La sicurezza e il futuro del casco. La tavola rotonda di Moto.it

Nuovo appuntamento con gli esperti del settore, questa volta per parlare di caschi da moto. Di materiali, sicurezza, tipi di casco, derivazione dall'esperienza racing e, soprattutto, di futuro. Ne parliamo con i rappresentanti di AGV, LS2 e Piaggio, che propone l'innovativo Skully
19 novembre 2014

Punti chiave

 

L'evoluzione funzionale e progettuale del casco non si ferma. Lo richiede la sicurezza che deve superare gli standard attuali e ampliare la visione della protezione abbinata alla funzione. Di progettazione, materiali, caschi integrali, piuttosto che apribili o jet, travaso dall'esperienza racing e di innovazione abbiamo parlato con Alessandro Cernicchi, della ricerca e sviluppo AGV, Andrea De Santis, product manager di LS2, e con Luca Sacchi, che per il Gruppo Piaggio è il responsabile dell'innovazione strategica marketing di prodotto due ruote. Aprilia, infatti, ha stretto una collaborazione con la start-up americana Skully Systems che ha messo a punto un casco avanzato.

La tavola rotonda, dopo quella sulle moto super sportive e quella sulle moto classiche, è stata condotta come sempre da Nico Cereghini (questa volta con il sostegno tecnico di Carlo Baldi, inviato sui campi da gara della SBK es esperto di caschi), ed è iniziata proprio dai materiali e dagli standard.

Secondo Alessandro Cernicchi, AGV, ciò che conta è la qualità della progettazione. Si possono costruire caschi economici in plastica con qualità di sicurezza superiori a modelli molto costosi e che utilizzano compositi speciali, ma che non hanno la stessa cura progettuale. E ha aggiunto che le norme di omologazione devono essere aggiornate seguendo la nascita di caschi apribili, ad esempio, così come l'applicazione di dispositivi elettronici. Mentre i piloti aiutano anche nel miglioramento del comfort come dei sistemi anti appannamento.

Da sinistra, Cereghini, Baldi, Cernicchi, De Santis e Sacchi
Da sinistra, Cereghini, Baldi, Cernicchi, De Santis e Sacchi
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Andrea De Santis, di LS2, ha sottolineato come le competizioni non siano utili solamente all'immagine di un'azienda ma anzi sia un importante banco di prova per la sicurezza attiva come per quella passiva. L'attività in pista e un secondo aspetto della ricerca e sviluppo. Mentre l'analizzare i caschi incidentati dei piloti offre dati molti utili al miglioramento degli standard. Soprattutto ci sono la stessa costruzione e gli stessi materiali in un casco da GP o SBK come nel corrispettivo modello in vendita.


Luca Sacchi ha sottolineato come anche l'elettronica applicata al casco è importante ai fini della sicurezza oltre che utile nel semplificare il controllo della moto e delle informazioni da parte di chi guida. Lo Skully offre per esempio la connettività, ha un prisma che proietta le informazioni sulla visiera (navigatore compreso), una telecamera posteriore, la visiera elettro attuata che si schiarisce o scurisce a comando.
Per appronfondire questi e altri interessanti aspetti che riguardano il presente e il futuro del casco non rimane che guardare il video. Buona visione.