Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Individuare e mettere a punto la formulazione ottimale di un nuovo olio destinato a motori di elevata potenza specifica comporta la disponibilità di attrezzature sofisticate e di un grande know-how specifico, più un lungo lavoro di ricerca e sviluppo.
Il centro tecnico di Villastellone della Petronas Lubricants studia e realizza i lubrificanti, destinati non solo al settore automotive ma anche a quello industriale e alle macchine agricole e per cava e cantiere, per tutte le strutture produttive del grande gruppo malese (per il quale sviluppa anche altri fluidi come liquidi per sistemi di raffreddamento e liquidi dei freni). Si tratta di un autentico riconoscimento di eccellenza per i tecnici italiani che vi lavorano e che da anni sono all’avanguardia in questo campo estremamente specialistico.
Un nuovo olio inizia la sua storia nei laboratori di ricerca ove, una volta individuate le esigenze specifiche, ovvero il target da raggiungere in termini di prestazioni del prodotto, si passa a una prima formulazione. Lunghe ed accurate prove, effettuate con l’ausilio di apparecchiature ultramoderne e di strumentazioni estremamente evolute, forniscono indicazioni che consentono di modificarla, lavorando sia sul tipo di prodotti che compongono il pacchetto degli additivi che sulla loro quantità.
Anche differenze molto piccole contano. Tra i punti da tenere in considerazione vi sono l’eventuale possibilità di “interferenza” tra due o più prodotti diversi e il fatto che per la maggior parte degli additivi vi è una quantità ottimale (al di sopra e al di sotto della quale l’effetto dell’additivo stesso diminuisce). Accurate prove tribologiche consentono di valutare il comportamento dell’olio in condizioni di lubrificazione limite e di selezionare le soluzioni più vantaggiose.
Strumentazioni specifiche rilevano con la massima precisione la viscosità a caldo e a freddo, il flash point, la curva di evaporazione e le altre caratteristiche. Le misurazioni vengono effettuate tanto sull’olio nuovo quanto su quello che è già stato usato, in condizioni controllate sia a livello di modalità che a livello di durata; in questo secondo caso si rilevano anche il tipo a la quantità di sostanze presenti, i metalli derivanti da usura (rilevati in parti per milione!) e la “riserva basica” per neutralizzare i prodotti acidi.
Nel caso della Petronas Lubricants risulta di particolare importanza, quando si sviluppa un nuovo prodotto, l’esperienza accumulata lavorando nel motorismo agonistico ai massimi livelli, ovvero sui prodotti destinati alle vetture di Formula Uno e alle MotoGP. Per quanto riguarda gli oli per moto di alte prestazioni, il legame col racing è particolarmente stretto.
Naturalmente occorre ricordare che, per poter essere messo in commercio, un olio deve rientrare in una determinata categoria prestazionale, stabilita da appositi enti internazionali (API, ACEA, JASO) o da alcuni costruttori di veicoli, superando i severi test previsti nei vari casi, che vengono eseguiti con modalità rigorosamente definite e scrupolosamente controllate.
Dalla torre di miscelazione si passa al reparto ove ha luogo l’immissione del lubrificante finito nei contenitori, di vari tipi e dimensioni, che a loro volta andranno poi al magazzino di stoccaggio. Pure in questo caso le varie operazioni sono automatizzate e le tubazioni sono dedicate: una per ogni tipo di olio che viene prodotto, onde evitare anche il minimo rischio di contaminazioni, e quindi di scostamenti dalla composizione corretta. Accurati controlli consentono di accertare, come ultima misura di sicurezza, che la formulazione sia quella prevista per ogni tipo di lubrificante della gamma.
Un sofisticato sistema di marcatura permette di risalire da ogni contenitore al lotto di partenza, ovvero di rintracciare le materie prime impiegate per produrre l’olio in esso contenuto, e di conoscere perfino la data di produzione.