Le storie di Nico: Mugello 1976, tutta la verità

Il GP delle Nazioni, prima gara iridata disputata sul circuito toscano, costò la vita prima a Tordi e poi a Buscherini. Tutti i retroscena, alcuni mai raccontati
19 giugno 2020

Il Mugello è una pista favolosa, splendida fin dal ’74, ma per troppi anni l’autodromo dell’ACI Firenze è rimasto incompiuto, e nel ’76 era ancora molto pericoloso. Nel corso del GP delle Nazioni di maggio persero la vita prima Tordi nella gara delle tremmezzo e poi Buscherini nella 250. Un fine settimana terribile, che non è mai stato chiarito fino in fondo. Perché così tante cadute? Le gomme, si disse, ma non era vero: furono i grippaggi improvvisi a provocare gli incidenti.

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Se andate a vedere le classifiche di quegli anni (sul web c’è tutto) scoprite che quel giorno accadde qualcosa di gravissimo: dei trenta piloti partiti in ogni classe, soltanto 11 tagliarono il traguardo sia nella gara delle 500 sia in 125; solo in 15 conclusero la 250 e 17 la 350. Negli altri GP della stagione 1976 i numeri furono molto diversi, eppure nessuno si prese la briga di verificare cosa fosse successo. La FMI di allora zitta e immobile, la FIM non ne parliamo neppure.

Purtroppo Buscherini e Tordi morirono in due curve senza la via di fuga. Eppure c’era già Misano che faceva scuola con i suoi spazi. Al Mugello no: dove lo spazio non c’era misero delle reti sostenute da grossi pali di legno. L’associazione piloti aveva protestato, io avevo scritto un pezzo di denuncia ben prima del GP, ci fu una inchiesta giudiziaria ma si perse chissà dove... E a distanza di tanti anni è una sconfitta del motociclismo che brucia ancora.