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E' difficile riassumere in una manciata di articoli le quasi seicento notizie di mercato che abbiamo pubblicato nel 2014. La dozzina che abbiano scelto fra le più lette ci è utile in ogni caso a trovare gli spunti più interessanti, specie fra le novità di prodotto moto.
Il 2014 è iniziato con la nostra anticipazione della futura Africa Twin. La nuova enduro stradale che Honda avrebbe poi svelato a Eicma con il nome – provvisorio – True Adventure.
Non vi sfugge davvero nulla. Siete dei lettori attenti, leggete i nostri articoli spesso fino all'ultima riga. La cosa ci lusinga e trova conferma nei commenti all'articolo pubblicato il 9 gennaio e dedicato in teoria alla Honda CRF450 Rally che andrà in produzione. Diciamo in teoria, perché all'atto pratico metà dei commenti di quel pezzo sono rivolti alla futura Honda Africa Twin. Segno evidente che non vi sono sfuggite le parole contenute nell'ultimo paragrafo: "Se vi siete innamorati della linea della Honda CRF450 Rally, ma non avete il budget necessario e non vi interessano le prestazioni da gara, armatevi di un po' di pazienza, nemmeno troppa: l'Africa Twin potrebbe tornare, con un design ispirato proprio alla Rally".
Guardare alle moto più vendute aiuta a capire come stanno cambiando i gusti degli appassionati. Dal 2008 a oggi il mercato della moto si è trasformando in maniera importante. Si è ridotto fortemente nei volumi ma è anche cambiato molto nella sua composizione. Lo scooter fa sempre la parte del leone: ogni tre nuove immatricolazioni, due riguardano questo segmento. Una tendenza in atto da diversi anni: nel 2000 il rapporto fu addirittura di tre a uno, e anche nell'anno record per la vendita di moto - il 2006 - l'incidenza dello scooter scese appena al 64%. Ora la quota scooter sfiora il 66% del totale. Per vedere quali sono state le moto, e quali gli scooter, più venduti l'anno scorso abbiamo diviso le moto in otto tipologie, fra questa sono le enduro stradali e le naked al primo posto.
La sportiva più estrema era attesa da tempo e la si vedrà a novembre a Eicma. Ma a marzo avevamo trovato traccia della futura race replica.
I brevetti depositati da Honda svelano qualche aspetto in più sulla prossima supersportiva con propulsore V4 derivata dalla MotoGP. Di poche moto si è saputo per certo l’arrivo come della nuova V4 con cui Honda promette di rivoluzionare il mondo delle supersportive. Alcune voci giravano già da qualche tempo – ma era successo anche in occasione della nascita della RC211V, complice un propulsore talmente raffinato nelle lavorazioni da sembrare un’unità pronta all’industrializzazione – ma a settembre 2012 qualunque dubbio è stato spazzato via dalle parole dell’AD Honda in persona, Takanobu Ito. Che senza mezzi termini ha parlato di una moto spinta da un V4 e dotata di tecnologie acquisite in MotoGP.
I paralleli fra questo modello e la “Production Racer” RCV1000R sono stati richiamati più volte (senza però mai sbilanciarsi in conferme ufficiali) da parte di diversi rappresentanti della Casa di Tokyo.
Ancora nel mese di marzo viene pizzicata la crossover BMW che avremmo visto a novembre in veste definitiva. Stretta la derivazione dalla super naked S 1000R, alla cui sigla verrà aggiunta alla fine una X.
La nuova moto, che sarà una delle protagoniste della marca tedesca per la stagione 2015, è spinta dal quattro cilindri in linea introdotto sulla superbike S 1000RR e poi impiegato sulla streetfighter S 1000R. Era ipotizzabile che il progetto di quel motore non venisse relegato a una semplice applicazione super sportiva estrema. In fondo un mille con quel frazionamento e quella compattezza può andare benissimo su una turistica dal carattere molto sportivo. Perché di quello stiamo parlando, di una crossover capace di mettere nel mirino Ducati e KTM sul fronte delle prestazioni pure e del divertimento di guida.
Dopo le indiscrezioni sulle novità 2015 ritorniamo con i piedi per terra, con la brutta realtà dei furti di moto e scooter in Italia.
Quali sono le moto e gli scooter più rubati? Quanti e dove ne spariscono? E quanti se ne ritrovano? Honda SH e CBR sono in testa ai furti. Lazio e Campania le regioni più colpite. Un mezzo rubato su tre viene ritrovato. I furti di moto e scooter continuano a colpire duramente. Nell'ultimo periodo del quale ci è stato è possibile avere i dati ufficiali, il totale dei furti delle due ruote a motore denunciati è stato pari a 124.678 unità. Parliamo di motocicli, quindi di moto e scooter immatricolati, in questa statistica sono esclusi i ciclomotori.
