Le moto sono spesso protagoniste di scene da antologia del grande schermo. Moto.it vi offre una panoramica sui modelli che hanno fatto sognare generazioni di motociclisti
19 novembre 2007
Il palcoscenico di Parigi, oltre alle tante novità a 2 ruote che sono già divenute familiari, ha dedicato un’interessante esposizione alle moto che hanno scritto pagine memorabili del cinema. Da Vacanze Romane del ’53 sino a Mission Impossible II del 2000, passando per autentici Cult Movies come Easy Rider e La Grande Fuga.
Lo spaventapasseri (1920)
Lo spaventapasseri è un film del 1920, diretto dai registi Edward F. Cline e Buster Keaton.
Roberts e Keaton, due braccianti agricoli e scapoli, vivono insieme nella stessa casa arredata con il minimo indispensabile, ma piena di marchingegni che rendono loro la vita comoda.
Entrambi sono innamorati della stessa ragazza, ma il padre di lei non li vede di buon occhio. Keaton vestivo da spaventapasseri è causa di guai per il suo rivale in amore, sia per il padre di lei.
Moto: Harley Davidson Big Twin con sidecar (1920)
La guerra lampo dei fratelli Marx (1933)
La guerra lampo dei fratelli Marx è un film comico statunitense del 1933, con protagonisti - per l'appunto - i fratelli Marx.
La storia è ambientata a Freedonia, immaginario Stato dell'Europa Centrale. In una grave situazione economica, il Governo si rivolge nuovamente alla ricca signora Teasdale (Margaret Dumont) in cerca di un prestito. Ma lei è decisa a concederlo solo se come nuovo capo dello Stato sarà eletto Rufus T. Firefly (Groucho), i cui metodi hanno l'arroganza del dittatore e la follia dell'anarchico. Questi non appena sale al potere mette scompiglio, promuove leggi bizzarre e arriva a far scoppiare una guerra col vicino Stato di Sylvania. Al suo fianco ci sono due strampalati buontemponi, Chicolini e Pinky (Chico e Harpo), inizialmente spie che erano state messe alle costole di Firefly dall'ambasciatore di Sylvania. Al termine di questo conflitto singolare e stravagante Freedonia avrà la meglio.
Moto: Harley Davidson J con sidecar (1926)
Vacanze romane (1953)
Vacanze romane è un film del 1953 diretto da William Wyler e intepretato da Gregory Peck e Audrey Hepburn.
Il film rese famosa in tutto il mondo la Hepburn, che prima di allora aveva interpretato ruoli secondari in varie produzioni britanniche ed era conosciuta dal pubblico statunitense per la sua interpretazione di Gigi, nell'omonima commedia teatrale. Le riprese del film iniziarono nell'estate del 1952 e terminarono a settembre dello stesso anno.
Interamente girato a Roma e negli studi di Cinecittà, il film di Wyler capovolge la storia di Cenerentola. Uscito nelle sale statunitensi nell'agosto 1953, il film ebbe un grande successo di pubblico e di critica, rendendo famoso lo stile di Audrey Hepburn che, dopo poco tempo, verrà pubblicizzato da tutte le riviste di moda del mondo.
Stile reso celebre anche dalla postura sul sellino della Vespa, inimitabile.
Moto: Piaggio Vespa 125 (1951)
Il Selvaggio (1954)
A capo di una banda di teppisti in motocicletta, Johnny (M. Brando) sparge il terrore nella cittadina californiana di Wrighsville. La sequenza iniziale dei Black Angels, con Brando nel fulgore dionisiaco e tetro dei suoi trent'anni, che avanzano su una strada asfaltata della California, come un minaccioso squadrone di cavalieri teutonici, è uno degli incipit memorabili del cinema hollywoodiano. Tutto il resto gli è inferiore. Fu, con troppo anticipo, l'antesignano della moda dei biker movies che fiorì negli anni '60. Prodotto da Stanley Kramer, è ispirato a un fatto di cronaca del 1947 quando quattromila soci di un club motociclistico si riunirono per 3 giorni a Hollister (California) seminando la paura tra gli abitanti. Ne riferì Frank Rooney nel racconto The Cyclists' Raid, all'origine del film. Non ebbe un grande successo né di pubblico né di critica quando uscì, ma fece epoca. Brando in giubbotto di pelle nera divenne un'icona internazionale.
