Moto Guzzi California 1400: intervista a Galluzzi e Albesiano

Moto Guzzi California 1400: intervista a Galluzzi e Albesiano
Miguel Galluzzi e Romano Albesiano ci parlano della genesi dell’attesissima nuova Ammiraglia di Moto Guzzi, che sembra già riscuotere unanimi consensi in tutto il mondo, e che abbiamo recentemente provato in Francia
22 novembre 2012

Punti chiave

Miguel Galluzzi

Miguel Galluzzi, già responsabile del centro stile moto del Gruppo Piaggio, ora dirige l'Advanced Design Center del Gruppo Piaggio a Pasadena, in…California


Le due California 1400, Touring e Custom, rappresentano meglio la tradizione o il futuro di Moto Guzzi?

«La California 1400 è il punto di equilibrio fra tradizione e futuro. Il design doveva e voleva ricordare quello da sempre caratteristico di questo modello, con le forme sinuose del serbatoio, il manubrio ricurvo, il maniglione d'appiglio cromato per il passeggero della Touring e i parafanghi lunghi. Allo stesso tempo la nuova 1400 doveva essere più moderna, confortevole, ospitale, ricca e sontuosa della precedente. Così è nato uno stile che, credo in modo equilibrato, tende una mano da una parte alla tradizione, che non vogliamo dimenticare, e dall'altra allo spirito innovativo ed evoluto che una Moto Guzzi attuale deve avere se vuole puntare al top. Il centro della moto è un richiamo forte alla tradizione: in esso confluiscono le linee del serbatoio e della sella, formando quella “croce” immaginaria tipica anche dei modelli precedenti. Non manca d'altra parte un certo stile innovativo regalato dal pneumatico posteriore largo e dall’esclusivo gruppo ottico anteriore. Le caratteristiche dei proiettori sono infatti modernissime, e l’anteriore dispone di un'illuminazione “full LED”, come nelle moderne auto di alta e altissima gamma».

 

Un motore unico al mondo meritava di essere lasciato il più possibile in vista

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Quale è stato l'obiettivo primario nel disegnare la California 1400?
«Valorizzare le forme del suo motore: un motore unico al mondo meritava di essere lasciato il più possibile in vista. Il nostro inconfondibile V2 è diventato un vero aspetto di design, proprio grazie alle sue forme inedite che ne rappresentano bene il carattere e la forza che esso è capace di esprimere. Ed ecco spiegata la scelta di ritagliare i fianchetti del serbatoio, che così non vanno a coprire le teste. La vista più bella è da dietro: si vedono i due cilindri che emergono, anzi che esplodono fuori dal serbatoio. Una chiara rappresentazione del carattere di questa moto, una cruiser modernissima, splendida da guidare a bassa velocità, ma sempre pronta anche alla guida disinvolta, e quindi al divertimento».

 


Cosa la distingue dalla concorrenza?
«Innanzitutto il marchio sul serbatoio: è una Moto Guzzi al cento per cento, tutta costruita a mano nello stabilimento di Mandello del Lario. Dinamicamente si distingue per le sue doti di maneggevolezza e di appagamento nella guida, uniche nel suo genere. A livello di design spicca per la possenza del motore che straripa dal serbatoio, per la raffinatezza dei dettagli, per lo stile di alcune soluzioni come i gruppi ottici e la strumentazione stessa. La California 1400 è una delle poche moto che riescono a trasmettere l'impressione di una qualità costruttiva e una cura del particolare davvero eccezionali».


Qual è l'aspetto che una Moto Guzzi avrà sempre?
«La personalità, lo stile e il carattere delle moto Made in Italy. La nuova California 1400 è l'unica custom che si guida come una moto normale, con elevata possibilità di divertimento in curva pur godendo di comfort e protezione dall'aria ai massimi livelli. È un esempio di ottimo connubio tra design e funzionalità».

 

 

Romano Albesiano


Romano Albesiano

Romano Albesiano è responsabile del Centro Tecnico Moto del Gruppo Piaggio

 Ricreare un mito è sempre un lavoro difficilissimo. Quali sono le principali caratteristiche del progetto California 1400?
«Storicamente la California è sempre stato un modello apprezzato per il comfort abbinato ad una guidabilità eccellente. L'ottimo connubio tra guidabilità e comfort ne ha decretato il successo fin dalla prima versione degli anni '70. Abbiamo ricevuto questa importante eredità, trasmettendo lo spirito unico del modello California sulla nuova, naturalmente in chiave moderna, visto che la 1400 tecnicamente non ha nulla in comune con le precedenti. Abbiamo sfruttato le esperienze acquisite e le capacità tecnologiche dei marchi del Gruppo Piaggio per realizzare una moto completamente nuova, raffinata, tecnologica, al top per piacere di guida e per comfort. È la California del nuovo millennio, una maxi-cruiser all'italiana, moderna e divertente, una moto che obiettivamente si pone subito come riferimento nella sua categoria».


