Moto, consigli per gli acquisti: le moto da bar della Redazione di Moto.it

Moto, consigli per gli acquisti: le moto da bar della Redazione di Moto.it
Una dozzina abbondante di moto scelte dalla Redazione di Moto.it per distinguersi al bar. Rassegna semiseria con la quale vi auguriamo Buon 2022!
2 gennaio 2021

Il periodo tra Santo Stefano e il primo gennaio è tempo di bilanci, di resoconti e ricerca di consapevolezze per iniziare l'anno che si apre con qualche punto fermo in più rispetto a quello che si chiude. Le nostre certezze del resto sono spesso messe in dubbio in quel processo di discussione dei principi consolidati che è il cardine del progresso e dell'evoluzione, e le convinzioni in ambito motociclistico non fanno eccezione. Quando tanto tempo fa, per fare un esempio, si ritenevano “totali” le moto “intelligenti” (definizione nata forse per delineare il carattere di moto cui non riuscivi a trovare difetti, tanto ricche “dentro” quanto però prive di quel guizzo folle capace di scatenare l'istinto), con l'avvento delle Maxi Enduro si è scoperto che le moto “totali” possono essere adrenaliniche, passionali e possono soffiare su braci che magari nemmeno sapevamo di covare. Abilità del marketing? Forse, ma immaginate che barba se non fossimo stati in grado di mettere in dubbio le nostre certezze sulla bontà delle moto “intelligenti” di una volta?

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Stessa cosa, o quasi, quando riceviamo da un lettore un simpatico commento che ci ha costretto a pensare e a interrogarci su un argomento spinosissimo: le moto da bar. Caro lettore DettoFatto, grazie. Grazie perché hai innanzitutto permesso di farci un sacco di risate in redazione cercando di capire quali fossero le migliori moto da bar, per poi scoprire che... ognuno ha la propria. E che “moto da bar” non deve assolutamente essere intesa come una definizione sprezzante o dispregiativa: semplicemente, tutti noi abbiamo nella nostra mente una moto con la quale andremmo volentieri a fare l'aperitivo – rigorosamente analcolico – e quella che a qualcuno di noi sembra soltanto una vetusta bicilindrica degli anni '90 per un altro è invece la moto da esibire orgogliosamente sul dehor e magari è la stessa che poi ci porta a macinare migliaia di chilometri o che usiamo a 360°.

Vi proponiamo quindi le moto da bar secondo buona parte della redazione di Moto.it: eleggete voi quella che vi sembra la migliore! E Buon 2022!

Foto d'apertura di Daniele Onorato

La nostra Bachets con la sua XR 1200
La nostra Bachets con la sua XR 1200

Bachets

Moto da bar: Harley-Davidson XR 1200

La nostra Bachets non ha dubbi per lei la migliore moto da bar è "la mia Harley XR 1200: pesante, poco guidabile, ma ignorante abbastanza da far girare tutti a guardarla... Al bar ;)" e noi siamo pienamente d'accordo.  

Ispirata mitica XR 750, la Harley-Davidson XR 1200 è una naked che cita molto da vicino il Flat Track: arriva nel 2008 derivando dalla Sportster 1200 e il suo bicilindrico Evolution raffreddato ad aria da 1202 tocca i 91 Cv (67 Kw) a 7.000 giri/min con una coppia di 10,2 Kgm (100 Nm) a 3.700 giri/min che porta a spasso una massa di 250 kg: è una moto dalla fortissima personalità che quando si presentò sul mercato fece battere molti cuori.

