La moto in Europa risale a +7%. Italia primo mercato. Male però i ciclomotori

Per quanto riguarda il segmento dei motocicli, che come noto accorpa moto e scooter, si conferma al forza trainante dei primi cinque mercati continentali (Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) che totalizzano 455.000 immatricolazioni, ovvero oltre l’80% del totale. E’ qui che si sviluppano e scompaiono le tendenze ma se si guarda alla salute del mercato la buona notizia è appunto vedere la sua ripresa ovunque.

Da quattro anni l’Italia ha ripreso la vetta delle vendite europee e nella prima metà del 2018 ha messo a segno 130.450 unità vendute (+4,3%, era stato +6,6% un anno fa), segue la Francia con 98.660 motocicli e un +7,8%, poi la Germania che con un +10,5% registra il maggio incremento (97.626 unità) grazie al quale si avvicina alle 100.750 unità immatricolate nel 2016.
La Spagna sale a 72.900 unità (+8,2%, aveva patito un -8% un anno fa) e il Regno Unito ritocca con un +3,4% il precedente risultato immatricolando 55.350 motocicli, buon risultato anche se non basta a recuperare il -13,4% dell’anno scorso rispetto alle 62.000 unità vendute nel 2016.

Cinquantini giù

Dopo una prima metà del 2017 in attivo, grazie a Francia, Olanda e Spagna, le vendite dei ciclomotori stanno patendo un cattivo 2018. Un andamento negativo che non riguarda soltanto l’Italia (-20%), perché che ci sono altri 15 paesi che fanno percentualmente peggio, mentre a essere in attivo sono appena tre mercati che sommano insieme meno di 11.000 veicoli.
Le registrazioni dei cinquantini sono infatti cadute da 176.662 unità del 2017 alle 120.981 del primo semestre 2018: -31,5%.
Il maggiore mercato dei ciclomotori si conferma quello francese (27.644 unità) che però perde ben il 35%. Seguono l’Olanda (26.731 e -27,8%), la Germania (12.790, pari a -27,4%), l’Italia (10.002 unità e -20,4%) e il Belgio che con 9.056 registrazioni conquista un +14,9%.

Vendite nazionali a confronto

Fonte dati ACEM