Le storie di Nico: Come si guidava la Laverda SFC

La bicilindrica SFC 750 è stata una delle moto simbolo delle gare per le derivate dalla serie nei primi anni Settanta. Fu prodotta dal ’71 al ’77 in tre versioni e circa 500 pezzi. Pesante, rigida, eppure bella e amatissima
11 aprile 2020

La prima edizione aveva una settantina di cavalli, pesava a secco sui 210 chili e sfiorava i 215 orari. A Monza, senza le varianti, nel 1972 Nico girava in 1.54.6 e rotti alla media di 180 all’ora. Già nella 500 KM di Modena, prima prova di quell’anno corsa sotto la pioggia, si era innamorato di quella incredibile moto arancione.

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La SFC era dura di sospensioni, era pesante e alta di baricentro, in sella avevi le braccia quasi distese, vibrava tanto, e la leva frizione spaccava le dita. Eppure piaceva da morire: era la più stabile sul veloce e in frenata, sincera, bilanciata, perfetta per le Dunlop K81. E quanto era bella? E che musica!

Infine, un confronto con la prima Super Sport 750 di Ducati del ’73, la moto che con Franco Uncini sarebbe diventata, due anni dopo, la mattatrice assoluta tra le derivate.

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