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Nei giorni scorsi vi abbiamo chiesto sui nostri social (a proposito: se non l'avete ancora fatto, iscrivetevi alla nostra pagina Facebook, al nostro canale YouTube e andate sul nostro profilo Instagram) quale fosse il tipo di motore a emozionarvi di più; non era un vero sondaggio quanto il modo per conoscerci e ri-conoscerci su uno dei grandi temi che intervengono quando si sceglie - o si desidera - una moto: monocilindrico, bicilindrico, tre cilindri o l'urlante quattro cilindri?
Sono architetture che caratterizzano grandemente il comportamento delle moto ma possiamo anche dire che le distinzioni vanno in qualche caso anche riducendosi. Se per il fuoristrada mono e bicilindrici la fanno la padrone ci sono alcuni esempi di maxienduro a trecilindri e lo stesso vale per le sportive che puntano al massimo delle prestazioni di vertice date dai quattro cilindri (in linea e a V) ma che in passato hanno trovato nel bicilindrico la loro massima espressione e adesso vedono rispuntare alcuni bicilindrici nelle cilindrate intermedie.
Perché tutto si traduce in sensazioni di guida, quelle che un mono potrà offrire saranno certo molto diverse da quelle di un quattro cilindri (anche di pari potenza) per erogazione e carattere, al netto di una certa uniformità dovuta più che altro alle normative antinquinamento sempre più stringenti.
Da una lettura dei vostri commenti sul nostro profilo Facebook, capiamo che si preferisce dedicare ogni singola architettura ad uno specifico uso: il mono dedicato all'off road, il bicilindrico ai viaggi, il tre cilindri al divertimento in strada e il quattro cilindri a quello su pista. Decisamente gradito il “triple” Triumph insieme alle architetture a V di Aprilia e di Ducati, ma qualcuno ci ricorda che il 6 cilindri di BMW (che non abbiamo incluso nelle nostre domande) ha un notevole perché. Non gli diamo torto, anzi.
Situazione appena diversa quella che emerge su Instagram, dove i nostro profilo ha raccolto le vostre opinioni con più di 350 commenti e dove si evidenzia la tipologia specifica della singola architettura: piacciono molto i bicilindrici a V e Boxer, mentre raddoppiando i cilindri emergono il Crossplane di Yamaha e il V4. Anche qui, menzione d'onore per il 6 cilindri BMW che evidentemente deve piacere parecchio.
Approccio - molto - passionale che emerge anche da alcuni dei vostri commenti: @ziorobi_14_27 ricorda che "il mono sa di primordiale, una volta provato è amore per sempre. Il bicilindrico, meglio se a V, con quelle pulsazioni ti ingolosisce semore. Il tre ti diverte, ti solletica e non ti delude mai. Il quattro in linea ti coccola e poi ti violenta... Insomma li amo tutti, ma per me il più pornografico è il V4" che trova pronta replica da parte di @ikontech.design: "Il sound del mono e del bicilindrico in assoluto. Le prestazioni del 3 cilindri sono un qualcosa di pazzesco. Escludo il 4 cilindri perchè giro sempre su strada, in pratica serve a poco... in pista ha senso". @maghero non ha - troppi - dubbi: "è difficile dover scegliere uno solo...ma dovendo proprio bicilindrico!" che evidentemente non la pensa come @shezlacroix: "Tre cilindri tutta la vita; i pregi del due e del quattro senza avere i contro di entrambi". @maxfer1309 va sul sicuro: "Il boxer della GS, se lo provi, non puoi più farne a meno. Poi, se vuoi anche altre emozioni, lo puoi sempre affiancare ed alternare con un altro. Ad esempio il boxer della R18! da provare!", e @lorenzo.perrotta chiosa: "col super-Mono inizia la passione quindi sempre primo, per il resto
basta che sputi fuoco dallo scarico".
Insomma, ognuno ha i propri gusti, che vanno a braccetto con le emozioni e che possiamo sintetizzare con queste percentuali delle vostre risposte, senza alcuna pretesa di scientificità: il Monocilindrico ha raccolto il 13% dei gradimenti, il Bicilindrico il 38%, 24% per i Tre cilindri e la stessa percentuale per i quattro.
Per ognuna di queste categorie vi proponiamo un modello esemplificativo, quasi iconico: diteci se la pensate come noi!
La Monocilindrica: Yamaha XT600Z Ténéré
Dato che il mono vi suggerisce l'utilizzo in off, abbiamo pensato che il modello più esemplificativo della categoria potrebbe essere uan vera e propria icona, la Yamaha XT600Z Ténéré del 1982, monocilindrica figlia della Parigi-Dakar e ancora adesso modello ricercatissimo. Nata per merito della Sonauto che fece pressione su Yamaha per avere una moto che replicasse quelle protagoniste della Parigi-Dakar, la XT600Z Ténéré è una monociclindrica che nasce dalla precedente XT550 ma arriva un serbatoio di 30 litri, il forcellone in alluminio e un'estetica che fa girare la testa. Avviamento a pedale non per tutti nelle prime versioni, poi il modello subirà aggiornamenti che lo porteranno nel tempo ad abbandonare il raffreddamento ad aria e la cilindrata salire fino a 660 cc. Per una delle prime Ténéré si possono spendere anche 5.000 euro.
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La Bicilindrica: BMW R 1250 GS
Cosa dire della Maxinenduro più venduta che non sia stato ancora detto? Per lei valgono i numeri del potente bicilindrico Boxer con medi regimi da riferimento: 1.254 cc (con Shiftcam Technology) 136 cv a 7.750 giri e coppia di 143 Nm a 6.250 giri; richiestissima, comoda, affidabile ma il suo listino è anche impegnativo: 18.770 euro f.c.
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La Tre cilindri: Triumph Street Triple RS
Dici "tre cilindri" e pensi subito a Triumph che di questa architettura ne ha fatto un vero vessillo, oltre a poter vantare la fornitura esclusiva dei proprii motori a 3 cilindri nel campionato mondiale Moto2: ed è proprio per questo link che preferiamo mostrarvi la versione stradale dello stesso propulsore che muove il top di gamma delle medie naked sportive di Triumph. La Street Triple RS monta infatti un motore tre cilindri in linea di 765 cc che ha tutte le caratteristiche per le quali sono noti i "triple": voce rauca, spinta ai medi e ai bassi, urlo in alto ed erogazione entusiasmante con qualsiasi rapporto: capace di 123 cv a 11.750 giri e 79 Nm a 9.350 giri muove una ciclistica contradistinta dalla forcella Showa BPF con steli da 41 mm e dal monoammortizzatore Öhlins STX40 con serbatoio separato, entrambi completamente regolabili che definiscono una ciclistica molto apprezzata. 166 kg a secco per la naked di Hinckley che costa 12.100 euro f.c.
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La Quattro cilindri: Honda CBR 1000RR-R Fireblade
Prestazioni top e pista: ecco quanto è emerso dalle vostre risposte riguardo i quattro cilindri. E, se pensate che la prima vera rivoluzione a quattro cilindri fu la CB 750 Four di oltre 50 anni fa, il presentarvi come diretta - più o meno - discendente la Hypersport CBR 1000RR-R Fireblade potrebbe non essere poi così fuori luogo. La sportiva di Honda vanta numeri da capogiro: 217,5 cavalli a 14.500 giri e 113 Nm di coppia, una dotazione da Superbike affiancata a una raffinatezza straordinaria e ad un urlo allo scarico che, all'epoca della prova, ha realmente emozionato il nostro tester. Il listino parte da 22.990 euro (c'è anche la versione SP, in listino a 26.990 euro).
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