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Leopoldo Tartarini, pilota, giramondo e geniale industriale con la sua Italjet, è morto oggi all'età di 82 anni. Nato a Bologna il 10 agosto 1932, in una famiglia in cui da sempre le moto hanno avuto una considerazione particolare (suo padre ha corso con varie marche tra cui la Frera e la Guzzi di cui è stato concessionario per molti anni, prima di passare insieme al figlio alla Ducati), sin da ragazzo Leopoldo ha iniziato a correre nelle categorie minori per ottenere la licenza federale internazionale e si è affermato con successo, tanto da essere ingaggiato dalle primarie case motociclistiche italiane. Era specializzato nelle gare di durata, ma non solo in quelle. I suoi maggiori successi sportivi sono la vittoria nella Milano-Taranto del 1952 (primo assoluto) con una moto da lui stesso realizzata per quanto riguarda il telaio, spinta da un bicilindrico BSA 650. E' stato primo assoluto nel Motogiro del 1953 e del 1954 in sella a una Benelli ufficiale e ancora primo di categoria e secondo assoluto nella Milano-Taranto sempre del 1953, sempre su Benelli.
Nel Motogiro del 1955, con la Ducati Marianna 100, è primo di categoria quando rimane vittima di un incidente e rischia anche la paralisi.
Nel settembre del 1957, assieme a Giorgio Monetti, parte per il giro del mondo in moto con due Ducati 175: sessantamila chilometri in un anno attraversando 35 nazioni in cinque continenti.
Una volta rientrato, Leopoldo lascia la concessionaria Ducati di famiglia e nel 1960 fonda una sua casa di moto: nasce così a Castel San Pietro Terme la Italjet. Nel '67 è la volta della Grifon 650, con il bicilindrico parallelo Triumph, ma in totale saranno circa 150 i modelli costruiti dalla Italjet. Pensando sempre avanti, spesso con idee innovative. «E' un modo di pensare che mi viene dall'agonismo - spiegava Tartarini -, dove devi essere determinato a raggiungere i tuoi obiettivi, anticipando sempre gli avversari».
Aveva da qualche anno lasciato la guida dell'azienda al figlio Massimo, ma senza smettere di pensare a come innovare le due ruote.
Alla famiglia Tartarini vanno le condoglianze di Moto.it
m.g.