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Geldis, veniamo a sapere oggi, è un marchio italiano di vari prodotti di igiene dentale: colluttori, spazzolini, fili interdentali eccetera. Non ce ne occuperemmo qui, se non fosse che in questi giorni è andato in onda sulle reti Mediaset e sui social questo suo spot pubblicitario, che definire scorretto è riduttivo. Ad oggi, il video risulta rimosso dal canale YouTube di Geldis e dai social.
Potete vederlo anche voi: due soggetti da “tranquillo weekend di paura”, con l’aria da pazzi, cavano di tasca un filo interdentale e poi lo tendono tra due alberi: il filo prende dimensioni da cavo metallico ed è piazzato di traverso sulla strada sterrata mentre è in avvicinamento la moto, con una coppia a bordo. L’immagine svanisce quando la moto è ormai sul cavo, teso ad altezza faro. È allora che compare lo slogan finale: usalo nel modo giusto!
Lo spot ha ottenuto quello che i creativi cercavano. Basta un dato: la visibilità sul canale YT di Geldis è balzata dalle ventidue (22) visualizzazioni a circa cinquantamila. Lo sappiamo: quanto più provochi tanto più ti guardano. Ma da motocilisti siamo decisamente preoccupati: per i cavi metallici tesi in mezzo a sentieri e sterrati abbiamo perso diversi enduristi, negli ultimi anni, e contiamo dei feriti anche tra i motociclisti che viaggiavano sulle strade asfaltate. La faccenda è tragica e delicata insieme. Ai nostri occhi non esiste gesto più vile: mettere un ostacolo invisibile e potenzialmente mortale per scoraggiare il passaggio di chi ti disturba.
Tra i tanti commenti allo spot apparsi sul canale YT di Geldis, in larga maggioranza scandalizzati, c’è quello firmato da Alessio che dice:
“Vergognatevi: oltre al cattivo gusto dello spot, qui ci sono gli estremi per una denuncia per istigazione a delinquere. Nella prossima pubblicità contate di elogiare il lancio di sassi dai cavalcavia o il sabotaggio dei freni di emergenza delle funivie? Provvedo a segnalare immediatamente lo spot alle autorità competenti e spero che in molti seguano il mio esempio”.
Contiamo che lo spot sarà ritirato: è evidente, come minimo, la scorrettezza del messaggio. Non si tratterà certo di una consapevole istigazione a delinquere, i creativi hanno palesemente cercato la visibilità, soltanto quella. E senza andare tanto per il sottile sono indubbiamente arrivati al risultato.
Ma non si può giocare su questi temi. Tanta superficialità fa a pugni con i principi della convivenza civile. Di gente fuori di testa, purtroppo, ne circola sempre di più: non è il caso di strizzare l’occhio a devianze e delinquenze.
Questo articolo è stato pubblicato il 3 giugno 2021 e aggiornato il 7 giugno 2021