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Husqvarna, prima Casa in assoluto a correre con un team ufficiale nei vari campionati nazionali (per primo il francese) ed a introdurre di serie nella propria gamma una moto da supermotard negli anni ’90, e plurivincitrice nella specialità del “traversing”, presenta al Salone di Milano una gamma di quattro differenti modelli con motori che vanno da 125 a 630 cc.
L’SM 125 è la base di partenza per chi vuole iniziare a cimentarsi nell’arte della derapata. Ora con carburatore elettronico, il suo “due tempi” è omologato Euro-3, come tutti gli altri modelli da supermotard .
I modelli SM 450 e SM 510 R sono completamente nuovi nella parte ciclistica e i motori sono dotati di iniezione elettronica. Sviluppati grazie le esperienze fatte nel campionato del mondo Supermoto, sono dotati di doppio silenziatore che dona alle moto una linea particolarmente accattivante e un “sound” molto particolare.
La nuova SM 630 ha l’anima racing di Husqvarna in versione “urbana”, e racchiude tutto il know how acquisito in 10 anni di corse e di vittorie in supermotard dal celebre Marchio di origine svedese (poi acquisito dal Gruppo Cagiva/MV Agusta e attualmente di proprietà BMW) con base operativa sul lago di Varese. Le doti più evidenti di questa moto sono la grande leggerezza e facilità di guida unita alla potenza di un potente monocilindrico da 600 cc.
Ma la novità principale della SM 630 2010 sta nel motore, il quale, grazie all’aumento dell’alesaggio da 98 a 100 mm, ora ha una cilindrata effettiva di circa 600 cc
Nuovo anche il volano di accensione Kokusan trifase da 360W. Il sensore temperatura acqua è posto sulla testa:la centralina del sistema di iniezione elabora il segnale di questo sensore e gestisce il funzionamento dell’elettrovalvola montata sul radiatore acqua di destra. Completamente nuovo è l’impianto di raffreddamento con girante nuovo e corpo pompa. La frizione è a comando idraulico, con coperchio del carter sinistro ridisegnato.
Per quanto riguarda la componentistica, è nuovo anche il serbatoio benzina in polietilene reticolato, con gruppo pompa benzina da 40 l/h e 12 litri di capacità; il circuito benzina è di tipo “no return-less” con tubi benzina dotati di attacchi a sgancio rapido.
Il monocilindrico a quattro tempi è dotato di impianto di scarico con sonda lambda “closed loop” e due silenziatori in alluminio catalizzati, con apposite protezioni paracalore in acciaio inox in zona pedane posteriori.
Il telaio ha una predisposizione per il montaggio del cavalletto centrale, venduto come optional. Quanto ai freni, davanti troviamo una nuova pinza radiale Brembo a mordere un disco flottante da 320 mm di diametro, mentre il disco posteriore da 220 mm ha una pinza monopistoncino.
Invariate le sospensioni, a parte la diversa colorazione per le forcelle Marzocchi, ora con foderi neri come i modelli 450/510. L’ SM 630, che monta un manubrio Tommaselli di tipo conificato senza traversino e nuovi mozzetti di supporto sulle piastre di sterzo, pesa 158 kg a secco.
Il telaio di colore bianco e i cerchi anodizzati neri regalano alla “due tempi” per i giovanissimi un look più vicino a quello delle più possenti Husky
Il telaio di colore bianco e i cerchi anodizzati neri regalano alla “due tempi” per i giovanissimi un look più vicino a quello delle più possenti Husky con motore a quattro tempi. L’ormai collaudatissimo e vincente motore da un ottavo di litro ha subito interventi di affinamento ed unificazione con i modelli racing, atti a migliorarne soprattutto il tiro e la potenza ai medi e bassi regimi .
La SM 125 è dotata del sistema ECS a carburazione elettronica, integrato al controllo elettronico della dosatura della miscela (sia rapporto aria/benzina che olio), sviluppato in collaborazione con la Dell’Orto. L’unità di controllo presiede simultaneamente anche al funzionamento del sistema di accensione. Questo permette l’adeguamento alle normative Euro-3 di questo motore leggero e dai ridotti costi di manutenzione.
Per la parte sospensioni, è stata introdotta la nuova forcella PaioIi, appositamente sviluppata per esaltare le caratteristiche di questo modello, in coppia, naturalmente, con l’ammortizzatore posteriore.
La strumentazione è di tipo digitale, e funge da tachimetro, contachilometri totale e parziale e contagiri, oltre ad ospitare le spie di servizio (frecce, anabbaglianti, abbaglianti e intervalli di manutenzione programmata).
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