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Al Motor Bike Expo di Verona la FMI ha presentato “Motociclo Italiano”, un progetto che guarda oltre i confini. L’iniziativa mira infatti a valorizzare l’immenso patrimonio storico dei modelli di moto prodotti in Italia da almeno vent’anni e oggi esistenti all’estero.
Il presidente della federazione motociclistica italiana Giovanni Copioli e il vice presidente Vittorio Angela hanno sottolineato la portata culturale del progetto e la grande importanza dell’industria motociclistica italiana nel mondo: sul sito motocicloitaliano sarà creata una collezione di mezzi di cui sarà possibile analizzare, tramite foto e schede, i dati principali e le caratteristiche tecniche.
In pratica, i residenti all’estero possessori di uno o più motoveicoli costruiti in Italia prima dell’anno 2000 possono entrare a far parte di Motociclo Italiano, contribuendo così ad accrescere la cultura per il motociclismo tricolore. Per farlo è sufficiente accedere al sito, inserire nell’apposita sezione i dati del veicolo, tre foto del mezzo e la richiesta di registrazione. Un procedimento di pochi minuti per conferire ulteriore prestigio alla moto.
Chi iscriverà il proprio motoveicolo a Motociclo Italiano riceverà un pacchetto dedicato con la Tessera Member FMI per l’anno in corso, l’attestato di iscrizione a Motociclo Italiano, la lettera dedicata del Presidente Giovanni Copioli e un gadget riservato.
“La FMI -ha detto Copioli- ha il dovere di valorizzare il patrimonio motociclistico italiano e grazie a questo progetto potremo farlo rivolgendoci anche all’estero. Un passo importante per diffondere il prestigio del Made in Italy, che anche nel nostro settore è espressione di qualità e competenza. In tutto il mondo le moto italiane sono da sempre tra le più desiderate e da oggi sarà possibile percepirne il valore grazie a una collezione che consentirà a tutti di scoprirne le caratteristiche tecniche ed estetiche. Ciò avverrà con il determinante contributo dei proprietari che vorranno iscrivere i loro mezzi a motocicloitaliano.com”.
Ad oggi, le iscrizioni al Registro Storico FMI, curato dal coordinatore Salvatore Pascucci, sono circa 210.000.