Michele Meta: «Approvare il nuovo Codice? Spero avvenga in Zona Cesarini»

Michele Meta: «Approvare il nuovo Codice? Spero avvenga in Zona Cesarini»
Il “nuovo“ Codice della Strada giace in Senato da tre anni: ma per il Presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, ci sarebbe tempo per approvarlo prima che la legislatura abbia termine
23 novembre 2017

Nuovo Codice della Strada, tanta fatica per nulla? E’ un’eventualità alla quale Michele Pompeo Meta, deputato del PD e soprattutto presidente della IX Commissione incaricata di redigere il testo, non vuole neppure lontanamente credere

«Nella peggiore delle ipotesi, il nostro lavoro comunque non sarà stato vano, perché resterà in eredità ai colleghi che saranno eletti alle prossime elezioni. Ma è una prospettiva alla quale non posso e non voglio adeguarmi: anche se ormai siamo proiettati verso la fine della legislatura, nondimeno ci sono ancora i tempi per arrivare all’approvazione dell’iter legislativo di modifica del Codice della Strada.

Ed anche se l’intero provvedimento non potesse essere votato, farò di tutto perché vengano stralciati almeno i principali temi riguardanti la sicurezza, con particolare riferimento all'uso dei telefonini da parte di chi guida e di un corretto e aggiornato sistema per far viaggiare in sicurezza i bambini, inserendoli nel decreto fiscale o nella Legge di Bilancio, in modo da renderli subito operativi.

Chiamiamola pure “leggina Meta“, ma visti i pareri unanimi di tutte le forze politiche, almeno questo risultato lo portiamo a casa».

Da uomo politico sanguigno e concreto, Meta non si tira indietro se c’è da togliersi qualche sassolino dalla scarpa...

«Non posso, da deputato del Partito Democratico, non criticare il fatto che il nuovo Codice della Strada, che porterà il nostro Paese ad avere uno strumento non più mastodontico con centinaia di norme ma finalmente di stampo europeo, più agile e compatto, sia ormai da tre anni fermo in Senato e che non si sia trovato tempo e modo per portarlo al voto di Palazzo Madama.

Michele Pompeo Meta
Michele Pompeo Meta
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Ora, sinceramente, mi auguro che pur negli ultimi secondi della Zona Cesarini di questa legislatura, questo avvenga: sarebbe davvero un bel segnale, perché si tratta di una legge importante, anzi decisiva, destinata a rendere migliore non solo la convivenza sulla strada da parte di tutti i soggetti che su di essa agiscono, ma anche perché va nella direzione, giusta, di investire il sistema delle autonomie locali di una maggiore responsabilità, visto che ad esse, capaci di “fotografare“ meglio di ogni altri il territorio, vengono delegate funzioni delicate e non rinviabili, come quella di stabilire i termini di utilizzo delle strade di cui sono concessionarie».

Michele Meta, in occasione del convegno di Arezzo su "Nuovo Codice della strada - La via della Convivenza”, voluto dalla Federazione Motociclistica Italiana, ha avuto il compito di rappresentare la posizione della Politica al massimo livello, portando in sala il parere delle Istituzioni.

«Ho recepito le istanze di un settore importante come quello del motociclismo ed apprezzato contenuti e metodo della FMI e del suo Presidente nel portare avanti la richiesta di modifica al testo del nuovo Codice della Strada. Un meccanismo di confronto garbato, come purtroppo non ricorre di sovente, tra tutte le parti interessate al problema. Una modalità procedurale che poi ha preso forma nella norma, che prevede che debbano essere le autorità locali, che hanno conoscenza delle realtà, a decidere la destinazione dei territori».

 

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