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Una moto nuova non me la potevo permettere, ma scoccò la scintilla: quella Gilera era la “mia” moto, nella vetrina di Perere a Milano aspettava me. Non sapevo niente, ero un motociclista sprovveduto e commisi molti errori, ma le emozioni furono fantastiche e sono ancora tutte lì, registrate nel cuore prima che nella memoria.
La moto è una conquista. Per me riempì magicamente quella “voglia di andare” che fin da ragazzino sentivo dentro. Già sapevo in qualche modo che non conta dove si va, basta fare tanti chilometri: perché il piacere è proprio il viaggio. Con la moto, i profumi, i suoni, le vibrazioni del motore. La libertà.