LED su caschi e giubbotti: stop dall'Olanda?

LED su caschi e giubbotti: stop dall'Olanda?
Il governo olandese torna alla carica: le luci aggiuntive confonderebbero gli altri utenti della strada
23 marzo 2020

"Scusa, non ti ho visto". Tutti noi, almeno una volta, ci siamo sentiti dire qualcosa del genere dall'automobilista distratto con cui, nella migliore delle ipotesi, abbiamo sfiorato l'incidente. La visibilità è da sempre uno dei problemi più sentiti da noi motociclisti, tanto da aver festeggiato la possibilità (una volta era addirittura proibito) di poter tenere accese le luci anche di giorno, come invocato storicamente dal nostro Nico Cereghini.

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Stride quindi un po' la posizione del governo olandese, che in barba a tutti questi ragionamenti vorrebbe proibire l'abbigliamento tecnico illuminato. Che qui da noi non ha mai preso particolarmente piede, ma nei paesi nordici, dove le ore di luce invernali sono molte meno e il meteo non contribuisce, sono da tempo un integrazione alle colorazioni ad elevata visibilità.

Una crociata del genere non è nuova per l'Olanda, che da sempre (un controsenso, se uno pensa al circuito di Assen e alle folle che è capace di richiamare) ha pochissima simpatia per i motociclisti, accusati di essere l'ostacolo principale al progetto di "zero morti sulle strade" che i Paesi Bassi hanno in atto da qualche anno. Il razionale sottostante alla proposta di divieto - che fa seguito alla minaccia, a cui peraltro non è mai stato dato seguito, di rendere fuorilegge i faretti aggiuntivi sulle moto - è che l'illuminazione aggiuntiva, pur aumentando la visibilità della moto, potrebbe confondere sulla sua natura gli altri utenti della strada.

Una posizione ben poco sensata, visto che per qualunque cosa si possa scambiare una moto (anche illuminata come un albero di Natale) sempre qualcosa da evitare rimane, per la propria ed altrui incolumità, e non si capisce in che moto rendere più visibile questo... ostacolo possa rendere più probabile un incidente. L'impressione è che si tratti di una vessazione verso i motociclisti, con l'intento di toglierne dalla strada il più possibile.

Non resta che sperare che il divieto non entri in vigore. E soprattutto, che non faccia scuola.

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