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Una maxienduro di qualche stagione fa ad un prezzo da scooter di media cilindrata. Una proposizione che solo qualche anno fa avrebbe fatto sbellicare dalle risate molti ma che oggi, complice la crisi del mercato, è banale verità. Basta scorrere con un po’ di attenzione gli annunci dell’usato e si scoprono tanti gioiellini in cerca di una seconda casa a quotazioni impensabili.
Se è vero che le Case si sono adeguate ai… tempi che corrono, proponendo moto più che oneste quando non allettanti a prezzi da realizzo, è altrettanto vero che se non si vuole a tutti i costi essere i primi amori della propria moto con l’usato si fanno affari d’oro. Attorno ai 5.000 euro c’è un vero e proprio proliferare di offerte per moto ancora valide, in buone condizioni e capaci di mettervi in sella 365 giorni l’anno. Magari non di sostituire un’auto, ma sicuramente di potervi far fare a meno di uno scooter nell’uso cittadino, e di farvi divertire infinitamente di più nella gita del fine settimana. Per non parlare del portarvi in vacanza…
E’ ancora più rimarchevole come le moto di cui parliamo facciano parte di quel segmento che oggi va per la maggiore – maxienduro o crossover che le si voglia definire, perlopiù a seconda della gommatura – e che monopolizza le prime posizioni delle classifiche di vendita. Sotto la quotazione magica dei 5.000 euro (scelta per la sua corrispondenza con una soglia psicologica ben nota alle Case, che non a caso propongono sempre più modelli nuovi attestati a quel livello) si trovano ammiraglie vecchie di qualche anno e medie cilindrate entrate nei listini da pochissimo.
A voi la scelta se preferire modelli più prestigiosi ma con qualche stagione e chilometro in più sul groppone oppure puntare a moto che odorano ancora dell’olio del rodaggio: se volete fare un uso più casual della moto potete andare completamente a sentimento, mentre se avete intenzioni più battagliere in termini di uso e percorrenze forse è meglio preferire modelli meno performanti e lussuosi ma molto più freschi, fermo restando che salvo qualche esemplare particolarmente sfortunato, tutti i modelli che vi presentiamo sono in grado di regalarvi percorrenze elevatissime senza problemi degni di nota.
Vi presentiamo la nostra selezione in rigido ordine alfabetico: abbiamo scelto di indicare un solo modello – a nostro avviso l’affare migliore – per ciascuna Casa, limitandoci a quelli rappresentati in quantità decenti nel nostro mercato dell’usato con il budget che ci siamo prefissi. Ogni modello è evidentemente cliccabile per accedere alla scheda tecnica, al listino dell’epoca e all’offerta di moto usate. Avanti!
Chiunque ne abbia avuta una assume un’aria sognante quando la ricorda: la Caponord, maxienduro Aprilia spinta dal bicilindrico della prima RSV Mille, ha ridefinito diversi riferimenti prestazionali della categoria (trovate qui la nostra prova) dimostrandosi affidabile, comoda sui lunghi viaggi e capace di ritmi spesso fuori portata dalle concorrenti. Se non ha avuto il successo che si meritava è solo a causa di un’estetica mai troppo amata dal pubblico.
Come tutte le moto nate in quel di Noale può contare su una ciclistica impeccabile, ma anche di un propulsore potente e sfruttabile che raggiungeva la perfezione soprattutto lavorando un po’ con mani capaci sulle mappature dell’elettronica. Potete comprarla quasi ad occhi chiusi usando le finiture (più che valide) come indice delle condizioni della moto: lasciate perdere moto in condizioni estetiche molto trascurate, per tutto il resto andate tranquilli. Se ne trovano diverse a quotazioni anche inferiori ai 5.000 euro del riferimento – non fatevi impressionare troppo da chilometraggi elevati, soprattutto se si tratta di un esemplare ben tenuto e con tutti i tagliandi fatti e documentati.
Benelli è stata fra le prime a credere fermamente nel concetto di crossover, ovvero di una moto con proporzioni, posizione di guida e distribuzione dei pesi da maxienduro ma cerchi e gommatura prettamente stradale. La TRE 1130K (trovate qui la prova della versione 899) è una moto validissima dal punto di vista dinamico, capace di offrire prestazioni estremamente brillanti nella guida sportiva a patto di essere disposti a tollerare un comportamento un po’ temperamentale: il tricilindrico che la anima è potente e vivace ma un po’ rustico nella personalità.
Si guida molto bene, e il comfort non è affatto male nemmeno per il passeggero. Detto questo, pur tollerando di buon grado sterrati compatti non è probabilmente la moto a cui affidarsi se intendete farci le vacanze in Africa; è più indicata per la sparata domenicale sul misto di montagna che non per il turismo a largo raggio. Le quotazioni dell’usato consentono, con i nostri 5.000 euro, di puntare ad esemplari piuttosto recenti in ogni caso da preferire ad offerte più accessoriate ma con percorrenze più elevate.