Moto: Triumph Thunderbird (1954)
La strada (1954)
La strada è un film del 1954 diretto da Federico Fellini, con Anthony Quinn, Giulietta Masina, Richard Basehart, Aldo Silvani, Marcella Rovere.
Il film vinse un Oscar al miglior film straniero e fece uscire Fellini dai ristretti confini nazionali.
Zampanò (Anthony Quinn) è un rozzo saltimbanco che viaggia attraverso le realtà più sparute dell'Italia ancora contadina e ingenua degli anni Cinquanta, esibendosi in improbabili prove di forza.
Gelsomina (Giulietta Masina) sostituisce la sorella (morta improvvisamente) come compagna di viaggio e lavoro del rude Zampanò, e si accoda all'artista straccione al fine di imparare un mestiere, trovare "la strada", nella realtà la giovialità e l'ingenuità di Gelsomina non servono a mitigare il terribile carattere di Zampanò nel quale il barbaro istinto di sopravvivenza guida ogni sua azione.
Gelsomina sarà trascinata dall'uomo alle stregua di un cane fino a quando incontrerà un giovane acrobata (Richard Basehart), che la convincerà a scappare, purtroppo senza successo.
Moto: Moto Guzzi Ercole 500 - motocarro(1954)
Don Camillo e l’onorevole Peppone (1955)
Don Camillo e l'Onorevole Peppone è un film del 1955. Si tratta del terzo episodio della celebre saga di che vide protagonisti Fernandel e Gino Cervi, il primo diretto da Carmine Gallone (che dirigerà anche il quarto), mentre i due precedenti erano stati diretti da Julien Duvivier. Il film conobbe un buon successo di pubblico ed è ancora frequentemente trasmesso in televisione.
In una Brescello infiammata dalla politica per le elezioni, don Camillo e Peppone continuano a farsi i soliti dispetti. Peppone si candida come deputato, cosa che fa uscire dai gangheri don Camillo, che si ritrova sempre più spesso davanti all'altar maggiore per protestare con il Cristo.
Tanti episodi divertenti, come il ritrovamento del carro armato, l'esame di quinta elementare di Peppone, necessario per la candidatura a deputato, il furto dei polli di don Camillo, la storia d'amore tra Peppone e la segretaria della Federazione e uno stravagante comizio tenuto da Peppone.
Moto: Moto Guzzi Sport-14 con sidecar(1929)
I Tartassati (1959)
Un film di Steno. Con Totò, Louis De Funès, Aldo Fabrizi.
Il cavalier Pezzella (Totò) cerca in tutti i modi di corrompere il maresciallo Topponi (A. Fabrizi), funzionario della Tributaria, che deve fare accertamenti fiscali sulla sua attività di commerciante in tessuti. Scontri e litigi fino a quando i rispettivi figli s'innamorano. Una vicenda ben congegnata per un irresistibile duetto Totò-Fabrizi con qualche graffiata satirica. La formula è la stessa della coppia Totò-Peppino con Totò aggressore, Fabrizi vittima, ma più reattivo di De Filippo, meno incline a darla vinta a Totò. Alcune scene furono inserite in un video didattico sulle tasse per le scuole (1996), voluto da uno spiritoso dirigente del ministero delle Finanze.
Moto: Moto Guzzi GTV (1939) con sidecar
Il Federale (1961)
Abruzzo, 1944. Fascistello diventa gerarca proprio quando il fascismo sta per cadere e fa un viaggio in sidecar con un professore antifascista, da lui arrestato, che cerca di educarlo alla libertà. Per la prima volta dopo 43 film, U. Tognazzi lascia le macchiette per un personaggio a tutto tondo. Film di ottimo brio satirico, scritto da Castellano e Pipolo e diretto con garbo da L. Salce.