Si è passati da 39.445 furti nel 2010, a 42.704 nel 2011 e a 42.538 nel 2012. Nello stesso periodo le nuove immatricolazioni sono state rispettivamente 307.103, 255.102 e 206.522. Cioè mentre calavano decisamente le vendite, i furti crescevano. Naturalmente i furti riguardano il parco circolante, e quello è rimasto stabile attorno agli 6,5 milioni (da questo conteggio fatto dall'ACI - sulla base delle tasse di possesso pagate - sono esclusi i ciclomotori che sono altri 2 milioni circa), ma sappiamo che solitamente sono i mezzi più recenti quelli preferiti dai ladri per il loro valore superiore.
La chiusura del primo semestre del 2014 ci ha dato la possibilità di conoscere chi ha saputo affrontare meglio le nuove esigenze di chi compera moto e scooter. In questo articolo abbiamo analizzato l'andamento delle vendite rispetto all'annata precedente.
Quali sono le marche che nei primi sei mesi di quest'anno hanno venduto più moto e più scooter in Italia? Ecco chi sale e chi scende rispetto al 2013. Le immatricolazioni di moto e scooter nella prima metà di quest'anno sono andate meglio rispetto al 2013. Non accadeva dal 2006 che il bilancio ritornava in attivo. Nel 2006 - ricordiamo che è stato quello l'anno del record assoluto per le immatricolazioni in Italia - si sfiorarono le 455mila unità vendute e di queste erano 161mila le moto. L'anno scorso il totale delle immatricolazioni ha faticato a raggiungere le cifra di 154mila unità fra scooter (101mila) e moto.
Da gennaio a giugno del 2014 c'è stato però un piccolo miglioramento rispetto al 2013: il mercato ha fatto segnare un +4,4%, passando da 91.453 a 95.614 unità. Il segmento scooter ha visto un +2,7%, passando da 57.656 a 59.296. Le moto sono andate decisamente meglio con 36.318 immatricolazioni, pari al +7,3% sul primo semestre del 2013.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere (vedi qui), va osservato che nel 2013 il calo complessivo del primo semestre era stato del 23,8% rispetto all'analogo periodo del 2012, con gli scooter a -28% e le moto a -14,9%.
Un'altra notizia molto letta è stata la nostra anticipazione della KTM Adventure 1050, con un'illustrazione molto fedele del modello presentato a novembre a Eicma.
Ecco una delle sorprese più grandi della prossima stagione. KTM, oltre alla già annunciata Adventure 1290 che vedremo al Salone Intermot di Colonia, presenterà anche la Adventure 1050. Più semplice e quindi meno costosa, allarga verso il basso la famiglia ma non rinuncia ad ABS e controllo di trazione. Rispetto alle 1190 e 1290 Adventure la nuova millona austriaca avrà quindi sospensioni meno sofisticate, ma non per questo povere, anzi. Il fornitore sarà sempre WP (che appartiene a KTM) ed è probabile che saranno ampiamente regolabili. Ci sarà meno elettronica quindi a gestire forcella e mono, e a Mattighofen potrebbero fare a meno dei riding mode. Ma non mancheranno l’ABS e il controllo di trazione.
E veniamo alla novità 2015 che si è rivelato come la preferita dai lettori di Moto.it. E' la Scrambler Ducati di cui abbiamo pubblicato immagini e dati in contemporanea alla presentazione organizzata a Colonia.
Presentata a Intermot, Colonia, la Ducati Scrambler ha motore 803 cc da 75 cv, ruota anteriore da 18 pollici, ABS e pesa 176 kg. Quattro le versioni. La lunga attesa è finalmente terminata e con essa lo stillicidio di informazioni e immagini parziali. Ciò che ora conta è vedere la nuova Ducati Scrambler nella sua veste definitiva, apprezzarne le riuscite linee e conoscerne le caratteristiche. Materiali veri e raffinati, come l’alluminio del forcellone e delle cartelle motore e l’acciaio del serbatoio a goccia e del telaio, si uniscono a componenti di nuova generazione, tra i quali le luci anteriore e posteriore a LED e la strumentazione LCD.
