Max Biaggi: “Vi racconto i 408 km/h. Record e sensazioni incredibili”

Il pilota romano ha battuto ben undici record di velocità a bordo di una moto elettrica. Ma nel frattempo non si è negato due curve con l’Aprilia X a Jerez
2 novembre 2020

Fermo non riesce a starci. Senza moto neanche. E, ora, nemmeno senza salire in qualche modo su un tetto del mondo. Max Biaggi c’ha anche provato, ma è stato lui stesso ad ammettere che la velocità è quasi un bisogno quotidiano. Tanto che da tempo stava lavorando con Voxan moto per conquistare il record del mondo di velocità raggiunta a bordo di una moto elettrica. E in questi giornici è pure riuscito, battendo undici record del mondo ed entrando con un nuovo capitolo che porta il suo nome nella storia delle imprese del motorsport. Poi, come se detenere undici record del mondo fosse la cosa più normale di questa terra, ha raccontato le sensazioni vissute a 408 km/h (questa la velocità raggiunta) attraverso la sua pagina Facebook.

“Le sensazioni che ho vissuto - scrive Max Biaggi - sono state un po’ diverse da quelle che mi hanno accompagnato per gran parte della mia vita. L’assenza dei classici rumori, la presenza di un motore elettrico, dall’erogazione completamente diversa rispetto ad un motore termico e la mancanza della competizione con gli altri piloti, hanno rappresentato le differenze più facilmente percepibili. Ma la vera novità è stata l’elevata velocità a cui mi sono avvicinato. Io non ho mai toccato i 400 km/h e credetemi intorno a queste velocità cambia completamente la prospettiva dello spazio che ci circonda”. Paura? Neanche per sogno, con il Corsaro che, invece si dice fortemente impressionato dalle nuove sensazioni vissute: “Diventano determinanti gli effetti aerodinamici - ha spiegato - l’aria è un muro praticamente impenetrabile e cominci a combattere con delle forze fino a quel momento poco note. Rimanere aggrappato alla moto, mentre cerco di raggiungere velocità inimmaginabili, è stata una sfida nuova per me”.

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La parola chiave, manco è dirlo, è sempre la stessa: passione. Con Max Biaggi che non ci gira per niente intorno: “C’è da dire - ha proseguito il pilota romano - che anche se il challenge è stato completamente diverso, la voglia di superare un determinato obiettivo, ha alimentato ancora una volta la mia profonda passione per le moto. Anche l’approccio è stato molto simile, a quello che mi ha permesso di competere per tanti anni. Infatti è stata determinante l’attenzione per il più piccolo dettaglio ed ogni volta che ho allacciato il casco, ho cercato di migliorare la mia prestazione. Tutto è stato predisposto per visualizzare sul dashboard quel numero magico: 400 km/h! Alla fine, quando raggiungi l’obiettivo hai una soddisfazione enorme, ma non smetti mai di pensare a cosa potrà esserci dopo!”. Per lui, dopo l’esperienza alla velocità pazzesca di  408 km/h, però, c’è stato ancora l’asfalto di una pista e il sound di una moto con motore termico.

Max Biaggi ha infatti preso parte ai test di Aprilia sul circuito di Jerez, con la sua Aprilia X. Cordoli e curve dopo il lungo rettilineo. Sempre e comunque nel segno della velocità: “Per alcuni diventa un qualcosa da cui si dipende – conclude Biaggi proprio parlando della velocità - altri la temono, ma credo che tutti possiamo essere d’accordo sul fatto che la scarica di adrenalina che ne deriva è qualcosa che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, dovrebbe in piena sicurezza poter provare”.

Articolo pubblicato il 2 novembre 2020 e aggiornato in data 4 novembre 2020

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