Mobilità: un rapporto sulle violazioni in autostrada

Mobilità: un rapporto sulle violazioni in autostrada
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Il Corriere della Sera anticipa il rapporto dell’Osservatorio "Stili di Guida" di A4 Holding nel 2020: uso dello smartphone al volante, mancato uso delle frecce e delle cinture eccetera. Secondo noi i dati sui comportamenti scorretti sono addirittura sottostimati
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17 febbraio 2021

Troppi si distraggono utilizzando lo smartphone mentre sono al volante, molti sono "allergici" all’utilizzo delle frecce prima di cambiare corsia e, se viaggiano sul sedile posteriore, non allacciano la cintura di sicurezza.  Questa è la fotografia scattata dal rapporto 2020 dell’Osservatorio "Stili di Guida" di A4 Holding, anticipato dal Corriere della Sera.

Lo studio è stato realizzato “osservando il comportamento di oltre 1.330 veicoli (di cui 39% auto e 61% Tir) tramite postazioni mobili dislocate sulle arterie gestite dalla multinazionale Abertis: le autostrade A4 Brescia-Padova e l’A31 Valdastico”. Il Corriere lo tralascia, ma nella relazione si parlerà “anche” delle postazioni fisse, come precisava il rapporto di dodici mesi fa, per analizzare di fatto oltre un milione di veicoli. Solo così il campione sarebbe adeguato per un monitoraggio dei tratti autostradali di 235 km totali e nei 365 giorni dell’anno, al fine di stilare un rapporto sullo stato della sicurezza nella seconda autostrada più trafficata d’Italia.

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In ogni modo, lo studio ha evidenziato come il 12 per cento dei conducenti monitorati utilizzava “impropriamente” il telefono cellulare mentre era al volante, un conducente su due non ha azionato le frecce per segnalare il cambio di corsia per sorpassare e “su dieci guidatori soltanto tre lo fanno nella manovra di rientro”. Qui abbiamo qualche perplessità: quanti ne vedete voi che segnalano il rientro dal sorpasso con i lampeggiatori?                  

La cintura di sicurezza: a distanza di oltre 30 anni dall’introduzione della legge, il 13 per cento degli automobilisti non indossava la cintura di sicurezza (il 7% degli automobilisti e il 17% dei camionisti). E solo il 39 per cento dei passeggeri alloggiati sui sedili posteriori aveva la cintura allacciata.

Il rapporto ha anche analizzato come è cambiata la mobilità nelle due arterie autostradali per via della pandemia da Covid-19, con la prevedibile riduzione delle auto private rispetto ai mezzi pesanti. Per via delle limitazioni sanitarie imposte nel 2020 è cambiato anche il modo di viaggiare sulle auto, con la riduzione del numero di passeggeri a bordo.

“L’Osservatorio sugli stili di guida si è dimostrato uno strumento molto efficace per supportare l’impegno della società nei progetti e nelle opere di sicurezza stradale - spiega al Corriere Gonzalo Alcalde Rodríguez, presidente di A4 Holding - ed è uno strumento che riteniamo fondamentale per continuare a ottimizzare il processo di analisi dei comportamenti a rischio in autostrada, così da monitorare l’evoluzione dei risultati nel tempo e attivare iniziative e campagne di sensibilizzazione che aiutino le persone a comprendere i rischi e assumere comportamenti per preservare la propria sicurezza e quella degli altri viaggiatori».

Il Presidente riscontra risultati importanti: nel quinquennio 2016-2020, si sono ridotti del 12 per cento gli incidenti sulla A4 Brescia-Padova e sulla A31 Valdastico, anche grazie agli investimenti effettuati da A4 Holding: dichiarati mediamente 51 milioni di euro l’anno per spese di ordinaria manutenzione e altri 15 in tecnologie a monitoraggio, supporto e gestione del traffico e degli incidenti sull’intera tratta.

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