Mandla Maseko, il primo astronauta nero che non volerà mai

Era stato scelto tra un milione di candidati per andare nello spazio, l’africano di Pretoria Mandla Maseko. Già lo chiamavano l’Afronauta, aveva trent’anni, e a suo tempo aveva promesso di portare oltre l’atmosfera la bandiera del Sudafrica. E invece, purtroppo, sabato scorso Mandla  ha perso la vita in un incidente stradale con la moto.

Mancano i dettagli, ma la notizia ha fatto scalpore: il ragazzo sudafricano era nato e vissuto a nord di Johannesburg, in un sobborgo di Pretoria chiamato Mabopane.

Da giovanissimo dj, ascoltato un messaggio alla radio era diventato un candidato astronauta nel 2013, presentandosi alle selezioni del Kennedy Space Center in Florida. Solo ventitre africani erano riuscirti a superare il primo step, solo lui era arrivato fino in fondo.

Le prove erano state dure: lanci col paracadute dai tremila metri, celle di “sballottamento”, voli a gravità zero. Poi tutto era finito nel nulla: il lancio della navetta Lynx era originariamente previsto per il 2015, in seguito erano sorti problemi tecnici ed economici che avevano preteso un rinvio al 2017.

Nell’attesa, Mandla Maseko era entrato nell’esercito e aveva preso il brevetto di pilota: ora teneva conferenze ed era diventato un personaggio. Fino a quando l’azienda XCor Aerospace era fallita.

“Cerchiamo giovani che amano lo spazio e che vogliono diventare astronauti”. Mandla raccontava che con il messaggio alla radio c’era stato anche l’invito ad inviare una fotografia. Lui se la fece scattare mentre “volava” già da un muretto di due metri, soltanto il cielo sullo sfondo.

Il suo sogno si è infranto due volte, prima con il pensionamento del “Lince”, poi con questo maledetto incidente con la moto.