Moto: Moto Guzzi S (1938) con sidecar
La Grande Fuga (1964)
La grande fuga è un film del 1963 diretto da John Sturges.
Basato su una storia vera, la pellicola tratta della più grande fuga di Alleati da un campo di concentramento tedesco durante la seconda guerra mondiale.
La prima parte del film focalizza i tentativi di fuga da dentro il campo e il processo della costruzione e dello scavo del tunnel. La seconda parte, invece, vede l'inseguimento eseguito dalla Gestapo ai 70 prigionieri appena usciti dal campo verso paesi come l'Inghilterra o altri che non siano occupati dai tedeschi.
Paul Brickhill, che scrisse il libro su cui il film è basato, stava pilotando uno Spitfire che fu distrutto in Tunisia nel marzo 1943. Fu successivamente portato in Germania allo Stalag Luft III, un campo di concentramento, dove partecipò alla preparazione del tunnel. Il film fu girato interamente in Europa, con un set intero che riproponeva lo Stalag Luft III costruito vicino Monaco. Gli esterni per la scena della fuga furono girati nella contea del Reno e le aree vicino al Mare del Nord, e le scene su Triumph di Steve McQueen furono girate tra il Fussen (sul confine Austriaco) e le Alpi. Tutti gli interni furono girati al Bavaria Studio di Monaco.
Moto: Jump Bike - Triumph TR6 1962
La grande vadrouille (1966)
E' un film francese del '66, diretto da Gérard Oury, con Bourvil e Louis de Funès.
La trama narra l'avventura di 3 soldati di Sua Maestà che, in territorio nemico (la Francia occupata dai Nazisti) tentano di raggiungere la costa della Manica a bordo di una camionetta. Sono inseguiti dai tedeschi, in sella ai sidecar Bmw, che vengono però ostacolati nei modi più disparati dalla popolazione francese.
Moto: BMW R75 con sidecar (1942)
Batman (1966)
Batman è un film spin-off della popolare serie televisiva. È stato il primo lungometraggio per il cinema del personaggio.
Batman è alle prese con 4 dei suoi più temibili avversari: Il Joker, il Pinguino, l'affascinante Catwoman e l'Enigmista.
Uniti decidono di colpire il cuore stesso dell'umanità e di rapire (con una macchina che rende polvere e poi reintegra le persone) i rappresentati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Ma il dinamico duo, dopo bizzarre avversità (degna di nota è la scena in cui Batman con un bomba corre su e giù per la banchina cercando di gettare via un ordigno in procinto di esplodere, ma incappa in poveri innocenti e non riesce a farlo, arrivando ad esclamare «Certi giorni non riesci proprio a liberarti di una bomba!»), riesce a risolvere la situazione.
Si vedono tutti i mezzi di trasporto di Batman: la Batmobile, il Batscafo, il Batcottero, il batsidecar separabile con pulsante di sgancio (Burt Ward, interprete di Robin, racconta che, quando il sidecar si separava, lui si trovava senza controllo sul mezzo in movimento andando a sbattere ovunque, persino in un cespuglio di ortiche).
Moto: Bat-Cycle (Yamaha 250 twin con sidecar)
Easy Rider (1969)
Easy Rider è un film statunitense diretto da Dennis Hopper nel 1969.
Interpretato dallo stesso Hopper e da Peter Fonda, nonché da un giovane Jack Nicholson, narra il viaggio attraverso l'America di due motociclisti, in totale libertà.
È considerato da molti critici il film simbolo della New Hollywood. Ha vinto il premio come miglior film di un regista esordiente al Festival di Cannes del 1969 e ha guadagnato due nomination all'Oscar come miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista.
