Legge di Stabilità 2017: niente detrazione per paraschiena e air-bag moto

Legge di Stabilità 2017: niente detrazione per paraschiena e air-bag moto
Si vota oggi alla Camera la Manovra di Bilancio da 26,5 miliardi. La proposta di detrazione del 50% del costo d'acquisto del paraschiena (mettendo sul piatto 2,5 milioni di euro) non è però passata
28 novembre 2016

La Legge di Stabilità 2017 si vota oggi alla Camera per poi passare al Senato. La Manovra di Bilancio da 26,5 miliardi ha visto stralciato, fra i tanti, un emendamento destinato ai motociclisti e del quale avevamo scritto qui un mese e mezzo fa.
Si trattava della proposta, lanciata dall'associazione industriale di categoria, ANCMA, che chiedeva un finanziamento da 2,5 milioni di euro a favore di paraschiena e abbigliamento air-bag per motociclisti. Denaro che sarebbe dovuto servire a compensare la detrazione fiscale del 50% del costo d'acquisto sostenuto da motociclisti e scooteristi per questi fondamentali dispositivi di sicurezza.

L'iniziativa era stata presentata durante una conferenza stampa organizzata dalla stessa ANCMA lo scorso ottobre. Nell'occasione erano intervenuti il vice ministro dell'Economia e delle Finanze, onorevole Luigi Casero, e il vice presidente della Commissione Trasporti della Camera – oltre che presidente del gruppo interparlamentare Amici delle Due Ruote – onorevole Vincenzo Garofalo.

Nell'occasione erano stati illustrati i risultati del primo studio al mondo sull'efficacia del paraschiena negli incidenti stradali: il progetto ST.E.P (Studio Efficacia Paraschiena), svolto in Italia dal 2011 al 2013 dall'Istituto Superiore di Sanità.

Lo studio ha riguardato oltre tremila incidenti che hanno coinvolto motociclisti e scooteristi sulle strade extraurbane. I dati raccolti spiegano che chi non indossa il paraschiena corre un rischio di trauma grave di tre volte superiore rispetto a chi invece lo indossa. In buona sostanza, il 63% dei traumi gravi alla colonna vertebrale sono attribuibili alla mancanza del paraschiena, e si conclude calcolando che se tutti lo indossassero regolarmente, mentre ora accade per un motociclista su otto, le lesioni gravi si ridurrebbero ben del 60%.

Con questi dati, ANCMA sosteneva che a fronte di un investimento di 2,5 milioni di euro (sufficiente però a coprire appena 50.000 paraschiena a fronte di oltre 200.000 nuove due ruote vendute quest'anno) il risparmio in costi sociali sarebbe stato di 21 milioni. E la stessa associazione comunicava che i costi degli incidenti stradali che coinvolgono motociclistici (costi sanitari, di mancata produttività e danni morali) ammontano a circa 3,5 miliardi di euro l'anno.

Nonostante le parole d'apertura che il vice ministro Garofalo spese allora («Il nostro interesse è salvaguardare vite umane da lesioni permanenti che minano l'esistenza delle persone: utilizzare la leva fiscale è un modo intelligente»), la proposta da lui presentata o non è stata accettata.
Come dire, nessun obbligo d'adozione del paraschiena, ma nemmeno nessun aiuto alla sua diffusione.

 

 

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