Le prime impressioni in sella alla Triumph Sprint GT 2011

Le prime impressioni in sella alla Triumph Sprint GT 2011
Dalla Scozia, dove stiamo macinando chilometri, una prima descrizione dell'ultima nata in casa Triumph, la Sprint GT 2011. Una moto comoda, divertente e poco impegnativa
18 maggio 2010


Provare una moto nel magnifico territorio delle Highland scozzesi è davvero una cosa da non perdere. La magnificenza dei paesaggi è rara, si costeggiano continuamente lunghissimi laghi percorrendo strade da urlo, con saliscendi incredibili e curve a tutto spiano. In giro, poi, non c’è nessuno, o quasi, e i pochi veicoli in cui ci si imbatte spesso si spostano cortesemente per darti strada. Roba da matti...E’ lunedì sera, e ho appena terminato la prima giornata di test con la nuova Triumph Sprint GT.

Veniamo alle prime impressioni in sella alla nuova Sprint GT, dopo averla guidata a passo di galoppo 210 miglia – quasi 340 km - rientrando in albergo alle 20,30 locali. Stanco, ma contento, e pronto per ripetere il giro all’indomani.
Moto comoda, questa sport-tourer (“più tourer che sport”, dicono in Triumph), mi è piaciuto in particolare l’assetto di guida dalla vita in giù, con la sella ancor meglio sagomata rispetto alla ST. Quanto al busto, si sta moderatamente reclinati in avanti, non scomodi, ma un manubrio più alto di un paio di centimetri mi avrebbe soddisfatto maggiormente.

Protezione dall’aria? Non male, ad andature autostradali codice (italiano), ma il plexiglas più protettivo per me sarebbe un must, così come due leve – di freno e frizione – un po’ più vicine alla manopole: sono regolabili, ma non a sufficienza per i miei gusti. 

Il motore tira fuori molto bene dalle curve in ogni marcia senza dovergli tirare il collo

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Dell’ormai celeberrimo tricilindrico da 1050 c’è solo da dir bene: è potente, corposo, burbero e un filo ruvido in basso, ma riprende in sesta (che qui è più lunga che sulla ST) anche da 1.800 giri con una progressione molto appagante, forte ma dolce, una sorta di controllo di trazione naturale, che da quasi 5.000 inizia a forzare sempre di più. Il limitatore entra prima dei 10.500, però è davvero supefluo arrivarci: su strada già molto prima si viaggia già parecchio forte, e comunque il motore tira fuori molto bene dalle curve in ogni marcia senza dovergli tirare il collo. 

Moto comoda, questa sport-tourer (“più tourer che sport”), ci è piaciuto in particolare l’assetto di guida
Moto comoda, questa sport-tourer (“più tourer che sport”), ci è piaciuto in particolare l’assetto di guida


Cambio: buono, preciso e rapido, ma, come al solito, un po’ ruvido a basse velocità. Perfetto, invece, tirando sempre la frizione fino in fondo, cosa che non sempre si fa.
Della Sprint GT apprezzo molto l’efficacia dei freni anteriori, affiancati da un buon posteriore, e coadiutati da un ABS anch’esso di notevole efficacia.

Le gomme –
Bridgestone BT-021, come sulla ST – ci mettono un po’ a scaldarsi, ma poi iniziano a rendere quando il sole si fa più caldo (già, qui in Scozia non piove, però settimana scorsa ha nevicato...), e la ciclistica inizia a rendere come si deve.
Bella guida, con un avantreno notevole e un posteriore che ho indurito un po’ di molla e frenato, di conseguenza, in estensione.
Mica male, questa Sprint GT, gran divertimento, buona maneggevolezza, poco impegno per il pilota nonostante la presenza delle due borse “basculanti”, che sono piuttosto pesanti già da vuote. Una vota smontatele, la Sprint diventa ancora più piacevole.
 

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