Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Il 16 marzo del 1869, in Francia, l'ingegnere Louis Guillaume Perreaux depositava il brevetto numero 83691. Iniziava così la storia di uno degli strumenti di passione più amati da diverse generazioni.
Il brevetto descriveva infatti il principio di funzionamento di un velocipede a 2 ruote alimentato a vapore.
La prima moto era così nata. Il motore a combustione interna sarà applicato alla motocicletta nel 1885 dai due inventori tedeschi, Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach, che realizzeranno il loro prototipo nella piccola officina di Cannstatt, nei dintorni di Stoccarda.
Negli anni successivi vengono assemblati i primi modelli destinati alla vendita, sia in Europa che in America. La moto prima e lo scooter in seguito raggiungono rapidamente una grande diffusione.
Fanno da sfondo al boom economico del secondo dopoguerra e scrivono leggendarie pagine di cronaca sportiva sui circuiti di tutto il mondo.
L'Italia gioca un ruolo da protagonista nel motociclismo degli albori. Pensiamo a Gilera, che ha da poco festeggiato il suo (primo) centenario, a Moto Guzzi e a marchi più recenti, ma altrettanto prestigiosi, come Ducati, che tengono alta la nostra bandiera.
A 140 anni esatti da quel giorno del marzo 1869 la moto ne ha vista di strada scorrere sotto le sue ruote. Crisi o non crisi, la vecchietta gode ancora di ottima salute. Per rendersene conto basta fare un giro per le nostre città. O assistere a un Gran Premio di velocità.
Andrea Perfetti