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Era da tempo che non si vedevano gli uomini Michelin così convinti ed esaltati da un loro prodotto, sicurezza che si è percepita anche per la modalità con cui si è svolto il test. Power RS contro tutti verrebbe da dire: il pneumatico transalpino è stato messo a confronto diretto con la migliore concorrenza, in questo caso rappresentata da Bridgestone S21, Pirelli Diablo Rosso III e Metzeler M7 RR. Sfida accettata e limitata a un test a porte chiuse in circuito, e con qualche mese di anticipo sul lancio ufficiale, che avverrà nel mese di marzo 2017.
Il tracciato scelto per l’occasione è quello di Cartagena, sud della Spagna, clima primaverile, anche se siamo a Novembre (20/22 gradi perfettamente soleggiati!), asfalto dal buon grip ma con parti rovinate e qualche sconnessione che hanno reso maggiormente interessante e più completo il test. Le moto, tutte BMW S1000 RR, sono state le medesime per l’intera prova, il che significa che ogni tester ha avuto a disposizione la stessa moto, sulla quale di volta in volta sono state montate le gomme oggetto della prova. Quindi nessuna differenza in termini di prestazioni, stesso motore, stessi freni e set up delle sospensioni.
Delle caratteristiche tecniche delle Power RS ci è dato a sapere poco, quasi nulla, anche perché questa è una preview vera e propria. Intuiamo che il posteriore sia bi-mescola, e che la struttura sia completamente nuova (sfrutta una nuova tecnologia denominata Michelin ACT+ che a detta dei tecnici rappresenta una rivoluzione per costruttore francese). Le misure disponibili sono quattro per l’anteriore e nove per il posteriore, in modo tale da poter coprire un range di cilindrate che vanno dai 250 cc in su. e a detta dei tecnici, rappresenta una rivoluzione per Michelin.
Il test dinamico ha avuto inizio con una S1000 RR gommata Pilot Power 3, tanto per capire da dove si arriva, parlando di prodotto, e qual’è invece la nuova strada intrapresa dai tecnici Michelin! Quindi prendiamo confidenza con il tracciato, e nel mentre cerchiamo di registrare il comportamento dinamico delle Pilot Power 3, che in passato si sono distinte più per l’ottimo comportamento su asfalto bagnato, e nella guida su strada, piuttosto che per le prestazioni assolute nella guida sportiva e tanto meno in pista, dove emerge un grip discreto, un avantreno agile e rapido a scendere in piega e nei cambi di direzione, ma che trasmette poco al pilota muovendosi parecchio in fase di staccata e inserimento curva a freni tirati.
Le nuove linee guida del marketing hanno però stabilito una completa inversione di tendenza nella definizione delle nuove Power RS, e sono sufficienti due giri di pista per toccare con mano le virtù, o meglio le differenze con il “vecchio” Pilot Power 3. Crediamo sulla parola ai tecnici e ai collaudatori che ci confermano che il nuovo arrivato cede qualche punto in termini di resa chilometrica, ma mantiene un comportamento pari, se non migliore su asfalto bagnato.
Le nuove linee guida del marketing hanno stabilito una completa inversione di tendenza nella definizione delle nuove Power RS
La grande differenza è però tangibile nel grip superiore e nella risposta di quella che in gergo definiamo la “carcassa”, sia del posteriore, ma in particolare dell’anteriore. E' ben percepibile il fatto che questa sia ben più rigida e sostenuta rispetto alla precedente, rigidità che non compromette le capacità di assorbimento delle asperità, ma che conferisce precisione e appoggio soprattutto in frenata e grande fiducia quando si è ai massimi angoli di piega. Perde qualcosa in rapidità nei cambi di direzione il Power RS, ma la sensazione di controllo in questo frangente è superiore, e poi c’è da dire che la rapidità del Power 3 poteva mettere in difficoltà le ciclistiche più svelte e reattive.
