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Al Salone di Tokyo del 1983 comparve l’esplosiva RD 500 LC e i motociclisti iniziarono a sognare: si poteva guidare su strada una 500 a due tempi e quattro cilindri molto vicina alla moto da Gran Premio che l’aveva ispirata. Poi Suzuki e Honda si unirono alla festa: la leggerissima RG 500 Gamma e la tre cilindri NS 400 R ci entusiasmarono sempre di più.
Sono tre moto ancora molto amate, il due tempi è rimasto nel cuore di tantissimi motociclisti. Erano medie cilindrate splendide, evocative, eccitanti e belle da guidare. Certo, consumavano molto carburante e lubrificante e non erano esenti da difetti. Ma l’adrenalina era più forte delle critiche.
E chiudo con le sorelle minori: le 250, Suzuki e Aprilia in particolare, che incontrarono un analogo successo. L’entusiasmo - direi quasi l’affetto - che circonda queste moto a distanza di trenta o (quasi) quarant’anni è la migliore dimostrazione del loro valore. Uno dei più grandi fenomeni degli anni Ottanta.