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A quanto pare l’imposizione di una diversa velocità massima sostenibile, suddivisa per categorie di veicoli, può accendere maggiori rischi piuttosto che garantire superiore sicurezza nella circolazione su strada. Questo è il pensiero che si trova alla base alla recente discussione in terra di Scozia. Di fatto, in un tratto di strada a carreggiata unica come una nostra superstrada, se i mezzi pesanti, oltre le 7,5 tonnellate, hanno ora un limite di 40 mph (circa 65 km/h) e le auto e moto possono procedere a 60 mph (circa 95 km/h), l’idea è quella di unire le due quote limite. Alzare a 50 mph il limite dei camion e abbassare a 50 tutti gli altri veicoli; insomma, tutti uguali di fronte all’autovelox.
Per ora questa è solo una idea e non è la prima volta che in Inghilterra si affronta il tema dei limiti di velocità, anzi… Considerate che in Galles hanno introdotto su gran parte del territorio un limite di 20 mph (32 km/h) non solo in città, ma anche su molte strade rurali suscitando grande insofferenza da parte della popolazione, tanto che il ministro dei trasporti del Galles ha riportato i limiti ai valori precedenti. Ora è la volta della Scozia che solleva un tema che sembra senza fine e lancia il sasso di un limite di 80km/h per tutti.
Velocità si, velocità no, la sicurezza su strada è un argomento importante ma la velocità non può essere solo un nemico da abbattere. Distrazione, scarsa concentrazione, imperizia e poco buon senso sono i maggiori autori di incidenti stradali; lavorare su questi aspetti è più difficile? Si, ecco perché la classe politica si affida quasi esclusivamente alla riduzione dei limiti.