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Harley-Davison LiveWire, in sella c'è Andrea Perfetti
Harley-Davison LiveWire, in sella c'è Andrea Perfetti

Marco Berti

Moto da Bar - Harley-Davidson LiveWire

Il nostro super esperto di mobilità elettrica Marco Berti fa una scelta decisa e quasi controcorrente, Harley-Davidson LiveWire: "La moto da bar? Nel 2022? Beh, è certamente elettrica! Perché il più smargiasso del bar è quello che ha le cose in anticipo. Quello che guarda più lontano e che s'ingegna per esibire quello che gli altri ancora non sanno di desiderare. Trend setter, lo chiamerebbero gli esperti del marketing. Elettrica quindi, ma la scelta non può cadere su un brand qualsiasi, perché la moto deve incuriosire, ma al contempo emanare rispetto ed essere immune alle frecciatine degli avventori più reazionari. La perfetta moto da bar secondo me è quindi l'Harley-Davidson LiveWire. Indiscutibilmente bella, molto costosa e indubbiamente una pietra miliare nella storia del motociclismo. La prima (e ultima) moto elettrica di Milwaukee... e per il tragitto casa-bar nessun problema di autonomia", non c'è forse miglior modo per fare girare la testa ai motociclisti - ma anche al resto dei clienti - al bar!

La prima moto elettrica di Harley-Davidson è arrivata nel 2019, sparigliando le carte con un progetto già molto a punto e dalla dinamica invidiabile. La power unit ha un’autonomia fino a 235 km e permette di passare da 0 a 100 in meno di 3 secondi, per un'accelerazione entusiasmante. Moto diversa in tutto (sapevate che a motore attivato la LiveWire "pulsa" da ferma per far capire che basta una piccola rotazione della manopola destra per essere sparati nell'iperspazio?) e certamente esclusiva. La velocità è autolimitata a poco meno di 180 km/h, mentre il peso è di 249 kg.

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BMW R18 Classic First Edition (ma alla guida c'è Francesco Paolillo)
BMW R18 Classic First Edition (ma alla guida c'è Francesco Paolillo)

Nico Cereghini

Moto da bar - BMW R18 Classic First Edition

Per Nico Cereghini non ci sono altre scelte, la "sua" moto da bar è la BMW R18 Classic First Edition: "È la moto più spettacolare e al bar si va per fare spettacolo, ciascuno a suo modo. C'è il mago del biliardo, c'è il barzellettista, c'è lo sciupafemmine. E non è che un motociclista possa arrivare lì con una Lambretta o con il Galletto", come si fa a non essere d'accordo?

La BMW R18 Classic First Edition è un'opulenta e raffinatissima Cruiser dotata del più grande bicilindrico boxer mai prodotto dalla Casa di Monaco, ben 1800 cc per 91 cavalli di potenza massima e 158 Newton/metro a 3.000 giri ci coppia con almeno 150 Nm tra i 2000 e i 4.000 giri. Impegnativa per peso (365 kg in o.d.m.) e dimensioni ma una volta in marcia si dimostra dinamicamente a punto e godibilissima a tutte le andature, otre che esclusiva e molto tecnologica a dispetto del look classico.

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Maurizio Gissi

Moto da bar: Honda CB1100RS 5Four

Maurizio Gissi non accetta compromessi ed elegge una moto in edizione limitata: "Per andare al bar scelgo una classica che considero ricca di personalità. Rappresenta un pezzo importante della storia Honda ed è anche l'ultima quattro cilindri raffreddata ad aria ad essere stata venduta in Europa. Ha lo stile delle maximoto anni Settanta, i colori delle mitiche (per me almeno) Honda Endurance e il pizzico di esclusività di una piccola serie speciale: Honda CB1100RS 5Four".

La scelta è esclusiva: della Honda CB1100RS 5Four ne furono costruiti all'epoca soltanto 54 esemplari dagli  specialisti di 5Four Motorcycles Limited per essere venduti nelle concessionarie Honda del Regno Unito ad un prezzo, nel 2019, di 15.554 sterline. Se invece volete dirigere i vostri appetiti verso la versione standard, sappiate che la CB1100RS è la versione più sportiva della CB1100EX ed è dotata di un motore quattro cilindri in linea di 1.140 cc da  90 cv a 7.500 giri, con coppia massima di 91 Nm a 5.500, regolare e dall'erogazione particolarmente pulita. Ottima la dinamica di guida e il bilanciamento ma il modello sta purtroppo uscendo definitivamente di produzione.

