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Nel corso dell’edizione 2012 di EICMA abbiamo avuto l’opportunità, come ospiti dello stand Nolan, di porgere alcune domande al sempre gentile e disponibile Marco Melandri, che ci ha anticipato alcune novità sulla stagione SBK 2013 e che ci ha inoltre parlato anche di MotoGP svelandoci differenze e peculiarità di entrambe le discipline.
L’anno prossimo in SBK ci saranno molte novità: Alstare con Ducati, Althea forse con Aprilia e una griglia di partenza senza Max Biaggi. Che campionato prevedi?
«Di sicuro molto combattuto. Credo che il regolamento attuale sia molto equilibrato, si pensi solo al fatto che i “primi” cinque piloti del campionato avranno cinque moto diverse, il che è sicuramente sinonimo di spettacolo. Io, al momento, vedo la Kawasaki con Sykes come favorita, nel senso che è quella già più a posto con le gomme nuove da 17”, anche se immagino che la Honda, con l’aiuto dell’HRC, sia destinata a fare un bel salto in avanti, così come anche la Ducati con la Panigale, che senza i famosi sei kg (quelli imposti come zavorra alle bicilindriche nel corso di quest’anno, Ndr.) sarà sicuramente competitiva».
Hai provato a Jerez la BMW 2013, anche se per poco dato che pioveva. Quali sono state le tue prime impressioni? Cosa ti aspetti da quella moto?
«Al momento, onestamente, non ho molte risposte perché abbiamo fatto pochi giri e sul bagnato. Passando dalle gomme da 16” a quelle da 17” cambiano completamente le caratteristiche della moto. Dobbiamo quindi ripartire con una moto del 2012 e prima adattare le moto alle coperture e poi cercare di capire dove la moto nuova va meglio e dove invece peggio. Speriamo di trovare il bel tempo a Jerez a fine novembre per i prossimi test».
Ci sono state novità importanti sulla moto 2013?
«No. Anche perché non vogliamo stravolgere il progetto, abbiamo solo bisogno di migliorare in quelle aree in cui siamo un pochino in difficoltà».
Non sono così ottimista di riuscire ad avere aggiornamenti importanti per la prima gara, anche se stiamo lavorando a 360° sulla moto
Dal punto di vista elettronico invece ci sono state novità?
«Per quanto riguarda l’elettronica lavoriamo gara dopo gara. Non abbiamo mai smesso di svilupparla nel corso di tutto l’anno. Stiamo lavorando su un componente importante per effettuare uno step abbastanza intenso e, se tutto va bene, speriamo di averlo per gennaio, ma non sono così ottimista di riuscire ad avere aggiornamenti importanti per la prima gara, anche se stiamo lavorando a 360° sulla moto».
Non ci puoi anticipare di che step evolutivo si tratta?
«E’ qualcosa di molto tecnico e a dire la verità non so bene nemmeno io di cosa si tratti, anche se stiamo lavorando molto per migliorare il controllo di trazione che al momento è un po’ invasivo e ci limita un pochettino. Non riusciamo ad usarlo come vorremmo».
Prime impressioni sul tuo nuovo compagno di squadra Chaz Davies?
«Molto buone. E’ un ragazzo molo equilibrato e anche molto tecnico e metodico. Per noi rappresenta un valore aggiunto, anche perché ci permette di poter comparare il motore dell’Aprilia con quello BMW, che secondo me era la quattro cilindri migliore a livello di propulsore. Lui ha rafforzato e confermato i miei commenti, quindi questo è importante, anche perché ci permette di avere una strada comune da seguire per lo sviluppo».
Infront cede il passo a Dorna. Tu conosci entrambi. Secondo te cosa cambierà e cosa speri che cambi?
«Onestamente non lo so. Non lo so perché non so in che termini venga affrontato questo cambio, se in modo drastico o “sfumato”. Di sicuro io spero che il livello tecnico della SBK non si abbassi da quello attuale, perché vorrebbe dire tagliare fuori dalla vittoria tante moto che non partono da una base stradale competitiva. Adesso tante moto diverse vincono le gare e molti piloti con moto diverse se la giocano, quindi secondo me la formula attuale è quella giusta. In MotoGp invece è un momento difficile e la proposta di regolamento formulata per il 2014 mi sembra che comporti solo un aumento di costi, in quanto la centralina unica con software libero comporta l’avere comunque una centralina libera, e in questo caso si deve riuscire a consumare un litro in meno di benzina rispetto ai 21 attuali, il che significa investire soldi per far andare le moto ugualmente forte ma consumando meno. Si andrebbe così dalla parte opposta rispetto a dove si dovrebbe andare».
Per te, che hai corso in entrambi i campionati, cosa dovrebbe fare la MotoGp per tornare al livello di spettacolarità che c’era fino al 2006?
«Secondo me bisognerebbe sicuramente realizzare delle gomme più facili, magari meno performanti ma più intuitive, in modo da permettere di “coprire” un po’ dei problemi della moto. In aggiunta a ciò si dovrebbe un pochettino abbassare il livello dei primi, perché il livello tecnico è talmente elevato da imporre agli inseguitori di spendere troppi soldi per cercare di stare lì davanti, senza permettere però la certezza di riuscire ad arrivarci, cosa che in SBK non esiste. Il livello in Superbike è comunque alto, ma non c’è “quell’ultimo gradino di esasperazione” che c’è invece in MotoGp, permettendo quindi di equilibrare i valori in campo».
Alessandro Colombo