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Nel 2011 sono stati immatricolati 254.993 2 ruote a motore con un decremento del -17%. Il comparto dello scooter con 172.030 unità registra un -18,8%; meno sensibile la discesa delle moto con 82.963 pezzi pari al -11,4%.
L’analisi per cilindrata conferma la centralità degli scooter tra 300-500cc che con 62.284 veicoli e un - 22,3% rappresentano il segmento più importante.
Contrazione più contenuta della media per i 125cc, con 56.554 immatricolazioni (-13,9%), seguono i 150-200cc con 36.829 pezzi (-22%) e i 250cc con 14.237 veicoli (-24,6%). Dato positivo per i maxiscooter oltre 500cc, con 2.126 vendite e un +33,8%.
Per le moto sono in evidenza quelle superiori ai 1000cc: 24.876 unità pari ad un +1,3%. Al secondo posto in termini di volumi le moto tra 800 e 1000cc con 21.293 pezzi, e un -7,6% rispetto ai volumi del 2010.
Più pesante il calo per le medie cilindrate: le 650-750cc con 15.780 moto (-23,2%), le 600cc con solo 6.515 vendite (-34,5%) e le 125cc con 6.628 (-13,3%). In crescita le moto da 300-500cc con 5.189 pezzi e un +9,1%.
L’andamento dei segmenti, in ordine di importanza, conferma la perdita di volumi per le naked con 26.517 vendite pari a -17,3%, seguono le enduro stradali con 23.131 pezzi (-3,3), le custom con 9.645 unità (-3,6%), le sportive con 7.963 unità (-27,9%), in discesa le supermotard con 6.824 (-18,5%). Le moto da turismo sono in controtendenza con 7.183 immatricolazioni e un +7,6%, dato che testimonia un balzo in avanti del segmento che ha superato le supermotard nel 2011.
Il comparto dei 50cc si ferma a 71.227 pezzi pari al -17,1%.
Complessivamente nel 2011 il totale delle 2 ruote a motore (immatricolazioni + 50cc) arriva a 326.220 veicoli, pari al -17% rispetto all’anno precedente.
“Deludente la chiusura del 2011 con un totale di 66.800 veicoli in meno e un -17% rispetto all’anno precedente, nonostante nel 2010 ci fosse stata una flessione ancora più significativa del -22%. Tale andamento è il risultato da un lato della mancanza di campagne di incentivi che avevano sostenuto il mercato soprattutto nel 2009, e in parte in alcuni mesi del 2010, dall’altro di una situazione economica critica che ha penalizzato in particolare i mezzi di trasporto. Il clima di incertezza e la sfiducia diffusa tra i cittadini ha generato una contrazione dei consumi e un rinvio degli acquisti”. - afferma Corrado Capelli, Presidente di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) - “Tuttavia nel nostro settore vi sono due fattori che hanno provocato in misura maggiore la crisi del mercato: la stretta del credito al consumo che ha accentuato la diminuzione della domanda e la crescita dei costi di gestione dei veicoli, a cominciare dalle tariffe proibitive delle assicurazioni, per continuare con lo stillicidio delle accise sui carburanti e con l’aumento dell’IVA. E’ tempo di intervenire per modificare e possibilmente invertire la tendenza, attraverso azioni in favore soprattutto della clientela più giovane che oggi ha difficoltà per riuscire ad acquistare.
Un dato positivo resta il mercato dell’usato con un +1,6% e volumi che sono più che doppi rispetto al nuovo. Indice di un continuo interesse per le 2 ruote, nonostante una disponibilità di reddito limitata. Le aziende del settore faranno la loro parte per offrire ai potenziali clienti veicoli sempre più sicuri e compatibili con l’ambiente, ma è indispensabile che anche le istituzioni creino le condizioni necessarie per la ripresa."