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Edoardo Licciardello

Moto da Bar - BMW K1200R

Il nostro Caporedattore per andare al bar sceglie la BMW K1200R: "la moto da bar per eccellenza. Perché la guardi e pensi che non potrai mai andarci più in là, con quel motorone spacca-asfalto e zero protezione aerodinamica, solo che poi scopri che invece ci sono i matti come il sottoscritto che ci ha fatto davvero di ogni, dai viaggi di una settimana fino alla pista. A patto naturalmente di fermarsi al bar ovunque ce ne fosse la possibilità...", e il suo pensiero forse inquadra perfettamente la categoria del motociclista che compra una moto per portarla ovunque, senza limiti.

La BMW K1200R è una potentissima naked che già nel 2006 (quanto tempo sembra sia già passato...) batte il pugno sul tavolo con un motore quattro cilindri inclinati in avanti di 55 gradi che esprime ben 163 cavalli a 10.250 giri con una coppia di ben 127 Nm a 8.250 giri e con l'efficace accoppiata  Duolever anteriore e Paralever posteriore che, nonostante i 237 chili dichiarati, supporta una guida divertente e può assecondare anche pruriti sportivi.

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Luciano Lombardi

Moto da Bar - Suzuki VX 800

"L'unica tra le mie moto con cui mi sono sentito a mio agio anche al bar è stata una Suzuki VX 800 nera, la prima moto stradale che ho posseduto" è il verdetto del nostro Content Strategist Luciano Lombardi (che, per chi non lo sapesse, è un gran manico).

La Suzuki VX 800 è una roadster dotata di un motore bicilindrico a V longitudinale di 800 cc da 61 CV a 7.500 giri  e una coppia di 73 Nm a 5500 giri, in produzione tra gli inizi e la metà degli anni '90. Solida, ottima per il turismo (ha anche la trasmissione ad albero), maneggevole e con sospensioni morbide che mostravano i propri limiti nell'impiego sportivo.

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Lillo in sella alla YamahaVMax
Lillo in sella alla YamahaVMax

Francesco Paolillo

Moto da Bar - Yamaha VMax

Chi scrive non aveva dubbi sul fatto che il nostro Lillo avrebbe scelto la Yamaha VMax per andare al bar, certamente, ma anche per bruciare pneumatici posteriori. Esagerata, vistosa e, nelle parole di Francesco Paolillo, "Brucia le gomme come il pane. La VMax rimane ancora unica per lo stile e le prestazioni, che tolgono il fiato. Coppia e potenza senza pari, e nessun controllo di trazione: qui si guida sul serio!". Cosa poter aggiungere?

La potentissima e - con somma delusione per un certo tipo di pubblico - fuori produzione dal 2017 Yamaha VMax è una Street Dragster con un motore quattro cilindri a V di 65°da 1.679 cc, 200 cavalli a 9.000 giri e una coppia sbalorditiva di 167 Nm a 6.500 giri. Numeri che non sono buoni solo al bar per fare conversazione e impressionare ma che producono accelerazioni esaltanti da semaforo a semaforo. Pesa 310 kg in ordine di marcia e ha una guida lontana dagli standard delle sportive, vuole essere trattata con traiettorie rotonde ma ripaga con una gran stabilità.

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Triumph Speed Triple 955 e Andrea Perfetti in splendida compagnia pronti per il bar!
Triumph Speed Triple 955 e Andrea Perfetti in splendida compagnia pronti per il bar!

Andrea Perfetti

Moto da Bar -  Triumph Speed Triple 955

Il Perfetto, contrariamente a quanto ci saremmo immaginati, non porterebbe al bar una moto tassellata ma la sua Triumph Speed Triple 955, in splendida compagnia: "È la mia moto da aperitivo perfetta. Avrà anche 20 anni tondi, ma fa ancora la sua porca figura. In città la parcheggi senza rischiare di stenderti come con certe maxienduro kittate di borse da 280 chili. Ha una linea senza tempo e un rombo spettacolare, che fa sentire il tuo arrivo senza rompere troppo le scatole. E poi è la sua moto preferita quando c'è da prendere il gelato insieme. Vince a mani basse!".