Ce ne sono ben 130 in vendita fra i nostri usati, e crediamo che la cosa la dica lunga in merito al successo della media bicilindrica di casa BMW: la 650, che condivide il motore con la best seller 800, è più indirizzata all’uso stradale (mancano i cerchi a raggi e l’anteriore da 21”) ed offre una facilità d’uso e un’economia di gestione davvero notevoli. E’ vero, sacrifica qualche cavallo rispetto alla 800 ma offre in compenso un’erogazione più favorevole ai medi, e dal punto di vista del comfort – se non la si vuole paragonare a tutti i costi all’ammiraglia 1200 – tratta davvero bene il suo pilota.
Protettiva, robusta e facilissima da guidare la F650GS sa coccolarvi anche sulle lunghe distanze, magari in coppia – da sempre il punto forte delle BWM GS; paga qualcosa in termini di finiture rispetto alle sorelle boxer, ma da un punto dinamico le si può rimproverare davvero poco – se volete una conferma potete leggere qui la nostra prova. L’uscita della 700 l’anno passato ne ha fatto scendere un po’ le quotazioni, rendendola estremamente accessibile: con 5.000 euro si trovano esemplari in condizioni eccellenti, con percorrenze che lasciano intendere un uso molto disimpegnato.
La Ducati Multistrada prima versione non è stata universalmente apprezzata per la sua estetica; in compenso, chiunque la guidasse ne scendeva innamorato delle doti dinamiche. Agilissima nella guida sportiva, decorosamente protettiva nell’impiego turistico, economica nella gestione grazie ad un propulsore relativamente tranquillo e stracollaudato la prima MTS ha fatto tanti proseliti, che l'hanno portata in capo al mondo oltre a godersela nelle sparate del fine settimana sul misto di montagna.
Capace di togliere il sorriso dalla faccia di diversi possessori di sportive, la MTS si trova nella sua ultima versione (la 1100DS, dotata di motore aggiornato rispetto alla precedente 1000 di cui trovate qui la nostra prova) sotto i 5.000 € anche in allestimento “S” (con le preziose sospensioni Ohlins) e spesso con le valige. Non lasciatevi influenzare dai luoghi comuni: una Ducati ben tenuta, e con storia tagliandi accuratamente documentata, vi regalerà tanti chilometri in serenità ed allegria.
E’ stata a lungo la bestseller sul nostro mercato: la NC700X ha sorpreso tutti, addetti ai lavori in primis, per come abbia saputo conquistare il cuore degli italiani. Merito di un’estetica riuscita, di una qualità percepita ben superiore al prezzo di listino, della raffinatezza tecnica dell’optional DCT, di un prezzo ragionevolmente contenuto e anche di un motore estremamente razionale, tranquillo ma non troppo. La NC700 si presta egregiamente ad un uso cittadino così come al turismo disimpegnato: potete leggere qui la nostra prova.
Il successo di vendite fa si che sia facile trovare le NC700 sul nostro mercato dell’usato, tra l’altro a quotazioni decisamente allettanti. Con i 5.000 euro del nostro budget non si arriva ancora alla versione con cambio a doppia frizione DCT (l’arrivo della 750 appena presentata potrebbe però cambiare la situazione nel giro di pochi mesi), ma quella standard è ben rappresentata. Da tenere in considerazione per la stessa cifra anche la Transalp, altrettanto valida e forse più appetibile per i turisti di lungo corso. a cui abbiamo recentemente dedicato una guida all’usato.
E’ stata la risposta, nemmeno troppo nascosta, al successo della Suzuki V-Strom 650; successo che ha saputo replicare perché, al di là di un’estetica un po’ particolare, tanto nella prima quanto nella sua seconda versione la Versys ha saputo offrire tanta sostanza. L’ultimo modello, realizzato dopo che ad Akashi hanno ascoltato con attenzione i clienti della moto precedente, è versatile, efficace, ricco di optional e capace di assecondare praticamente qualunque richiesta le facciate – nonostante l’anteriore da 17” in puro stile crossover è capace di affrontare qualche sterrato compatto senza sollevare le sopracciglia.
Anche in questo caso, un prezzo di listino contenuto in origine (ottenuto sacrificando il superfluo per privilegiare la sostanza) fa si che si trovino fra i nostri usati esemplari praticamente appena usciti dal rodaggio – annate 2011 e 2012 – con quotazioni interessanti anche nelle versioni con ABS e in allestimento Tourer. Potete leggere qui la nostra prova.
