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La vittoria di Marc Marquez al Sachsenring dopo 581 giorni di digiuno è stata una vera e propria liberazione, la fine di un capitolo molto delicato per il pilota spagnolo. Lasciarsi alle spalle un infortunio così delicato e tornare sul gradino più alto del podio ha fatto entrare lo spagnolo in una èlite di sportivi che ha saputo prendere alla lettera la parola resilienza.
Come Mick Doohan, che dopo la caduta ad Assen e l’infezione che gli fece saltare quattro gare, provò a strappare la corona a Wayne Rainey che però vinse per soli 4 punti. Anche se non riuscì a conquistare il titolo quell’anno, restò nel gotha monopolizzando le corone iridate dal 1994 al 1998.
E ancora il compianto Niki Lauda che dopo l’incidente al Nurburgring e aver ricevuto l’estrema unzione in ospedale, tornò in gara soltanto sei settimane dopo classificandosi al secondo posto ma vincendo il Campionato l’anno dopo. Restando in Formula 1, un altro esempio fu quello di Michael Schumacher che dopo essersi rotto una gamba nel 1999 torno davvero più forte di prima vincendo il titolo per cinque volte consecutive.
Nel calcio, invece, gli esempi più emblematici furono gli infortuni di Diego Armando Maradona e Ronaldo. Nel caso del Pibe de Oro, l’argentino superò un grave infortunio alla caviglia durante il suo periodo al FC Barcelona prima di vincere la Coppa del Mondo in Messico nel 1986 mentre il brasiliano dopo due rotture significative del ginocchio vinse il Campionato del Mondo del 2002 (celebre il taglio dei capelli per “distrarre l’attenzione su altro”).
Nel basket, invece, due giocatori stilisticamente simili come Michael Jordan e Kobe Bryant hanno confermato la loro “mentalità vincente” anche nel momento del dolore. Il primo, tornato a giocare dopo diversi ritiri mentre il Black Mamba, dopo essersi rotto il tendine di Achille si rifiutò di uscire dal campo prima di segnare i due tiri liberi concessi.
La lista continua con autentiche leggende dello sport. Novak Djokovic, Rafa Nadal e Roger Federer per il tennis, Tiger Woods nel golf e Peyton Manning per quanto riguarda il football americano.
E se Marc Marquez con la vittoria al Sachsenring ha raccolto i frutti di un grande sacrificio fisico e mentale, allora forse, merita davvero di essere accostato accanto a questi nomi.