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Per gli appassionati di tecnica motociclistica non è sempre facile documentarsi come si deve, soprattutto se si conosce solo l’italiano. Per coloro che sono alla ricerca di testi, sia base che avanzati, attualmente non è che ci sia molto. Il Manuale della moto edito da Mondadori non è più disponibile. Si tratta di un libro agile e semplice ma esauriente, che ha avuto una buona diffusione; è un vero peccato che sia uscito di scena. Dovrebbe essere ancora reperibile la versione americana (Modern Motorcycle Technology) ma il traduttore ha fatto uno sfacelo.
Diversa è la situazione per chi vuole documentarsi sul motorismo applicato al settore automobilistico. A ogni modo, per avere un quadro completo non bastano due o tre libri. Occorrono almeno nozioni di buon livello in settori come la metallurgia, il disegno di macchine, le lavorazioni meccaniche, i lubrificanti e i carburanti. E alcune buone basi di fisica (meccanica, fluidodinamica, termodinamica). È consigliabile passare ai motori solo dopo avere studiato questi argomenti. Insomma, è necessario procurarsi più di un libro… Questo a meno di ritenere sufficiente un livello abbastanza superficiale.
In inglese si trovano ottimi libri di tecnica automobilistica e di motorismo generico; in italiano la situazione è assai meno rosea. Per quanto riguarda internet, c’è molto ma non è tutto OK. Le ricerche possono dare buoni frutti, ma occorre saperle fare. Ci sono sicuramente interessanti pubblicazioni e interi capitoli di buoni libri, ma occhio alle fonti!
Tornando al settore motociclistico, per fortuna un paio di libri per i quali c’è una notevole richiesta stanno per essere ristampati. Devo solo terminare la revisione e l’ampliamento di entrambi, da qualche tempo introvabili. Si tratta del Motore a due tempi di alte prestazioni e di Moto storiche, guida al restauro, entrambi editi da Giorgio Nada.
Molti appassionati si interessano principalmente alla storia delle moto, e qui la situazione è sicuramente migliore, in particolare per chi sa l’inglese. Purtroppo diversi libri apparsi negli ultimi anni sono stati scritti da chi non ha conosciuto direttamente i personaggi e le moto di cui parla, e magari è anche scarso in quanto a preparazione tecnica. Si comprano lo stesso, se l’argomento interessa, ma… E comunque non c’è niente da fare, i libri scritti da chi ha “toccato” con mano certe realtà e ha frequentato le aziende, gli uffici tecnici e gli stabilimenti sono un’altra cosa. Le conoscenze acquisite di persona sono ben diverse da quelle avute di seconda o terza mano o messe insieme a tavolino, consultando le riviste dell’epoca.
Una fonte di informazioni tecniche aggiornate e spesso non ottenibili altrimenti è costituita dai convegni, molto diffusi in paesi come la Germania, ma assai meno altrove. Da noi se ne svolge ogni tanto qualcuno di notevole livello, anche a partecipazione internazionale, ma si tratta di eventi destinati fondamentalmente a docenti universitari, a tecnici di importanti aziende e a progettisti. Per chi non appartiene a questa cerchia relativamente ristretta gli interventi sono pressoché incomprensibili. Non di rado poi vengono esposti i risultati di ricerche e sperimentazioni che se non sono proprio “fini a se stesse”, poco ci manca.
Di recente l’associazione culturale CEMI, con il patrocinio e il supporto di Moto.it ha però organizzato un convegno motoristico diverso, in quanto di medio livello e aperto a tutti, che ha avuto un buon successo. L’obiettivo è quello di organizzarne un altro il prossimo autunno e magari di allestire anche un evento dedicato al tuning.
L’associazione CEMI ha come obiettivo quello di fare cultura a 360° in campo motoristico e ha quindi pensato anche a chi sulle moto vuole lavorarci. Già da anni organizza corsi di restauro delle moto storiche e di recente ha anche varato corsi di tecnica motoristica di base e di motorismo avanzato. Nella parte teorica si descrivono la funzione e la struttura dei diversi componenti, i motivi delle varie soluzioni tecniche e il significato dei parametri motoristici; viene inoltre spiegato come e perché si effettuano gli interventi. Un grande punto di forza è costituito dal fatto che nella parte pratica si formano alcuni gruppi (in genere di quattro persone ciascuno), ognuno dei quali lavora su di un diverso motore o effettua una determinata operazione. Questo consente a tutti i partecipanti di intervenire di persona, “toccando con mano” l’oggetto del loro interesse.
Chi fosse interessato a questi corsi può contattare la Fondazione Paganelli, che supporta CEMI nelle sue iniziative. Il telefono è 02.6128900 e l’indirizzo mail [email protected]