e fuori dal tempo. La passione per la moto è tutta un'altra cosa. Io tornerò a fare come i tassi. Sulla Cisa, ma di notte.