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Diciamolo subito: stanno tutti bene e nessuno è in pericolo di vita, anche se per uno si sono dovute aprire le porte della sala operatoria per ricomporre alcune fratture.
A riportare le conseguenze più gravi, infatti, è stato lo stesso che, di fatto, ha provocato l’incidente. Ma andiamo per ordine: il gruppo in sella alle supersportive procede spedito, toccando anche i 200 km/h (120 mph) e facendo qualche sorpasso azzardato durante un giro in una strada degli Stati Uniti.
All’improvviso, però, un ostacolo si presenta in lontananza, così l’apristrada pinza sui freni e alza il braccio, per segnalare a tutti gli altri la necessità di fermarsi improvvisamente. Segnale recepito: tutti si fermano e anche alle giuste distanze. Tranne l’ultimo della fila, che continua a tenere aperto il gas e si accorge decisamente tardi di quanto stava accadendo.
Inevitabile, a quel punto, la caduta, con la moto che, scivolando, travolge alcuni degli altri compagni (uno in particolare). Stando al racconto, il motociclista distratto è finito oltre una staccionata, provocandosi qualche frattura. Gli altri (moto escluse) stanno tutti bene, ma poteva essere una strage