La FMI a difesa dell'Enduro in Lombardia

La FMI a difesa dell'Enduro in Lombardia
In occasione degli Assoluti d'Italia di Enduro il WWF, Legambiente, il CAI e altre associazioni ecologiste hanno provato a bloccare la gara. Per fortuna hanno vinto la FMI e il Moto Club Bergamo
18 luglio 2011


Sabato 16 e domenica 17 luglio si sono svolti a Casazza (Bergamo) gli Assoluti d’Italia di Enduro, organizzati dal Moto Club Bergamo tramite le sezioni Grone e Casazza.
L’atto di diffida stragiudiziale presentato da WWF Bergamo, Circolo Legambiente Val Cavallina e Val Calepio, CAI sottosezione Trescore Balneario, Circolo Sinistra Ecologia Libertà Val Cavallina e Val Calepio, all’indirizzo dei Sindaci di Adrara S.Martino, Casazza, Grone, Monasterolo del Castello, Bianzano, Gaverina Terme, Comunità dei Laghi Bergamaschi, e per conoscenza al Comando Provinciale del Corpo Forestale di Stato, non ha ottenuto l’effetto a cui puntava, mentre l’Associazione organizzatrice si è adoperata per l’ottimale applicazione delle norme vigenti in tema di protezione dell’ambiente.

I presentatori della diffida hanno atteso pochi giorni prima dell’evento per presentarla, quando ben si sapeva che la prova, iscritta a calendario nazionale della Federazione Motociclistica Italiana, e pertanto a conoscenza di tutti gli ambiti territoriali, aveva ottenuto i preventivi pareri positivi.
A pochi giorni dalla manifestazione rilievi spesso capziosi, atti a bloccare un interesse diffuso (quello di centinaia di appassionati giunti a Casazza da tutta Italia), hanno quindi lasciato spazio ad ipotesi catastrofiche, quando ad un Moto Club esperto quale il “Bergamo”, che ha ormai organizzato centinaia di competizioni, è ben chiaro e prioritario l’obiettivo di salvaguardare l’intero percorso, oltre ad avere accettato l’imposizione di una fideiussione cautelativa di 25.000 euro, importo notevolissimo per una Associazione Sportiva non a scopo di lucro.
Il tema della compensazione ambientale sta particolarmente a cuore alla FMI e alle Società sue affiliate, tanto che se ne è parlato insieme a tante altre soluzioni condivise, nello scorso inverno, nell’ambito di un incontro con il CAI di Bergamo.
A quell’incontro ne dovranno seguire altri, che evitino gli attriti come nel caso di Casazza, per giungere ad una soluzione condivisa nella quale sia presente sia la difesa dell’ambiente che il rispetto dei sacrosanti interessi sportivi. Ai quali, non dimentichiamo, fanno eco quelli turistici ed economici che manifestazioni del genere riflettono.
E’ necessario partire dal concetto che ogni cittadino possa fruire del proprio territorio, nell’ambito del rispetto delle leggi vigenti e della convivenza civile. E a tale scopo risulta quanto mai interessante l’invito dell’Onorevole Sergio Piffari dell’IDV ad evitare posizioni troppo radicali.

La FMI auspica dunque che nei prossimi giorni vi sia un incontro tra le parti, affinché l’iter delle prossime manifestazioni sia condiviso nell’interesse di una pratica sportiva riconosciuta dal CONI, che in questa Provincia ha regalato soddisfazioni iridate in quantità, così come nel massimo rispetto del territorio.
 

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