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Qualche settimana fa è stata presentata l'ultima creazione pazza di Lamborghini, la Revuelto: un bolide da 1.015 cavalli, spinto da un V12 aspirato e tre motori elettrici. Una supercar ibrida dalle prestazioni a dir poco sconvolgenti. Ma qui non si parlava di moto? Cosa ci azzezza la Revuelto con le due ruote?
Se appena avete letto le prime righe di questo articolo vi siete fatti queste domande vi capiamo e vi rassicuriamo, ma il nostro consiglio è quello di continuare a leggere, siete nel posto giusto...
Emiliano Perucca Orfei, aka Masterpilot, ha avuto la possibilità di spremere a dovere la Revuelto tra i cordoli dell'autodromo di Vallelunga e, dopo averla testata, ha incontrato Mitja Bobkert (progettista, ingegnere e capo del Centro Stile Lamborghini), che si è prestato a fare due chiacchiare conlui regalandoci delle chicche uniche sulla novità Lamborghini. L'avreste mai detto che molti dettagli sono ispirati alle moto?
A primo impatto verebbe da pensare che l'unica cosa che accomuna la Revuelto al mondo delle motociclette siano le performance e questo è assolutamente giusto, ma la differenza sta nei dettagli e a spiegarci i segreti della new entry in casa Lamborghini ci pensa proprio chi l'ha disegnata.
Ancora prima di iniziare Mitja mette subito le "mani avanti", ci racconta che le moto sono una delle sue più grandi passioni: ne è innamorato da quando aveva 13 anni e il suo primo colpo di fulmine l'ha avuto con una MV Agusta, la F4, moto che possiede e affianca a un'altra eccellenza italiana, la Ducati Panigale V4.
Questo cuore motociclista Mitja l'ha portato nel progetto della Revuelto, fino in fondo, trovando il perfetto connubio tra funzionalità, tecnica e design.
Il primo elemento che salta all'occhio quando ammiriamo questo capolavoro ingegneristico è il motore. Il V12 aspirato da oltre 800 cavalli viene esposto senza alcun filtro, niente lo separa dal mondo esterno, come il motore delle moto naked e ormai anche di alcune sportive. Quando si dà carta bianca succede questo: si esce dagli schemi. Un rischio che, nel caso della Revuelto, è stato ben ripagatp.
Dopo aver ammirato il V12 gli occhi cadono sui due cannoni - o scarichi, chiamateli come volete - che escono dal retro della Revuelto: più in alto di così Mitja non poteva posizionarli. Il richiamo alle moto anche qui è evidente. Tornando al design della Revuelto le linee armoniose del retrotreno convergono verso i due scarichi, che sono la ciliegina sulla torta.
Continuano le somiglianze e i richiami al mondo delle motociciclette con le gomme. In Lamborghini hanno fatto di tutto per lasciare i due pneumatici posteriori il più visibili possibile, come nelle superbike con il "gommone" da 190 o da 200. L'ispirazione qui è la Panigale V4 che ricordiamo essere della famiglia Audi, alla quale anche Lamborghini fa parte.
Se l'intenzione di Mitja è stata quella di far risaltare i pneumatici dobbiamo dirgli che ci è riuscito, grazie anche alle dimensioni mastodontiche dei cerchi: 21 pollici all'anteriore e 22 pollici al posteriore.
Dello stile della Revuelto è impossibile non notare i fari. I motociclisti più attenti avranno notato la somiglianza con gli occhi della Panigale.
La linea a Y delle luci a LED caratterizza il frontale della nuova Lamborghini, scelta stilistica che, sommata al gruppo ottico che si nasconde sotto al cofano - proprio come i fari della superbike Ducati, sotto la carenatura - regala un'aggressività e un carattere unico alla vettura.
Troviamo delle similitudini anche nelle linee e nel design del cofano, stavolta però non si fa riferimento al mondo della velocità, ma incredibilmente al mondo dell'off road, del tassello. La forma del cofano richiama infatti quella che è la mascherina - o tabella, chiamatela come volete - delle moto da cross.
Spostiamoci ora dentro alla Revuelto perchè le chicche e i dettagli non sono ancora dfiniti. Dopo il volante la prima cosa che troviamo davanti ai nostri occhi è la strumentazione a sbalzo dove sono state lasciate volontariamente in bella vista le viti torx. Come vi abbiamo detto prima la differenza è nei dettagli.
Una volta accesa la belva la dashboard mostra un layout inconfondibile per i motociclisti: il contagiri è rotondo e richiama lo stile della bellissima lancetta contagiri, benché sia totalmente digitale. E se volete attivare le freccie? Si fa come sulle moto.
Per far circolare l'aria nell'abitacolo è stato studiato un elemento in carbonio dalle linee molto particolari, se siete un po' fantasiosi noterete la somiglianza con la parte bassa della carenatura della Panigale, precisamente dietro la ruota anteriore, dove ci sono i radiatori.
Scoprire che la passione nei confronti delle moto ha inluenzato positivamente lo sviluppo di una delle vetture più prestazionali del pianeta ci riempie il cuore d'orgoglio e alla fine non c'è bisogno di ripeterlo, noi motociclisti di gusto ne abbiamo, ma sarebbe molto interessante vedere Lamborghini a lavoro nel design di una moto, anche se qualcosa di simile abbiamo già visto...