Manuale di resistenza motociclistica: Paura della moto Vs paura dell'aereo

Manuale di resistenza motociclistica: Paura della moto  Vs  paura dell'aereo
Approfitterò di queste righe per richiamare la vostra attenzione sulla sempre abusata espressione “ho venduto la moto perché è pericolosa”
4 dicembre 2015

Cari amici motociclisti rivoluzionari e resistenti, questa volta non vi parlerò di assicurazioni o di limiti di velocità ma approfitterò di queste righe per richiamare la vostra attenzione sulla sempre abusata espressione “ho venduto la moto perché è pericolosa”. Pericolosa in che senso, scusa?

 

Quante volte vi è capitato di essere costretti a stare a sentire il simpaticone di turno – spesso con i capelli bianchi - che dopo avere ammirato la vostra motocicletta vi aggredisce con il solito discorso, trito, pallosissimo e originale quanto il catalogo Ikea che inizia con “anche io avevo una bella moto ma poi, tanti anni fa, l'ho venduta perchè la moto è pericolosa e avevo paura”?

Che già uno che mi fa una riflessione così profonda e matura lo manderei a bere un caffè a Raqqa, e poi vediamo se ha ancora paura della motocicletta.

 

Innanzitutto, intendiamoci sul termine “paura”: la paura è un'emozione che ci mette in guardia da un pericolo concreto; attivato dalla paura il nostro organismo reagisce istintivamente per salvare la propria incolumità, secernendo adrenalina, intensificando le funzioni cognitive e trasformandoci per pochi istanti in supereroi: lo sappiamo bene, perchè tutte quelle volte che in sella alla moto ci viene la strizza per un errore di guida o per un'emozione violenta riusciamo a compiere delle azioni che a mente fredda ci chiediamo “come ho fatto?”.

 

Ma se il pericolo è non reale o non imminente ma solo presunto o indefinito e tuttavia noi proviamo lo stesso una sensazione di sgomento, preoccupazione o turbamento, quella è una reazione emotiva causata da timori a fronte di stimoli percepiti come minacciosi ma non necessariamente reali e si chiama ansia. L'ansia il più delle volte è priva di un definito perchè.

 

Ora, io non capisco affatto come si possa avere paura della motocicletta: la moto la guidi tu, tu decidi come e quanto aprire il gas, come frenare, se prenderla o no in un giorno di pioggia, e tu e la tua esperienza di motociclista responsabile siete i primi e più vigorosi baluardi contro il caso e contro il maledetto automobilista distratto, assisito nel suo disegno criminoso da selve di striscie pedonali bagnate; ne deriva che se non usi la moto “perchè è pericolosa” quella non è paura ma soltanto ansia.

Cioè, non è che la moto la accendi e poi fa quello che vuole lei, imprevedibilmente: sei tu che ne hai il controllo!

 

Ma veniamo ai numeri: cerchiamo di dare un'integrità ai nostri pensieri che sennò poi dicono che i rivoluzionari sono soltanto capaci di lanciare parole al vento.

Secondo i dati Aci – Istat riferiti all'anno 2014, a fronte di un parco circolante di motociclette e ciclomotori di 6.502.687 unità, in Italia sono morti per incidente stradale (o per causa del sinistro entro il 30° giorno dall'incidente) 704 motociclisti e 112 ciclomotoristi, con 1,31 morti/10.000 veicoli. Numeri tristi, seppure in calo rispetto agli anni precedenti, che non ci fanno affatto sorridere anche se gli stessi valori in Francia e UK sono di 2,75 e 3,04 rispettivamente.

 

Ha quindi senso avere paura della motocicletta? O chi dice che la moto è pericolosa sta in realtà, nel migliore dei casi, sfogando la propria ansia? Per rispondere a nostro modo a questa domanda, vediamo cosa succede se applichiamo lo stesso piglio analitico all'aviazione civile.

 

Secondo i dati riportati da Bureau of Aircraft Accidents Archives (un'autorevole organizzazione indipendente che monitora tutti gli incidenti dell'aviazione civile), nel 2014 sono morte nel mondo 1320 persone in 121 incidenti aerei. Mi chiedo a questo punto: ci sono nel mondo sei milioni e mezzo di aeromobili (quanto i mezzi a due ruote in Italia)? Onestamente non ho dati certi sulla consistenza dell'intera flotta civile mondiale di aeromobili ma credo molto improbabile che ci siano sei milioni e mezzo di aerei parcheggiati ogni notte negli hangar. Quindi, se la logica non mi tradisce, il numero di morti/veicolo per l'aviazione civile mondiale è molto più alto (io ipotizzo circa otto volte più alto) rispetto al numero di morti/veicolo per il trasporto su due ruote in Italia e ne deriva che viaggiare in aereo nel mondo sarebbe otto volte più rischioso che viaggiare in moto nel Bel Paese. Cavolo, la statistica.... ci fai quello che vuoi, è uno strumento rivoluzionario.


Seguendo questo ragionamento, l'aereo dovrebbe quindi essere considerato molto più pericoloso della motocicletta per una lunga serie di considerazioni: non sei tu a guidarlo e moltissimi aspetti tecnici del volo sono critici o, come dicono quelli bravi, “mission critical” il che vuol dire che se in volo qualcosa va storto si ascende in cielo a incontrare il Creatore o il Che Guevara. Invece in motocicletta, se qualcosa va storto, la maggior parte delle volte devi solo chiamare un amico col carrello per raccattare i cocci e offrirgli da bere.

 

Sarebbe allora più razionale avere paura dell'aereo, ciononostante la maggior parte di coloro i quali affermano che “la moto è pericolosa” volano spesso e senza remore, magari da/per aeroporti scalcagnati! Ma se soltanto ti arrischi a dire che l'aereo è pericoloso vieni additato come un pavido portasciagure; al contrario, se dici che la moto è pericolosa ti invitano al Parlamento Europeo per scrivere qualche legge per la tutela dei motociclisti e agli occhi della gggente fai la figura della persona responsabile e prudente.


Quindi caro rompiscatole attempato, se non hai più la moto e l'hai venduta non è perchè la moto è intrinsecamente pericolosa ma perchè sei tu che al solo guardarla la ritieni immotivatamente ansiogena e troppo al di là della tua limitata comprensione. Oppure stai mentendo ed è solo che la moto era una passione effimera (nulla di male in questo, basta che non mi si dica che è pericolosa) e l'hai venduta senza rimpianti forse perchè avevi bisogno di soldi per altri acquisti: buon smartphone da 900 euro, amico.

 

Tutto qui? Non proprio: ci sarebbe da aggiungere che i dati che vi ho proposto sono parziali. Forse sarebbe meglio calcolare la pericolosità della motocicletta sulla base dei chilometri percorsi o dell'intensità del traffico, o dell'azianità di patente o su quello che la vostra esperienza vi suggerisce, ma la realtà è che comunque la si metta la moto non è pericolosa di suo, siamo noi a guidarla e noi gli unici responsabili. I motociclisti veri non hanno paura della moto, piuttosto hanno spesso delle ansie ma generalmente sono solo ansie da prestazione e curabili con una sana iniezione di autoironia. Anche quella, rivoluzionaria.


Quando la motocicletta diventerà veramente pericolosa già solo con la sua presenza, potete scommeterci che un qualche predicatore barbuto formulerà un anatema che la porrà fuori dalle leggi divine, per adesso agli occhi dei benpensanti la moto è pericolosa solo per la libertà che concede.

E lasciate perdere gli aerei, siempre!

 

A. Seeger

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