Limiti di velocità più bassi per le moto: sono leciti?

I lettori ci segnalano che su alcune strade provinciali sono stati messi limiti di velocità differenziati, più bassi per le moto rispetto alle auto. Perché? E, soprattutto, sono leciti? Risponde la Polizia Stradale
17 settembre 2018

Limiti di velocità differenziati

Un lettore, Mauro Luigi Marchetto, ci segnala che sulla SP 29 (ex SS del Colle di Cadibona) sono stati posti dei limiti differenziati per un tratto di circa 12 km, tra Altare-Carcare e Savona. 60 km/h per le moto e 80 km/h per le auto. 
Queste le perplessità del signor Marchetto: "non è molto bello vedersi arrivare alle spalle vetture a velocità superiore alla nostra". In effetti è una situazione potenzialmente pericolosa, a cui si è arrivati - molto probabilmente - "a causa dei soliti idioti che usano la strada come se fosse una pista. La provinciale in questione è molto bella da fare in moto e l'asfalto ha tanto grip".

In effetti, dopo aver letto il suo messaggio, ci viene difficile pensare che questi limiti differenziati sia dovuti ad altre ragioni, se non quella di raffreddare i bollenti spiriti di pochi scalmanati motociclisti. Diciamo pochi, perché siamo convinti della correttezza della stragrande maggioranza, ma - come sempre nelle cose della vita - bastano pochi stupidi per rovinare una categoria.

Ma chi può stabilire limiti diversi e in apparenza immotivati? Tutto ciò è legale? Per fugare ogni dubbio abbiamo intervistato la dottoressa Federica Deledda, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato e Comandante della Polizia Stradale di Cremona
La dirigente ci risponde nel video sopra e chiarisce anche che iter seguono gli entri proprietari delle strade (comuni, province, ANAS, regioni) per fissare i limiti di velocità, di concerto con l'autorità prefettizia.

 

Il cartello coi limiti
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Autocritica

Naturalmente ci tocca fare autocritica, come dice il lettore Marchetto: pochi delinquenti, che vanno in strada come fossero in pista, penalizzano i tanti rispettosi delle regole. Quest'anno la sensazione è che sui vari passi appenninici ci siano stati più incidenti, con diversi frontali tra motociclisti. Segno che alcuni tagliano le curve cieche e non rispettano la linea bianca, invadendo l'altra corsia. 
Abituiamoci tutti a restare dalla nostra parte, anche perché - come dice sempre giustamente Nico Cereghini - che gusto c'è a raddrizzare le curve?