Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Marc Marquez non è il primo sportivo che ha scelto di cambiare residenza fiscale per pagare meno tasse. Il Principato di Montecarlo è abitato, più o meno regolarmente, da numerosi sportivi di ogni parte d'Europa da decenni per lo stesso motivo e i paradisi fiscali sparsi per il mondo sono sfruttati da società grandi e piccole per sfuggire alla tassazione dei paesi d'origine.
Ma questa volta, in Spagna l'annuncio ha fatto più rumore del solito. Intervistato sulla sua recente decisione, durante la conferenza stampa di apertura del Superprestigio (vedi il video sopra), gara che il campione di Cervera ha poi vinto, Marquez si è difeso dicendo che non è un evasore. «Tutti hanno diritto di esprimere la proprio opinione - ha detto - non discuto di questo, ma penso che alcune critiche sono state troppo dure. Come sportivo non sai mai quanto durerà la tua carriera: quando avevo 19 anni ero quasi sul punto di lasciare il motociclismo, per un problema agli occhi. Grazie ai medici sono riuscito a tornare in sella: voglio ringraziare la mia famiglia e tutti coloro che mi sono stati vicino. Le tasse non sono state la motivazione che mi ha spinto. Inoltre, non so cosa accadrà in futuro, ma voglio chiarire che io pago e pagherò le tasse anche l'anno prossimo in Spagna». Il due volte campione della MotoGP, visibilmente commosso, ha poi aggiunto che l'unica cosa che vuole è continuare a correre in moto e a divertirsi. «Ho sempre vissuto con i miei genitori e ora ho deciso di ritagliarmi il mio spazio e avere una casa mia. Ho scelto Andorra perché l'ho frequentata tanti inverni e molte altre volte durante l'anno. E' un luogo ideale per la preparazione fisica».
Non so cosa accadrà in futuro, ma voglio chiarire che io pago e pagherò le tasse anche l'anno prossimo in Spagna
Oltre alle critiche arrivate da una buona parte della stampa spagnola, Marquez incassa ora il lancio di una petizione da parte di alcuni suoi tifosi che puntano a fargli riconsiderare la posizione. E lo fanno rivolgendosi agli sponsor personali del campione MotoGP.
Chi ha lanciato la petizione dice che «Marquez ha dato molte gioie agli appassionati spagnoli e a soli 21 anni è diventato una leggenda nazionale dello sport. Ma se ora cambia residenza lo fa solo per guadagnare di più ed evitare di pagare le tasse in Spagna. Tasse che vanno all'istruzione, quindi alla scuola dove ha studiato, all'assistenza sanitaria usata anche dai suoi famigliari, alle strade, agli impianti sportivi, fra i quali ci sono i quattro circuiti spagnoli su cui si corre il campionato mondiale. Senza tutto ciò - sostengono i promotori della petizione - il suo talento non avrebbe potuto esprimersi e per questo anche noi ci sentono partecipi di queste condizioni favorevoli come il resto della collettività».
«Lo stesso - aggiungono - si può dire per altre atleti come Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa o Alberto Contador che critichiamo. Loro hanno il diritto di trasferisti e noi abbiamo il diritto di non comprare i prodotti che pubblicizzano. Per questo chiediamo a Repsol, Estrella de Galicia, Red Bull e Munich di sospendere la sponsorizzazione a Marc Marquez».
La questione è aperta e anche nelle tv spagnole si è parlato del suo caso, come di quello di altri atleti e artisti iberici che hanno cambiato il loro domicilio fiscale.