Le storie di Nico. Come si guidava nelle 24 Ore degli anni Settanta

Dominavano i piloti e i team francesi su moto giapponesi, ma gli italiani si impegnarono perché le gare di Endurance hanno un fascino particolare. Due soli piloti, fino a sessanta moto partenti, piste assurde. Nico racconta i suoi sei Bol d’Or, Le Mans, Spa, Barcellona e tanto altro
18 gennaio 2021

La sua prima 24 Ore ne durò solo tre, con Bonera e una 500 Suzuki a due tempi che poteva vincere; ma alla seconda partecipazione Nico concluse la 24 Ore più famosa con la Segoni-Laverda 750 e Daneu. Come erano le moto, che turni si facevano, come si recuperavano le forze, quanto si riusciva a dormire.

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Una moto che prende fuoco nel giro di allineamento può concludere una maratona di 24 Ore? Può farlo, è successo davvero e quella moto Segoni finì pure nella top ten. I rifornimenti, le segnalazioni dal muretto, i tempi sul giro, la notte e la pioggia. Tutte le difficoltà dell’Endurance degli anni Settanta: era un’impresa al limite, tanto che solo nel 2017 un pilota italiano - Niccolò Canepa - sarebbe riuscito a vincere il titolo mondiale e la 24 Ore di Le Mans.

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