Moto Euro 5: l’obbligo dal primo gennaio 2020. Ecco cosa cambia

Moto Euro 5: l’obbligo dal primo gennaio 2020. Ecco cosa cambia
Entrerà in vigore l’1 gennaio 2020 la normativa ambientale Euro 5 per tutte le moto, gli scooter e i ciclomotori di nuova omologazione. Fino al 31 dicembre 2020 si potranno comperare ancora gli Euro 4, e ci sono deroghe per le moto da fuoristrada
16 dicembre 2019

Con il prossimo 1 gennaio andrà in pensione la normativa di omologazione Euro 4 in tema di emissioni acustiche e di scarico: era stata introdotta nel 2016.

Dal prossimo 1 gennaio entra quindi in vigore la più stringente Euro 5 che, di fatto, equipara le emissioni di motocicli e scooter a quelle delle automobili Euro 6.
L’obbligo di rispettare i nuovi standard Euro 5 vale per tutti i motoveicoli della categoria L (ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli) omologati dopo il 31 dicembre 2019 e venduti nell'Unione europea e nella zona di libero scambio europea (EFTA).

Vi diciamo subito che potranno essere regolarmente venduti fino al 31 dicembre 2020, e senza limitazione numerica, tutti i motoveicoli già omologati secondo il precedente standard Euro 4: un anno di abbuono come era già accaduto con il precedente passaggio da Euro 3 ad Euro 4.

Dal primo gennaio 2021 si potranno vendere motocicli e ciclomotori unicamente Euro 5, fatti salvi lotti contenuti di modelli e sino al 31 dicembre 2022. Era accaduto lo stesso con l'introduzione della normativa Euro 4: fino al termine del 2018 è stato possibile immatricolare modelli Euro 3.

Resteranno poi escluse alcune categorie che già ora beneficiano di deroghe. Parliamo dei modelli da enduro gara e da trial, dei ciclomotori a tre ruote progettati per scopi d'utilità e dei quadrimobili leggeri già esentati in certi casi anche dall’obbligo dell’ABS sui freni. Per questi veicoli la scadenza per il passaggio alla Euro 5 sarà l’1 gennaio 2024, quando per tutti gli altri motoveicoli entrerà in vigore la più limitante omologazione Euro 5 Plus.

E’ la normativa che introdurrà la seconda fase della diagnostica di bordo (OBD 2, in fase embrionale sulle moto Euro 5), test di durabilità più severi (con la Euro 5 queste variazioni potranno essere ancora calcolate) e – ma la cosa non è stata ancora chiarita – porterà riduzioni ulteriori della rumorosità.

La differenza delle emissioni da Euro 1 a Euro 5
La differenza delle emissioni da Euro 1 a Euro 5
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Riduzioni importanti

Con la Euro 5 il taglio delle emissioni inquinanti compie un ulteriore salto in avanti, anche se meno marcato rispetto al passaggio che ci fu da Euro 3 a Euro 4.

Secondo la normativa Euro 5, le emissioni di gas di scarico non potranno superare 1 mg/km di monossido di carbonio (CO), 100 mg/km di idrocarburi totali (THC), 68 mg/km di idrocarburi non metanici (NMHC), 60 mg/km di ossidi di azoto (NOx) e di 4,5 mg/km di particolato (PM): si tratta di limiti equivalenti a quelli massimi previsti per l’omologazione Euro 6 automobilistica.

Dall'introduzione della vecchia normativa Euro 1 per motocicli e ciclomotori (attiva dal 1999), le emissioni combinate di idrocarburi (HC) e ossidi di azoto (NOx) sono state ridotte del 96,6%, mentre le emissioni di monossido di carbonio (CO) sono state tagliate del 92,3%.
I veicoli omologati Euro 5 riportano sulla carta di circolazione la dicitura: “Rispetta il regolamento 134/2014/UE”.

E per le vecchie omologazioni?

Si potranno ancora usare motoveicoli di vecchia omologazione, tuttavia in alcune città gli Euro 0 a due tempi non possono già più circolare e lo stesso vale - in alcuni periodi dell’anno, tipicamente d’inverno - anche per i "due tempi" Euro 1.

La tendenza va verso un inasprimento delle limitazioni per i mezzi di vecchia omologazione, motori a quattro tempi compresi, e di questo occorre tenere conto anche nel caso dell’acquisto di un mezzo usato.
Specialmente se si viaggia in città o regioni a rischio di blocco della circolazione per motivi d’inquinamento.

fonte dati ACEM

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