Marco Lucchinelli: "Pazzo sì, mica scemo!"

Marco Lucchinelli: "Pazzo sì, mica scemo!"
L'ex campione del mondo della 500 è uno di quelli che dicono quello che pensano senza remore. Anche per questo ha molti ammiratori e chi va in moto lo riconosce come uno del gruppo. Lo abbiamo incontrato a un evento alle porte di Roma
10 settembre 2013

Un centro commerciale lungo l’autostrada, una domenica pomeriggio di fine estate. Tra famiglie che passeggiano, coppiette in vena di effusioni e signore bramose del grande affare ecco una figura familiare. Camminata dinoccolata, sguardo sornione, t-shirt irriverente con linguaccia alla Rolling Stones. Su un altro sessantenne sarebbe ridicola, ma lui la esibisce facendoci ancora un figurone.
Marco Lucchinelli, soprannominato "cavallo pazzo" quando correva, ha raggiunto il Soratte Outlet, a nord di Roma, per il Mese della Moto. Naturalmente c'è arrivato in moto, partendo da Battipaglia. In serata farà tappa al Mugello, dove l’indomani l’attende una sessione di prove pneumatici con Michelin. Per essere uno che ha appeso il casco al chiodo nel 1995, di cose da fare ne ha tante. Come quella di essere testimonial di Dainese ed AGV, predicando il verbo della sicurezza su due ruote.

Niente male, per uno diventato famoso più per le sue cadute e per lo stile aggressivo che per i trofei messi in bacheca: ti sei convertito come San Paolo sulla strada di Damasco?
«A parte che di strada ne faccio ancora tanta, e che giro in pista con molto gusto, è cambiata la prospettiva con cui osservo le cose: la Multistrada che uso per muovermi è settata in modalità Urban, e non credere che mi manchi il fegato per usare la Sport: ma a che serve? Se voglio scatenarmi, vado in pista: quando correvo, a gara finita era sempre una festa con gli altri piloti, perché eravamo riusciti a non farci male. Prima c’era la percezione, la sensazione e direi anche la certezza che senza fortuna si andava poco lontano. Oggi è diverso: per questo dico a chi vuole fare l’asino, di andare a farlo in pista, senza creare problemi agli altri e riducendo moltissimo i pericoli per se stesso».

Hai nostalgia di quando correvi?

«In dose normale, come credo sia fisiologico quando gli anni iniziano ad accumularsi sulle spalle. Mi spiace di non aver vinto quanto era nelle mie possibilità: allora cadevi, magari ti rompevi lo scafoide ed addio mondiale! Invece oggi capita di vedere capitomboli spettacolari e di temere il peggio e invece ritrovi i piloti in griglia, come niente fosse successo. Meglio così, anche se il nostro resta uno sport pericoloso, dove il fattore "C" conta, eccome! Voli via a 200 e ti rialzi illeso; ma puoi anche morire andando a 40 orari, come è successo a Sic».

Non ti avessimo visto in moto, avremmo avuto i tuoi poster in camera come cantante?

«La musica, e non la moto, è la mia vera passione. Ma ho fatto il pilota perché per suonare e cantare per bene occorre studiate, applicarsi, sacrificarsi. In moto, invece, sono andato subito veloce e alla fine dei conti è giusto così. Ho avuto anche il mio momento di gloria, quando cantai all’Ariston, per il Festival di Sanremo. Ero in un contesto di grandi star, i migliori cantanti e gruppi di tutto il mondo. C’è ancora qualcuno che lo ricorda, quel momento, e mi fa piacere».

Domanda scontata: dovendo scegliere, quale preferisci tra MotoGP e SBK?

«La mente dice MotoGP, per la sperimentazione tecnologica, il cuore sceglie la SBK perché è rimasta la classe più autentica, dove l’elettronica non ha ancora preso il sopravvento sul pilota. Con tutto quel che ne consegue, a iniziare dall’autenticità dell’ambiente, ai rapporti meno formali, allo spirito collettivo che unisce i piloti, tesi alla vittoria con una sana rivalità. Purtroppo poi di moto sportive come quelle usate in SBK se ne vendono sempre meno, ma questo è tutto un altro discorso».

Avrai magari qualche rimpianto?

«Uno di sicuro: ho tre figli, ma non sono riuscito a trasmettere a nessuno la passione per la moto ed i motori. Ma forse ho ancora tempo per rimediare...».

Il "Mese della Moto" è un programma di eventi previsti tutti i sabato e domenica del mese di settembre al Soratte Outlet Shopping di Roma: concorsi di bellezza, body painting, esposizione di moto e scooter, veicoli d’epoca, gare di freestyle, aree con simulatori di moto, corsi di guida sicura e altro ancora. L’appuntamento con Andrea Iannone è fissato per domenica 22 settembre, alle ore 16. 

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