La FMI contro il blocco degli Euro1 a Roma

La FMI contro il blocco degli Euro1 a Roma
La FMI chiede al comune di Roma di sospendere l'insensato provvedimento che vieta dall'1 novembre la circolazione della moto Euro1 nell'anello ferroviario della capitale
18 ottobre 2012

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La FMI contro il blocco degli Euro1 a Roma


Il Comune di Roma ha deciso di inibire la circolazione di moto e ciclomotori Euro 1 all'interno dell'anello ferroviario, a partire dal prossimo 1 novembre. La Federazione Motociclistica Italiana ha chiesto all'Assessore Marco Visconti (responsabile, tra i propri compiti istituzionali, anche delle “iniziative per il contenimento dell'inquinamento acustico e per la tutela della qualità dell'aria”), nel corso di un recente incontro, di cancellare questo provvedimento, che penalizzerà circa 100.000 motociclisti romani.

Nella speranza che l'Assessore accolga la richiesta la Federazione Motociclistica Italiana, insieme ad Ancma e Coordinamento Italiano Motociclisti, ha inviato un ulteriore appello al Sindaco Alemanno e all'Assessore Visconti perché rivedano le loro posizioni, al limite circoscrivendo il divieto a moto e ciclomotori Euro1 a due tempi.

A seguire, una sintesi della lettera firmata per la FMI dal Presidente Paolo Sesti.
“Scriviamo a seguito dei recenti incontri, in occasione dei quali abbiamo avuto modo di esprimere tutte le perplessità del settore delle due ruote a motore – chi le utilizza, chi le costruisce e chi le vende – relativamente alla deliberazione n°242 che, a decorrere dal 1 novembre 2012, impedirà l’accesso dei veicoli Euro 1 all’interno dell’anello ferroviario.
Paolo Sesti
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L’esito della discussione sembra lasciare poche speranze circa le intenzioni dell’Amministrazione Comunale di rivedere nella sostanza il provvedimento. Per questa ragione torniamo a ribadire, con forza, le ragioni di fondo della nostra perplessità:
1) Il contributo delle due ruote a motore Euro 1 all’inquinamento complessivo è irrilevante: non lo diciamo noi, ma studi e ricerche indipendenti che abbiamo messo a disposizione.
2) Più di novantamila persone dovranno rinunciare al proprio mezzo di spostamento: non semplicemente motociclisti, ma normali cittadini che l’Amministrazione Comunale costringerà a scendere di sella. Vista la situazione economica italiana, sarà difficile che questi veicoli vengano sostituiti con altri di più recente realizzazione.
3) La circolazione nella Capitale, già congestionata, non ne trarrà giovamento.
4) L’intervento del Comune è lineare: blocca tutti gli Euro 1 a prescindere dalla categoria di appartenenza, senza considerare che i motocicli Euro 1 sono più “giovani” di sette anni rispetto alle autovetture Euro 1. Se viene considerato inderogabile un intervento sulle due ruote a motore, sarebbe più comprensibile la decisione di circoscrivere il divieto di circolazione, nell’ambito dei motoveicoli Euro 1, ai veicoli con motorizzazione a 2 tempi, tecnologicamente meno evoluti. Non chiediamo atteggiamenti di favore: non l’abbiamo mai fatto e non è nostra abitudine farlo. Chiediamo piuttosto – e con forza – una valutazione oggettiva del problema, che tenga conto dei dati reali, dei numeri effettivi e del contesto sociale ed economico con cui ogni decisione deve sempre ed inevitabilmente fare i conti”.