MOTO.APP: la App che aiuta i motociclisti pensando alla sicurezza

MOTO.APP: la App che aiuta i motociclisti pensando alla sicurezza
Presentata da Confindustria Ancma la prima App dedicata alla sicurezza in moto: si chiama MOTO.APP. Lanciata anche la campagna #bastabuche
17 luglio 2018

Il suo nome è MOTO.APP è stata presentata stamane nella sede milanese di Confindustria ANCMA, l’Associazione Nazionale Ciclo, Motociclo e Accessori che ha promosso questa opportunità dedicata ai motociclisti in una conferenza stampa che ha visto anche la partecipazione dell’Istituto Superiore di Sanità.

È la prima app in Italia dedicata alla sicurezza in moto. Permette di registrare tragitti, monitorare lo stile di guida, analizzare e condividere con altri appassionati informazioni e dati. E in più consente ai motociclisti di ricevere consigli personalizzati sulla base delle migliori conoscenze disponibili.

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Come funziona la app

Come funziona

L’applicazione sviluppata dalla milanese B2C Innovation può funzionare su tre livelli.

  • Starter, che permette da subito di scaricarla gratuitamente, iscriversi e associare la propria moto. In questo livello d’accesso l’app registra il tragitto in moto tramite il GPS del telefono: basta premere start per iniziare l’esperienza di uso e ricevere informazioni sul percorso effettuato.
  • Explorer: è il medium level, che consente di registrare i propri percorsi in moto in maniera automatica tramite un piccolo dispositivo (dongle) collegato direttamente alla moto che comunica con la app attraverso Bluetooth e consente di avere statistiche più dettagliate.
  • Adventure, la fascia di funzionamento premium dell’app: attraverso l’istallazione di MOTO.BOX o di una qualsiasi scatola nera permette al centauro di tenere sotto controllo la posizione della moto e lo stato del veicolo. In questo livello è inoltre possibile attivare un’ulteriore funzione di sicurezza, che consente di ricevere un alert tramite sms ed e-mail in caso di batteria scarica o staccata e di spostamento del veicolo a motore spento.

Campagna #bastabuche

A seguito di dolorosi fatti di cronaca, con l’hashtag #bastabuche, ANCMA ha lanciato oggi una campagna per sensibilizzare i motociclisti e, soprattutto, le istituzioni sul rischio di incidenti causati dalle buche e dalle irregolarità del manto stradale.

«Bastabuche – ha detto Pier Francesco Caliari, direttore generale dell’associazione - nasce per dare un segnale forte. Si muoverà su due fronti: da una parte con il coinvolgimento di testimonial e giornalisti, a cui sarà affidato periodicamente un telefonino per immortalare le buche sulle strade urbane e condividerle sui profili social con l’hashtag dedicato; dall’altra attraverso la sezione specifica della app che presentiamo oggi, dove gli scatti degli stessi utenti permetteranno automaticamente di geolocalizzare le buche sulla mappa cittadina direttamente sui device di tutti. Raccoglieremo tutte le segnalazioni e le comunicheremo periodicamente alle istituzioni locali».

In pratica la comunità di motociclisti di MOTO.APP contribuirà ad identificare e mappare le buche su tutto il territorio nazionale. La logica della community è uno degli elementi centrali di questo servizio. Tra le funzioni, nelle prossime release della app, sarà possibile creare ad esempio un vero e proprio moto club virtuale personalizzato, dove tra le altre opportunità si potranno incontrare i motociclisti nelle vicinanze e confrontarsi nei progressi fatti in sicurezza.

Alessio Pitidis dell’Istituto Superiore di Sanità, esperto nel campo del controllo e della prevenzione degli incidenti: « Il rischio d'incidente stradale da buche e irregolarità nella pavimentazione è tema di attualità. Occorre fornire informazioni attendibili, basate sulle migliori evidenze disponibili, sull'impatto del fenomeno e le misure di prevenzione disponibili. È bene che le associazioni di produttori di veicoli a due ruote e accessori dedichino attenzione al tema della sicurezza nell'ambito delle loro attività e sviluppino soluzioni volte a promuoverla. Oggi poniamo attenzione al tema della sicurezza infrastrutturale, ma non dimentichiamo le altre due componenti fondamentali della sicurezza stradale, che sono il comportamento umano e le caratteristiche e modalità d'impiego dei veicoli».

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