Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
L’esito della discussione sembra lasciare poche speranze circa le intenzioni dell’Amministrazione Comunale di rivedere nella sostanza il provvedimento. Per questa ragione torniamo a ribadire, con forza, le ragioni di fondo della nostra perplessità:
1) Il contributo delle due ruote a motore Euro 1 all’inquinamento complessivo è irrilevante: non lo diciamo noi, ma studi e ricerche indipendenti che abbiamo messo a disposizione.
2) Più di novantamila persone dovranno rinunciare al proprio mezzo di spostamento: non semplicemente motociclisti, ma normali cittadini che l’Amministrazione Comunale costringerà a scendere di sella. Vista la situazione economica italiana, sarà difficile che questi veicoli vengano sostituiti con altri di più recente realizzazione.
3) La circolazione nella Capitale, già congestionata, non ne trarrà giovamento.
4) L’intervento del Comune è lineare: blocca tutti gli Euro 1 a prescindere dalla categoria di appartenenza, senza considerare che i motocicli Euro 1 sono più “giovani” di sette anni rispetto alle autovetture Euro 1. Se viene considerato inderogabile un intervento sulle due ruote a motore, sarebbe più comprensibile la decisione di circoscrivere il divieto di circolazione, nell’ambito dei motoveicoli Euro 1, ai veicoli con motorizzazione a 2 tempi, tecnologicamente meno evoluti. Non chiediamo atteggiamenti di favore: non l’abbiamo mai fatto e non è nostra abitudine farlo. Chiediamo piuttosto – e con forza – una valutazione oggettiva del problema, che tenga conto dei dati reali, dei numeri effettivi e del contesto sociale ed economico con cui ogni decisione deve sempre ed inevitabilmente fare i conti”.