La Scrambler Icon, disponibile in giallo e rosso, ha un prezzo di 8.240 euro f.c. ed è affiancata da tre versioni, Urban Enduro, Full Throttle e Classic, che interpretano lo spirito Scrambler in direzioni stilistiche e funzionali differenti.
Kawasaki sbalordisce con la 1000 Ninja H2R, versione racing della H2, al Salone di Colonia. Potenza e prestazioni da fantascienza, in attesa della moto stradale in arrivo a Milano. Ci aspettavamo una moto strapotente dalla Kawasaki Ninja H2, ma nemmeno noi avremmo pensato ai 300 cavalli che la Casa di Akashi dichiara di aver superato per questa H2R. Avete letto bene, c’è il trucco: quella che Kawasaki ha svelato qui al salone Intermot di Colona non è la H2 destinata ai comuni mortali (che arriverà fra poco più di un mese, ad EICMA) ma la versione H2R, non omologata per l’uso stradale tanto da calzare pneumatici slick.
Una nostra esclusiva, datata ottobre, che anticipa l'acquisizione del 25% di MV Agusta da parte di Mercedes AMG.
Un’operazione senza precedenti quella appena conclusa tra Stoccarda e Schiranna: mai nella storia di Mercedes-Benz c’erano state le due ruote tra le attività del Gruppo e sono rarissime le occasioni in cui un colosso dell’industria tedesco, entri in minoranza nel capitale di un’azienda familiare italiana.
Devono aver realmente fatto breccia nel cuore teutonico, non solo gli anni di storia gloriosa sportiva di MV Agusta con i suoi titoli conquistati, ma anche i prodotti e i piani industriali dell’attuale gestione. Le 9.000 moto previste a fine 2014 segnano un +20% rispetto all’anno precedente e questo è solo uno dei tasselli che l’azienda di Schiranna ha oggi al proprio arco. Giovanni Castiglioni, dopo essere rientrato in possesso dell’azienda dalla Harley-Davidson, ha saputo riunire intorno a se un management preparato, in grado di creare moto uniche ma anche basi industriali solide su cui costruire un vero business, fatto si di passione ma anche di numeri, quelli che altre volte hanno segnato le sorti della MV Agusta.
Guardando al numero di letture, è questo l'articolo più importante dedicato alle novità 2015 presentate al Salone di Milano. Il ritorno della R1 era molto atteso ed è stato molto apprezzato.
Se ne parla ormai da tempo, finalmente è arrivata: ecco la YZF-R1con cui Yamaha, al salone EICMA di Milano, punta a tornare nel gruppo di testa delle supersportive per poi rientrare – nel 2015 o nel 2016 è ancora da decidere – nel Mondiale Superbike. Fedele ai concetti che la ispirano da diverse stagioni, la nuova Yamaha ripropone le fondamenta tecniche del modello precedente: telaio Deltabox a doppio trave in alluminio, interasse contenuto (ricordiamo come uno degli elementi distintivi della prima R1 fosse proprio il passo sotto i 1.400 mm) ma anche e soprattutto il propulsore quadricilindrico in linea da 998 cc con fasatura crossplane accreditato di ben 200 cavalli. Inferiore a 200 kg il peso in ordine di marcia.
Siamo così arrivati a dicembre 2014 con una notizia molto cliccata e che si unisce ad altre arrivate in via più o meno ufficiale da KTM. La marca austriaca si è infatti dimostrata molto attiva sul fronte del prodotto di serie come di quello sportivo, annunciando anche il debutto nella classe MotoGP.
KTM si appresta a chiudere un anno 2014 da record. I numeri di vendita al termine del terzo trimestre raccontano che la marca austriaca ha venduto 115.731 moto, ovvero il 29,2% in più rispetto ai primi nove mesi dell'anno scorso. Il fatturato è salito a 644,8 milioni di euro, vale a dire un +20,4%, mentre il risultato operativo di 61,3 milioni di euro fa segnare un +34% rispetto al 2013. Questo risultato è da attribuire alla somma delle vendite KTM e Husqvarna e segna il nuovo record storico della marca. La quota di mercato in Europa è così salita all'8,4%. A Mattighofen si sta lavorando allo sviluppo di nuovi motori di media cilindrata. L'intento è evidentemente quello di colmare lo spazio che c'è attualmente fra i monocilindrici più grandi (690 cc) e il più piccolo del V2 (1.050 cc) in modo di allargare l'offerta di modelli inediti. Perché di questo si tratta: tali motorizzazioni permetterebbero di creare nuovi modelli stradali, ed enduro stradali, attualmente non presenti tanto nella gamma KTM come in quella Husqvarna.