È la Moto Guzzi più tecnologica mai costruita?
«Sicuramente sì, ma non solo: è una delle motociclette più tecnologiche mai realizzate in assoluto. La tecnologia applicata su California 1400 però non è fine a se stessa, ma ha una funzione ben precisa: aumentare il piacere di guida, la sicurezza e il comfort. Per la prima volta su una Guzzi compare l'acceleratore elettronico Ride by Wire, tecnologia che esordì sulle moto di produzione di Aprilia più di cinque anni fa e che, proprio grazie allo scambio di competenze tra i marchi del Gruppo Piaggio, è arrivata anche a Moto Guzzi, nel pieno della sua maturità, della sua affidabilità. Il RbW è fondamentale per gestire e sfruttare al meglio i motori moderni. Dunque anche sulla California 1400 arrivano le diverse mappature del motore, in grado di assecondare al meglio il pilota nel turismo, così come nella guida più brillante e nelle situazioni di asfalto scivoloso. Di serie ci sono anche un evoluto ABS a due canali, il traction control prestazionale, settabile su tre livelli, e debutta il cruise control: la nostra è l'unica cruiser al mondo a prevedere tutte queste tecnologie. Che però non si fermano ai soli sistemi di controllo: l’intera moto è figlia di un progetto assolutamente moderno, ed anche in questo caso il know-how trasmesso dal Reparto R&D moto del Gruppo ha contribuito a creare una mezzo funzionale e affidabile. Tra gli aspetti tecnologici aggiungo anche i gravosi cicli di prove al banco di motore e ciclistica, e le centinaia di migliaia di chilometri percorsi su strada e in pista, alla ricerca del perfetto connubio tra guidabilità, comfort ed affidabilità».


Oltre alla tecnologia, che cosa la distingue dalla concorrenza?
«L'assoluto piacere di guida. Nessuna cruiser del segmento è così divertente da condurre anche in curva. Per la prima volta chi ama questa tipologia di moto non deve più rinunciare al divertimento su qualsiasi tipo di percorso, e neppure ad una buona maneggevolezza. In una moto, la guidabilità dipende da molti fattori, che vanno tutti calcolati e inseriti nel progetto iniziale. Quote del telaio, distribuzione dei pesi, taratura delle sospensioni e molto altro: tutto questo logicamente ha influenze nella guida. Un altro aspetto unico è la completezza. La California 1400 Touring ha un allestimento di serie molto ricco: non manca veramente nulla, anche se il catalogo degli accessori dedicati – come è giusto per questo tipo di moto e di cliente – è molto vasto, e consente una personalizzazione unica della propria California».


Come vengono contenute le vibrazioni di un motore di questa cilindrata?
«Utilizzando un tipo di fissaggio elastico del motore al telaio esclusivo e brevettato da Moto Guzzi. Il motore a V di 90° è infatti caratterizzato da vibrazioni di primo e secondo ordine, che portano il motore ad oscillare e ruotare contemporaneamente. Per questo è stato studiato un sistema elastocinematico, calcolato attraverso sistemi di simulazione modale, composto da tre bielle e due silentbloc, che consentono di annullare il trasferimento delle vibrazioni fastidiose per il comfort, senza impatti negativi sulla dinamica di guida. Non è stato banale studiarlo e metterlo a punto, basti pensare alle possibili implicazioni che le oscillazioni di un motore possono provocare all'interno di un telaio: tra queste il fatto che il motore non contribuisce più, come nelle recenti Moto Guzzi, alla rigidezza del telaio stesso (ovvero non funge da elemento stressato, ndr). Per sopperire a questo importante contributo è stato necessario chiudere il telaio con una doppia culla, e irrigidire opportunamente la struttura impiegando geometrie e materiali calcolati con sistemi FEM (Finite Elemente Method, ndr). Anche se il principio è il medesimo, il sistema che abbiamo realizzato è diverso da quello proposto dalla concorrenza. È la prima volta che un sistema del genere viene utilizzato su una Moto Guzzi. E ha subito funzionato molto bene».

 

Qual è l'aspetto che più la soddisfa, di questa Moto Guzzi?
«La sensazione di qualità elevata che si ha fin dal primo contatto, di raffinatezza costruttiva, di pregio dei singoli componenti. I materiali, gli accoppiamenti, le tecnologie impiegate non lasciano dubbi sul fatto che ci troviamo di fronte ad un oggetto testimone di eccellenza. E le sensazioni che si ricevono, prima accendendo il motore, e poi cominciando a guidare la moto e godere delle emozioni che sa trasmettere, riescono a coinvolgere ancor di più il pilota di questa California: una moto che soddisfa straordinariamente la cura costruttiva che tutti gli amanti di Moto Guzzi nel mondo si aspettano da Mandello».

