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Lo studio è della University of California di Los Angeles, prende in esame i dati che vanno dal 2016 al 2020 che riguardano il numero di lesioni gravi derivate da incidenti su monopattini elettrici e biciclette. Sebbene l’incremento sia senza dubbi direttamente proporzionale al numero di veicoli circolanti, che in questi anni hanno avuto una costante espansione, appare comunque evidente la portata in senso negativo per l’utilizzo di questi mezzi di trasporto, soprattutto per l’incredibile crescita del numero di incidenti che hanno portato a lesioni e alla conseguente impennata dei costi sanitari per le relative cure. Secondo questo studio quest’ultimo aspetto è inoltre decisamente importante visto che addirittura si parla di costi sanitari pari a circa cinque volte in più rispetto al periodo precedente.
Insomma, quando si tratta di monopattini elettrici a quanto pare vale la regola “tutto mondo è paese”. Se da un lato rappresentano un tipo di micromobilità capace di offrire evidenti benefici, tanto che hanno generato una rapida diffusione, purtroppo a livello normativo non c’è stata una tempestiva regolamentazione capace di disciplinarne l’utilizzo. Da qua ne è scaturita almeno in parte una serie di conseguenze poco piacevoli, in prima battuta una escalation di infortuni davvero importante.
In questa ricerca è anche interessante notare i dati relativi alle differenze e alla portata degli infortuni tra gli utilizzatori di biciclette e coloro che utilizzano i monopattini. Quest’ultimi, sono in percentuale costantemente più alta, sia per numero di sinistri sia per rilevanza e gravità degli infortuni. Tradotto in soldoni ciò significa che, evidentemente, questo mezzo di trasporto espone maggiormente il conducente ad una condizione di rischio più elevata, pertanto andrebbe protetto maggiormente.
Come sappiamo le nuove norme della strada hanno subito un recente aggiornamento capace di tenere conto di questa condizione di rischio: targa di riconoscimento, assicurazione e casco obbligatori. Tutto ciò sarà sufficiente? Vedremo, intanto occhio alla penna (e al monopattino).