La Triumph Speed Triple 955 è una delle incarnazioni della naked di Hinckley dagli occhi spiritati, certamente molto efficace e dall'estetica indiscutibilmente personale che ha anche il merito di averla fatta diventare un'icona. Il suo motore tre cilindri eroga 120 cavalli a 9.750 giri, mentre la coppia massima è di 10,1 kgm a 5.700 giri, peso a secco (dichiarato) 190 kg. Guida appagante, ma vuole essere condotta con forza quando si ha voglia di tirarne fuori il massimo.

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Altro che bar! Qui la ER-6F è in pista!
Altro che bar! Qui la ER-6F è in pista!

Emanuele Pieroni

Moto da Bar - Kawasaki ER-6F

"Non vola, non romba, non sgasa oltre i limiti: è solo un trattorino tutto fare con cui, finchè siamo stati insieme, mi sono divertito da matti (pure in pista). Però è la mia moto da bar: Kawasaki ER-6F, primo modello. Perché “da bar”? Perché è la prima che mi ha accompagnato con entrambi i figli a prendere un caffè. Sia chiaro: non siamo saliti in tre, ma avevo quella moto a portata di mano nel giorno in cui mio figlio ha potuto guidare per la prima volta il cinquantino (la mia vecchia Aprilia Classic restauratissima per l’occasione) su strada aperta al traffico. Lui davanti sulla Classic e, dietro, la nostra ER-6F con me al manubrio e la principessa di casa per passeggera; destinazione? Una indimenticabile colazione a tre cuori e… tre cilindri in tutto". Per Emanuele Pieroni la moto da bar è la bicilindrica 650 cc di Akashi per motivazioni molto più che comprensibili!

La Kawasaki ER-6F è la versione carenata della naked ER-6: nata nel 2005 ha un motore biciclindrico in linea di 650 cc dalla potenza di 72 cavalli a 8.500 giri e 66 Nm a7.000 giri. Facile, accessibile, dinamicamente a punto e pronta a tutto, nel senso che è la classica moto capace di portarvi a spasso tutta la settimana e sui passi la domenica, se non in pista come il nostro Emanuele.

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Io, la mia Kawasaki H2 SX SE e un aperitivo analcolico
Io, la mia Kawasaki H2 SX SE e un aperitivo analcolico

Antonio Privitera

Moto da Bar - Kawasaki Ninja H2 SX SE

"No, non è un Turbo. È un compressore centrifugo". Avrò ripetuto 1000 volte questa frase ad ogni bar dove mi sono fermato in questi due anni di convivenza con la H2, ma l'ho fatto sempre con un sorriso compiaciuto sulle labbra, lo ammetto. La Ninja H2 SX SE sguaina il massimo della forza bruta tecnologica, colpisce con un design che tra qualche anno sfocerà nella mitologia, devasta con prestazioni da straccio della patente erogate senza sforzo alcuno le menti deboli. Scherzi a parte, per me è lei la moto da bar per eccellenza: compromessi zero, vertice raffinato della produzione di Kawasaki e quando la parcheggio fuori dal bar stimola la curiosità di chiunque, anche dei passanti distratti. Poi avvio il motore e mi lascio deliziare dall'ammaliante rumore in rilascio del compressore, una sorta di richiamo delle sirene.

La Kawasaki Ninja H2 SX SE è una potentissima sport tourer equipaggiata con un quattro cilindri da un litro di cilindrata sovralimentato tramite compressore centrifugo. 200 cavalli che diventano 210 con l'air box in pressione, 14 kgm di coppia a 9.700 giri e una velocità massima autolimitata a 299 km/h che si raggiunge - in pista - veramente in un attimo. Solida d'avantreno, comoda, consuma il giusto se trattata con i guanti e diverte nel misto nonostante i suoi 256 kg. È stata appena reintrodotta in listino attraverso la versione Euro 5 dotata di Aras.