Pochi giri di pista ci hanno permesso di conoscere le Power RS, ma il programma ora prevede di gommare la nostra S1000 RR con una coppia di Pirelli Diablo Rosso III, pneumatico che abbiamo già avuto modo di apprezzare più volte in precedenza (Press Launch Pirelli ad Aragon, presentazione stampa MV Brutale 800 e comparativa delle mille al Mugello di quest’estate), e che ha nell’omogeneità di comportamento e nelle prestazioni anche con asfalto bagnato (toccate con mano a causa del maltempo che trovammo ad Aragon con la pista letteralmente allagata), due caratteristiche fondamentali.
Il primo confronto diretto con il pneumatico transalpino mette in evidenza il bilanciamento delle gomme italiane, reazioni composte e sensazioni positive anche nei cambi di direzione e in inserimento. Perdite di aderenza progressive del posteriore sotto la spinta di quel mostro che è il quattro cilindri BMW e confidenza ottima con l’anteriore. Questo garantisce un ottimo appoggio anche alle massime inclinazioni, ma emerge che in termini di grip il Power RS sembri superiore, mentre l’aderenza del posteriore permette di aprire il gas con interventi del controllo di trazione meno frequenti e soprattutto più brevi. La differenza più tangibile tra i due pneumatici è quindi determinata proprio dalla sensazione di grip del francese rispetto all’italiano.
Tempo di rimontare un nuovo treno di Power RS sulla nostra moto, e siamo di nuovo in pista, per riabituarci alla guida con le gomme transalpine. Continuiamo ad apprezzare la sensazione di sicurezza in appoggio anche alle massime inclinazioni, e dalla capacità di smorzare le sconnessioni più o meno marcate presenti sull’asfalto del tracciato, anche quando ci si trova a gas spalancato con la moto parecchio inclinata. Proprio questa è una delle caratteristiche che ci ha fatto assegnare un punteggio più alto al Power RS nel confronto diretto con il Metzeler M7 RR, pneumatico del dal punto di vista strutturale ricorda il Diablo Rosso III, ma dalle prestazioni maggiormente orientate alla guida sportiva. Le gomme dell’elefantino hanno avvicinato molto in termini di tempo sul giro le Michelin Power RS; dai due secondi abbondanti di distacco delle Power 3, ai sette decimi delle Rosso III, le M7 RR sono arrivate a circa due decimi, differenza minima, ma raggiunta con un maggiore impegno fisico e psicologico.
La capacità di mettere a terra la spropositata potenza della nostra S1000 RR è accompagnata da evidenti pattinamenti del posteriore, che pur se progressivi, fanno perdere qualcosa in termini di tempo sul giro. Inoltre, in fase di staccata, il posteriore tende a muoversi maggiormente rispetto a quanto accade con le gomme transalpine che si sono dimostrate molto precise in questo frangente. Un punto a favore le Power RS lo guadagnano anche nella capacità di smorzare le sconnessioni dell’asfalto in condizioni particolarmente sfavorevoli; un esempio calzante è stata la percorrenza della curva 6 di Cartagena. In uscita da una variante da seconda marcia, a gas spalancato con la moto in piega, si butta dentro la terza mentre si passa su delle sconnessioni marcate dell’asfalto. Queste hanno creato qualche problema di trazione alle Pirelli, una sensazione di instabilità con le Metzeler, mentre vengono smorzate con grande efficacia dalle Michelin.
Il progresso in termini di prestazioni e soprattutto di feeling di guida, che per i tecnici francesi rappresenta un salto epocale, quasi quanto quello che inaugurò l’era dei pneumatici radiali per le moto nel lontano 1987, apre nuovi orizzonti per quanto riguarda i prodotti futuri. Per adesso, e per quanto ci è stato dato a vedere o meglio, provare, i risultati ci sono e la direzione è quella giusta. Ci riserviamo di mettere ulteriormente alla prova le Power RS in condizioni di guida differenti, non appena saranno disponibili sul mercato, ma le prime impressioni sono davvero buone.
Maggiori informazioni:
Pneumatici: Michelin Power RS
Foto di Eric Malherbe
Luogo - Cartagena Circuit (Spagna)
Meteo - Sole 22°
Sono stati utilizzati:
Tuta Alpinestars Motegi
Guanti Alpinestars
Stivali TCX R-S2
Casco Suomy SR Sport