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"Arriva la domenica, l’ora, il momento, e mi preparo mentre ti prepari tu. Mi preparo così come un altro, tanti altri, un esercito di fanti schierato, pronto a sostenere la cavalleria. I giornali sotto il braccio, posati sul tavolo, un caffè per spalancare il pomeriggio, il notes e la Montblanc come strumenti di un rito che dura. Da quanto? Da tanto. Da un tempo che pare infinito.
Si ferma il lavoro dentro il giornale, dentro la redazione. Si ferma un barista con in mano lo strofinaccio umido, il bancone cromato, lucidato. Si ferma chi era in gioco in bici, in macchina, in moto, chi era fuori a fare due passi; si ferma il nonno, che è lento ma innamorato della velocità."
Si apre così la lunga lettera d'amore di Giorgio Terruzzi per Valentino Rossi. Un libro che racconta il ragazzo, l'uomo, il campione infinito, come lo definisce l'autore. Nel volume si scoprono nuovi dettagli della vita di Valentino, grazie anche alla complicità del padre Graziano e di tutti i precedenti incontri, messaggi e interviste tra un fuoriclasse della penna e uno dei motori. "Grazie Valentino – Lettera a un campione infinito" (Rizzoli) è un racconto animato che ripercorre tante fasi salienti della vita del nostro "The Doctor", dagli esordi alle prime vittorie, dagli amici agli avversari, dalle gioie al profondo dolore per la perdita del Sic.
Il giornalista del Corriere ha voluto raccontare, in un crescendo di emozioni, un pilota come pochi a partire dal flash di una domenica pomeriggio d'estate, un momento quasi sacro che vede tutti gli appassionati in trepidante attesa per poter assistere alla gara. E Terruzzi è consapevole di essere un privilegiato, avendo la fortuna di poter osservare da vicino il gran premio di moto in cui c'è Vale che entusiasma, corre e spesso vince come un guerriero o un eroe regalando emozioni e sorrisi a tutti gli spettatori.
Un libro quindi che è un omaggio a un campione del presente, un'icona, uno come pochi appunto, con una carriera invidiabile e sorprendente, un uomo che è rimasto un eterno Peter Pan, una vera forza della natura che ti trasmette adrenalina e che, a trentasei anni suonati, non smette ancora di lottare per il suo podio.
Recensione a cura di: Maddalena Candeliere