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Bimota Tesi H2
Bimota Tesi H2

Maurizio Tanca

Moto da Bar - Bimota Tesi H2

 

L'enciclopedico Maurizio Tanca lancia la palla oltre il fondocampo: la sua moto da bar è la Bimota Tesi H2, una moto per pochi ma fortunati eletti (costa 64.000 euro ed è ordinabile qui) che al bar potranno sfoggiare il forcellone sterzante all'avantreno, la rivoluzionaria soluzione ideata dall'Ingegner Marconi accoppiata stavolta alla motorizzazione Kawasaki H2 sovralimentata, nella versione da 231 cavalli. Decisamente il top. Scelta da Maurizio "Perché ha quel pizzico di ignoranza che altre moto del genere non hanno".

La Bimota Tesi H2 è un'esclusiva sportiva stradale dove ogni dettaglio tecnico è di altissimo livello: nasce dalla partecipazione di Kawasaki al 49% nel marchio riminese ed è spinta, come accennato sopra, dal motore supercharged  998 cc da 231 cv. Molto esteso è l'utilizzo di materiali pregiati - il monoscocca e la carenatura della Bimota Tesi H2 sono costruite in fibra di carbonio CFRP - che aiutano a portare il peso a 214 kg.

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Suzuki GSX-R1100
Suzuki GSX-R1100

Maurizio Vettor

Moto da Bar - Suzuki GSX-R1100

Maurizio Vettor, lo sappiamo, è un vero intenditore: per lui la moto da bar è una splendida YoungTimer come la Suzuki GSX-R1100. "Moto da bar perché linee sfacciatamente "ignoranti", sguardo che intimorisce. Era la moto delle scommesse, quella che impensieriva sulla "Milano-Genova". Viene spontanea la riflessione che in questo caso al fascino delle prestazioni - prive di qualsiasi controllo elettronico - si somma quello di una moto che ha l'appeal di una schietta sportiva di razza ormai estinta e irripetibile.

La Suzuki GSX-R1100 è una vera e propria icona delle moto sportive: la sua stirpe nasce nel 1986 e prosegue fino al 1997, dopo che nel 1993 il motore abbandona il raffreddamento a olio per passare a quello a liquido. Le prestazioni erano sempre al top: la versione del 1990 aveva 143 cavalli ma a fine carriera si arrivò fino a 155 cavalli. Resta una delle moto più amate del segmento sportivo degli anni '80 e '90, in qualsiasi versione.

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Giovanni Zamagni

Moto da Bar - Aprilia Motò 650

"Elegante, unica, vistosa, ma discreta: sono sicuro che al bar fai un figurone, non passi inosservato, senza però fare la figura del bullo”, per Zam la moto da bar è la personalissima Aprilia Motò 650, perfetta se vuoi veramente distinguerti con una moto dal design ricercatissimo e mai più replicato, una delle poche realizzazioni motociclistiche che hanno cittadinanza nei musei di arte moderna.

L'Aprilia Motò 650 arriva alla fine del 1994, quando la Casa veneta decide di affidare al designer francese Philippe Stark la progettazione di una  monocilindrica stradale che affiancherà la Pegaso di pari cilindrata. Stark è appassionato di moto e questa è la sua prima esperienza nel settore, il design partorito è certamente originale ma la moto riceve un gradimento non esplosivo da parte del pubblico. Resta in produzione dal 1995 al 2002. Svelta e ben guidabile nel suo impiego elettivo – quello di commuter urbana con una certa predisposizione anche all’uso turistico disimpegnato a corto raggio - oggi è particolarmente ricercata nel mercato dell'usato e le sue quotazioni sono relativamente elevate.

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