E’ stata la prima “maxi” della Casa di Mattighofen, e si è rivelata capace di crearsi quasi istantaneamente una folta schiera di proseliti grazie alla sua efficacia nella guida sportiva, sia su asfalto che – ovviamente – fuoristrada. Alta, massiccia e potente si rivela però micidiale se ben guidata, e grazie ad un motore letteralmente infinito – è stata la prima KTM ad essere dotata del bicilindrico LC8 – ha annichilito la concorrenza, rivelandosi però al contempo anche comoda ed accogliente nell’uso turistico ad ampio raggio.
L’Adventure 950, proprio per le sue doti di turistica tutto terreno è stata spesso in mano a motociclisti che ne hanno sfruttato le doti spolpandola per bene: i chilometraggi elevati non sono necessariamente precursori di problemi, ma età e percorrenze richiedono cure amorevoli. Controllate che i tagliandi siano stati regolarmente effettuati e documentati. Cercando bene è anche possibile imbattersi in qualche 990 (qui la nostra prova), più potente ma soprattutto raffinata – sono rare e da investigare con cura, perché il valore medio resta superiore.
La prima V-Strom prodotta da Suzuki è stata la 1000, forte del meraviglioso propulsore della sportiva TL. Una moto comoda, potente ma sfruttabile, pensata per un uso prettamente stradale che ha saputo conquistarsi tanti estimatori da fare si che ad Hamamatsu ne mettessero subito in cantiere una versione di media cilindrata – quella 650 che ha sbancato sul mercato – replicando quanto fatto con la SV. Qualche irregolarità ai bassi regimi, per lo più dovuta all’arrivo della normativa Euro-3 sul modello più recente, non penalizza più di tanto la sfruttabilità; potete leggere qui la nostra prova in cui la confrontiamo con sua maestà BMW GS.
Si trova nel nostro mercatino a quotazioni molto abbordabili, spesso inferiori al nostro limite, anche nelle ultime annate in cui è stato prodotto (è uscito dal catalogo nel 2008) e con chilometraggi davvero contenuti. Anche esemplari con lunghe percorrenze non sono affatto da scartare, vista l’affidabilità del V2 Suzuki, abbiate solo naturalmente cura di verificare che la manutenzione sia stata effettuata e state lontani da esemplari in condizioni estetiche particolarmente trascurate: qualche finitura si è rivelata di livello non eccelso, e potrebbe costringervi ad interventi costosi.
La tricilindrica Triumph fa parte della categoria dei crossover: cerchi e gommatura, ma anche distribuzione dei pesi, la rendono completamente inadatta ad affrontare qualsiasi situazione fuoristradistica più impegnativa di un normale sterrato. Quelle stesse caratteristiche però la rendono allo stesso tempo una stradale eccellente tanto nell’uso turistico – protezione aerodinamica e comfort per pilota e passeggero sono di altissimo livello – che in quello sportivo, forte di una ciclistica sana e di un motore potente e pastoso (è lo stesso che tanto determinante si è rivelato nel successo della naked Speed Triple) come solo a Hinckley sanno fare.
Fra i nostri usati si trovano diversi esemplari del 2008/2009 attorno ai 5.000 euro, mentre per quelli più recenti o dotati di ABS bisogna solitamente sborsare qualcosa in più. Percorrenze anche rilevanti non sono da considerare troppo negativamente, a patto che l’esemplare non abbia avuto una vita particolarmente travagliata, nel qual caso è facile notare finiture degradate. Le Tigerone curate con amore possono percorrere tantissima strada senza problemi degni di nota; trovate qui la nostra prova se volete saperne di più.
E’ stata la prima crossover della storia, nata sulla scia di un concetto già declinato dalla TDR a due tempi. Turistica dinamica, ha aperto la strada a tutto un settore che ne è seguito, diventando una vera e propria icona: possiamo dire senza timore di smentita che buona parte dei modelli che vi abbiamo presentato siano nati prendendo spunto da lei. Nata 850, nella seconda versione da 900 cc ha saputo avvicinare la perfezione, rendendo felici generazioni di turisti di lungo corso; vi presentiamo qui la nostra prova in maniera che possiate conoscerla meglio.
Affidabile oltre ogni ragionevole dubbio, la TDM può essere acquistata a cuore sereno anche davanti ad esemplari con percorrenze rilevanti: è una moto che raramente ha avuto appeal sugli smanettoni, attirando invece una clientela più matura, rispettosa della meccanica e con la disponibilità economica per curare a dovere la propria moto. Fra i nostri usati se ne trovano diverse di annate abbastanza recenti (2007/2008) attorno alla nostra “cifra magica” in grado di regalarvi anni e chilometri di grandi soddisfazioni.