Si inserisce nel contesto culturale di quegli anni, cultura di controtendenza e voglia di evasione e libertà da una società medio borghese. Il tema del viaggio percorre e traccia le linee generali del film.
Celebre anche la colonna sonora, composta da canzoni rock del periodo fine anni sessanta, e diventata un disco di grande successo che si tramanda tra le generazioni.
Moto: Harley Davidson chopper Captain America (1949)
Gli Aristogatti (1970)
Gli Aristogatti (The Aristocats) è un film del 1970. È il primo lungometraggio di animazione prodotto dalla Walt Disney Productions dopo la morte di Walt Disney.
Ambientato a Parigi nel 1910, narra le avventure della gatta Duchessa e dei suoi cuccioli: Minou, Matisse e Bizet. La famiglia di gatti abita felice in una grande casa in stile classico assieme alla proprietaria, un'agiata e anziana borghese. Proprio a causa dell'età avanzata Madame decide di fare testamento, lasciando ogni suo bene ai gatti e in successione, alla morte di quest'ultimi, al maggiordomo Edgar. Edgar che, dopo un primo momento di sconforto, decide di sbarazzarsi dei gatti. Il finale, ricco di colpi di scena, è ovviamente dolce e i gatti ne escono indenni.
Moto: Sidecar in legno
Quadrophenia (1979)
Quadrophenia è un film prodotto nel 1979, diretto da Franc Roddam. È tratto dall'omonimo album degli Who del 1973 che ne sono anche i produttori esecutivi.
Questo film racconta la storia di Jimmy, un ragazzo appartenente alla banda giovanile dei mods, che in quegli anni si scontravano ripetutamente, creando un grande scompiglio nelle città inglesi, con le bande rivali dei rockers. Jimmy, sfrattato di casa e senza lavoro, cercherà rifugio nelle droghe, subendo una profonda delusione dagli ideali ai cui la sua banda si ispirava.
Londra, 1964. Le bande di Mod impazzano nell’Inghilterra dell’epoca (dall'inglese Modernists, giovani ben vestiti che guidano scooter italiani come Lambretta e Vespa). I Mod sono contrapposti ai Rockers, il cui stile è analogo a quello dei seguaci del rock and roll americano anni '50, vestiti con giubbotti di pelle in sella a grosse motociclette.
Moto: Innocenti Lambretta LI terza serie
Indiana Jones e l’ultima crociata (1989)
Indiana Jones e l'ultima crociata è un film del 1989 diretto da Steven Spielberg, nonché terzo episodio cinematografico della trilogia di Indiana Jones.
Il film si apre nel 1912, con un antefatto che racconta la prima esperienza di Indiana Jones con il mondo dell'archeologia, quando cercò, senza successo, di evitare che una preziosa croce venisse rubata da scavatori di frodo.
Anni dopo, nel 1938, il professor Henry "Indiana" Jones Jr. (Harrison Ford) viene contattato dal miliardario Walter Donovan (Julian Glover) affinché lo aiuti a proseguire la ricerca del Santo Graal, il calice usato da Gesù Cristo nell'Ultima Cena e nel quale fu raccolto il sangue del Redentore. Le ricerche del mitico reperto, giunte a buon punto, erano state infatti interrotte dalla misteriosa sparizione di uno degli archeologi impegnati: nientemeno che Henry Jones Sr. (Sean Connery), padre di Indy.
Jones non farà suo il Graal, ma riuscirà nell’impresa di liberare il padre.
Moto: Dnepr con sidecar (1989)
Mission: Impossible 2 (2000)
Mission: Impossible II è un film del 2000, diretto da John Woo. Si tratta del sequel di Mission: Impossible di Brian De Palma.
