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La segnaletica dovrebbe servire a sensibilizzare gli automobilisti sulla presenza delle biciclette, tuttavia, la scelta di utilizzare la frase "ciclisti in promiscuo" anziché una dicitura più chiara come "attenzione, strada frequentata da ciclisti" ha suscitato non poche perplessità. Il motivo di questa scelta sarebbe legato alla interpretazione più rigida del codice della strada che negherebbe l'autorizzazione ai cartelli con indicazioni più intuitive. Fatto è che, a parte questi cartelli “promiscui”, l'amministrazione comunale ha messo in atto altre misure per rendere il ponte più sicuro, ci sono infatti linee di rallentamento per i veicoli e la promessa di realizzare una pista ciclabile dedicata anche se, a quanto pare, i tempi per la sua realizzazione saranno piuttosto lunghi visto che andranno spostati tutti i pali a servizio dei filobus.
Insomma… questa vicenda del ponte della Ghisolfa di Milano riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e sulla necessità di favorire la mobilità sostenibile. Se da un lato il comune ha dimostrato una certa sensibilità verso le esigenze dei ciclisti, dall'altro emergono ancora una volta le difficoltà nel conciliare le esigenze della mobilità ciclistica con quelle del trasporto privato.