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Realizzare una moto nuova è una sfida avvincente e di sicuro emozionante. Realizzarne una per un marchio che non ne produce più da trent'anni dev'esserlo ancor di più. Se ci aggiungiamo che si tratta non solo di una tecnologia nuova basata sulla propulsione elettrica ma anche di un approccio differente alla progettazione della motocicletta stessa e che deve avere tutte le caratteristiche del grande rilancio, capiamo bene che il pathos nello staff Can-Am dev'essere bello alto per questo lancio. Abbiamo già parlato di Origin e Pulse, le moto che a breve, anzi brevissimo, segneranno il ritorno in grande stile su due ruote del marchio di proprietà del Gruppo BRP e torniamo ad occuparcene perché sul sito ufficiale della Casa canadese sono apparse tutte e quattro le puntate della web serie dedicata alla loro gestazione.
Per raccontare un momento così importante, in Can-Am hanno voluto giustamente fare le cose in grande stile e il primo video è apparso lo scorso anno dopo che già si erano viste le immagini delle moto e qualcosa era trapelato un anno prima ancora. Sul sito sono apparse quattro puntate che vanno a sottolineare diversi aspetti del processo creativo, di progettazione e collaudo che hanno portato alla definizione dei due modelli elettrici. Origin - come vi avevamo già anticipato - è la moto dual che punta maggiormente a legarsi al glorioso passato fuoristradistico del marchio anche se, di fatto, non è una enduro pensata per le competizioni ma più una proposta dedicata al grande pubblico così come la sorella naked Pulse.
Nel secondo video si dice ad esempio: "Queste moto sono per tutte le persone che ne desideravano una e non ne hanno mai avuto la possibilità". Si tratta di uno dei tanti messaggi "subliminali" contenuti nelle quattro puntate della serie che vanno a stratificare nella nostra coscienza la consapevolezza del tipo di prodotto trattato. Video dopo video, attraverso le parole degli uomini e donne che lo hanno realizzato capiamo poco a poco di cosa si tratta anche se non si entra mai troppo nel dettaglio del prodotto quanto, piuttosto, si intuisce il metodo seguito.
Oltre al design sicuramente originale e ispirato a quanto pare al gufo delle nevi dunque c'è di più. C'è stata ricerca sia tecnologia sia, apprendiamo, di personale per formare una squadra dedicata, ci sono le risorse di un grosso gruppo industriale sia in termini di investimento sia e soprattutto di know-how. Il powertrain è sviluppato alla Rotax - che è sempre di BRP - e non ci sentiamo di escludere che in futuro possa essere messo così a disposizione di altri costruttori.
Come vi abbiamo già raccontato e come si evince dalle immagini, si nota un volume centrale contenente pacco batterie e inverter utilizzato come elemento portante ma soprattutto c'è la particolarità del motore montato alle spalle del perno forcellone con questa sospensione monobraccio che fa anche da carter per la trasmissione. Per ora i dettagli tecnici sono davvero pochi, ma non è il caso di corrucciarsi perché al lancio manca molto poco e presto andremo a provarle. Non vi diciamo di più, ma abbiamo già il biglietto aereo.