Marc Márquez e la Honda CBR1000RR-R SP: "Ma è davvero una moto stradale?"

L'otto volte campione del mondo offre le sue valutazioni dopo un test sulla nuova supersportiva presentata a EICMA
12 novembre 2019

La nuova Honda CBR 1000RR-R ha fatto sicuramente molto rumore a EICMA 2019. Impossibile, del resto, che così non fosse, considerando i contenuti della nuova supersportiva Honda, che finalmente colma il gap con la concorrenza europea sotto tutti gli aspetti. In attesa, naturalmente, di capire con la prova se... per caso addirittura non le superi, vista la raffinatezza di tante soluzioni scelte da Honda e HRC per rendere più competitiva possibile la base per la  Superbike che il prossimo anno Alvaro Bautista porterà in gara nel Mondiale.

Forse non è un caso che Yoshishige Nomura, il numero uno di HRC, a suo tempo sia stato il Project Leader della VTR/SP, altresì nota come RC51, che con Colin Edwards ha vinto due titoli iridati a cavallo del cambio di millennio, ma anche sui motori di RC30, RC45 ed NR 750.

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In attesa di scoprire le potenzialità della nuova Fireblade, dicevamo, ci possiamo accontentare delle... impressioni qualificate di Marc Márquez, che pur senza aver contribuito allo sviluppo come ipotizzato da qualcuno, è stato invece coinvolto per un test del modello definitivo. Ricavandone impressioni vicine a quelle di una moto da corsa - forse non una MotoGP, certo, ma nemmeno una moto stradale, secondo le dichiarazioni rilasciate ai colleghi di MCN.

"La potenza mi ha fatto impressione - ho pensato 'wow, questa è una moto stradale?' perché anche in pista la spinta si sente davvero. La seconda cosa che ho notato è stato che, pur trattandosi di una moto stradale con gomme stradali, la stabilità in curva è incredibile. Forse per merito dell'aerodinamica, ma pur con tanta potenza la stabilità è impressionante."

Il pacchetto aerodinamico utilizzato sulla Honda CBR 1000RR-R (passivo e non attivo come sembrava in un primo momento a seguito dei brevetti depositati da Honda) sembra in effetti fare una certa differenza, stando sempre a Márquez.

"La differenza, con le alette, si sente in velocità; in uscita di curva l'anti-impennata deve comunque lavorare molto per tenere giù l'anteriore, mentre nelle curve veloci e in rettilineo si sente. Quando hai un buon assetto aerodinamico su una MotoGP puoi spalancare il gas e rilassarti sapendo che la moto terrà la traiettoria impostata, e sulla Fireblade è più o meno lo stesso."

Anche l'elettronica sembra di livello molto elevato.

"Ho usato la moto con le impostazioni più conservative - sulla MotoGP, ovviamente, mi piace giocare di più con il controllo di trazione per poter avere maggior controllo con il polso destro. Ma anche così, il 'taglio' dell'elettronica è efficace mentre con sistemi meno raffinati a volte l'intervento è molto aggressivo e la moto tende a muoversi. Con il sistema della CBR 1000RR-R potevo sfruttare l'elettronica pur mantenendo la derapata - una cosa fantastica, perché ho potuto fare le derapate per le foto continuando a sentirmi sicuro."

Non ci rimane che aspettare qualche mese - si parla di marzo - per metterci le mani sopra. Non vediamo l'ora.

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Inizio produzione
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