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Honda, Suzuki, BMW e ora di nuovo Honda. Non sei un po' stanco di cambiare team?
«Sì, per me è difficoltoso. La mia prima esperienza in SBK è stata con Honda, un team privato Honda e per questioni economiche non abbiamo concluso la stagione. Poi sono passato in Suzuki, ma dopo solo un campionato sono passato in BMW con un contratto di due anni. Ora sono molto contento di tornare in Honda e spero che sia una lunga collaborazione».
Hai già provato la Honda, quali sono state le tue prime impressioni?
«Ad Assen le temperature erano davvero fredde, ma è stato fantastico ritornare in sella. Per me è davvero emozionante, anche se i test degli scorsi giorni, a causa delle condizioni meteo, non sono stati molto significativi, sono molto contento perché sono potuto tornare in pista».
Fino ad ora solo Rea è riuscito a esprimere completamente il potenziale della Honda, gli altri non hanno trovato la giusta sintonia. Non sei preoccupato?
«Ho corso con la Honda ne 2009 e ho conquistato vari podi. La moto rispetto a quella di tre anni fa è migliorata ulteriormente. Avere Rea come compagno di squadra è per me una fortuna, è un pilota veloce e conosce molto bene la moto. Credo che possa essere utile ad entrambi per raggiungere risultati importanti».
Che differenze hai notato tra la Honda del 2009 e quella che hai provato nei test?
«C'è stato un grande miglioramento nell'elettronica, ora c'è il ride by wire che dà un grande vantaggio in ingresso curva. Ho notato piccole migliorie anche al motore. Già nei prossimi test proveremo nuove soluzioni elettroniche e cercheremo di ottenere qualcosa di più dal motore. Per il resto, telaio e assetti sono molto buoni».
Con Melandri, il tuo ex compagno di squadra, che rapporto avevi?
«Siamo diventati davvero ottimi amici. In Inghilterra vivevamo insieme e ci alleniamo insieme facendo motocross. Ora non saremo più compagni di squadra, ma rimarremo grandi amici lo stesso».
Enzo Ferrari disse che quando a un pilota nasce un figlio corre un secondo più lento. Tu sei diventato padre quasi un anno fa, credi sia vero?
«No, assolutamente. Per me avere un figlio è una ragione in più per la quale vincere».