Il dottor Dr. Nekhorvich (Rade Serbedzija), un biologo molecolare russo che lavora in Australia per una grande azienda farmaceutica, muore in quello che sembra essere apparentemente un incidente aereo mentre è in viaggio per gli Stati Uniti. Nel messaggio inviato, poco prima di partire all'amico Ethan Hunt (Tom Cruise), un agente segreto americano di IMF (Impossible Mission Force), parla in modo poco chiaro di qualcosa chiamato "Chimera" e "Bellerofonte", dicendo di avere solamente venti ore di tempo per raggiungere gli Stati Uniti.
Hunt ha il compito di scoprire perché Nekhorvich è stato ucciso e che cosa si nasconda dietro ai nomi di "Chimera" e "Bellerofonte”. La sfida finale corre a cavallo di una Speed Triple: gli effetti speciali e i numeri degli stunt valgono da soli il biglietto del cinema.
Moto: Triumph Speed Triple 1999
I Diari della Motocicletta (2004)
E’ un film del regista Walter Salles e narra le avventure del giovane Ernesto "Che" Guevara, ispirato dai diari di viaggio "Notas de viaje" dello stesso Guevara e "Un gitano sedentario" (Con el Che por America Latina), del compagno di viaggio del "Che", Alberto Granado.
Il film ripercorre il lungo e avventuroso viaggio intrapreso dal giovane Ernesto Guevara e dal suo amico Alberto Granado attraverso l'America Latina, inizialmente in sella alla loro motocicletta (una Norton 500 del 1939, da essi soprannominata la Poderosa) e successivamente a piedi e con i più disparati mezzi. All'epoca, il futuro rivoluzionario era ancora uno studente della facoltà di medicina, prossimo alla laurea, mentre Alberto era un giovane biochimico che lavorava in un ospedale locale.
Le tappe fondamentali del loro viaggio sono Machu Picchu ed il lebbrosario di San Pablo, che metteranno il giovane protagonista in contatto con la miseria e la povertà del popolo latino-americano, e lo indurranno ad analizzare i nefasti effetti dei sistemi economici vigenti, fino alla scoperta dell'esigenza di un mondo più equo. In tal modo il film tenta, implicitamente, di dare una spiegazione alle origini del percorso intellettuale e politico che i due protagonisti avrebbero poi intrapreso nel resto della loro vita.
Moto: Norton 500 Model 18 (1939) La Poderosa
La Grande Sfida (2005)
Dopo una vita trascorsa a mettere a punto la sua motocicletta Indian del 1920, Burt Munro si mette in viaggio dalla lontana Nuova Zelanda per raggiungere le saline di Bonneville, nello Utah. Missione: collaudarla e stabilire il record di velocità. Inizialmente dovrà fronteggiare numerosi ostacoli ma alla fine ne uscirà vincitore. Il record mondiale di Burt Munro stabilito nel 1967 resta ancora imbattuto e la sua leggenda vive ancora oggi.
Qualche anno fa, David Lynch declinava il tema della lentezza e della vecchiaia, nel capolavoro Una Storia Vera, mostrando un inaspettato talento nel descrivere temi a lui, fino ad allora, estranei.
È vera anche la storia narrata in questa pellicola di Roger Donaldson che, tra alti e bassi, riesce comunque a toccare le corde giuste. Hopkins è in forma smagliante e aggiunge valore a un personaggio già carismatico: Burt Munro, il cui atteggiamento nei confronti del prossimo e della vita ricorda quello di Forrest Gump. Piace molto il modo con il quale viene rappresentata una certa America, coacervo di razze, religioni e modi di vivere diametralmente opposti. Piace invece meno lo script che, purtroppo, tende a scadere spesso nel buonismo a tutti i costi e nella melassa, intaccando così il valore metaforico di un film che non dovrebbe avere difficoltà a trovare il suo gruppo di estimatori.
Moto: Indian Scout (1920)
Andrea Perfetti
Ringraziamo Antonio Gola per la segnalazione di alcune moto (assenti ingiustificate a Parigi), che hanno legato il loro nome alle scene più spettacolari dei film che le hanno viste protagoniste.
Dalla Kawasaki GPZ di Top Gun, fino alla Ducati 996 di Matrix.