 


Pneumatico da 200, interasse di 1.685 mm, motore da 1400 cc, forcella con steli da 46 mm, peso di oltre 300 kg. Su questa Moto Guzzi regna l'oversize…
«È la nostra interpretazione della cruiser moderna: sontuosa, ricca, esclusiva, ricercata, ma anche comoda nelle lunghe trasferte e divertente in curva. In realtà però è meno pesante delle maxi cruiser concorrenti, più facile da gestire anche da fermo, più appagante su strada. Insomma, è la cruiser di Moto Guzzi».


Se la "vera" California della tradizione Moto Guzzi è la 1400 Touring, la Custom cosa rappresenta?
«La Custom è l'interpretazione più sportiva, aggressiva, muscolare della California. È nata quasi spontaneamente: dato che la base tecnica permetteva un divertimento così elevato, abbiamo pensato di farne una versione più leggera e sportiva. Ne è scaturita una bellissima muscle bike, per un pilota giovane, che la usa soprattutto da solo. Ed è solamente una delle possibili interpretazioni di questo modello».

 

Il motore è completamente nuovo, ed ha richiesto uno sviluppo di più di tre anni

Una cilindrata da record, trattandosi di un V-Twin trasversale. Cosa c'è di nuovo in questa unità da 1.380 cc?
«Il motore è completamente nuovo, ed ha richiesto uno sviluppo di più di tre anni per la definizione prima della cilindrata ideale, e poi per lo sviluppo e per la delibera affidabilistica. È il motore più grosso mai realizzato da Moto Guzzi, e impiega lo stato dell'arte della gestione elettronica, frutto di tutte delle esperienze che il Gruppo Piaggio può vantare».

 

Quali sono le sue caratteristiche salienti?
«Il motore, per Moto Guzzi, è il cuore di tutta la moto. È quindi protagonista in primis del design, incastonandosi nelle linee del serbatoio. Entrando nel dettaglio tecnico, abbiamo poderosi pistoni da 104 mm, doppia accensione, distribuzione a quattro valvole per cilindro con punterie a rullini, raffreddamento misto aria/olio, e, novità per i motori Moto Guzzi, alimentazione ad iniezione con monocorpo farfallato (da 52 mm) e full Ride by Wire».


Quali sono gli obiettivi che vi eravate posti?
« Assolutamente la coppia abbondante fin dai regimi più bassi, una risposta del gas pronta ma dolce e un allungo poderoso: in sostanza, puro piacere di guida. Oltre ovviamente a qualità e affidabilità eccellenti. In termini numerici, gli obiettivi erano di avere una coppia massima maggiore di 12 kgm a meno di 3000 giri, e contemporaneamente una potenza massima prossima ai 100 cavalli. Entrambi sono stati ampiamente raggiunti».

 

Dopo quello della "piccola" V7, questo 1400 è il primo di una nuova serie: cosa c'è nel futuro di Moto Guzzi?
«Anche se nella sua storia Moto Guzzi ha sviluppato quasi tutte le configurazioni di motore esistenti, e basta visitare il Museo di Mandello del Lario per rendersene conto, il presente e l'immediato futuro sono legati imprescindibilmente al V di 90°, che diventa protagonista del design, del sound, e delle caratteristiche di guida uniche delle migliori Moto Guzzi. Lo sviluppo di questo ed altri motori a V di 90° continua, introducendo le migliori tecnologie a disposizione, con l'obiettivo di incrementare sempre il piacere di guida».


Come si combina l'esigenza di consumi ridotti con quella di avere tanta coppia e 96 cavalli?
«Per avere tanta coppia e una risposta dell'acceleratore pronta fin dai regimi più bassi, è necessario avere un'elevata efficienza termo e fluidodinamica in tutti i punti di funzionamento, oltre che attriti interni contenuti. Questo si traduce in consumi specifici estremamente ridotti. In particolare l'impiego di un corpo farfallato singolo, con lunghi condotti di aspirazione, insieme a una elettronica di gestione motore avanzata, garantiscono l'ottenimento di risultati eccellenti fin ai regimi più bassi, che sono quelli più usati su strada, senza compromettere le prestazioni a quelli più alti, e quindi la potenza massima».


Quali difficoltà avete superato nella realizzazione del nuovo propulsore?
«Una cilindrata così elevata è stata ritenuta necessaria per entrare a testa alta nel segmento delle grosse cruiser. La scelta dei 1400 cc e del rapporto corsa/alesaggio è stata ponderata per ottenere il miglior bilancio tra prestazioni ed efficienza. L'alesaggio definito di 104 mm ha richiesto l'introduzione della doppia accensione, che insieme alla gestione indipendente di iniezione attraverso la doppia sonda lambda, garantisce combustioni ottimali in tutte le condizioni di funzionamento. Inoltre la cilindrata unitaria elevata, insieme allo schema a V di 90° per noi imprescindibile, implica un livello di vibrazioni elevato, che ha spinto i progettisti a sviluppare il appunto gli inediti supporti elastici, capaci di annullarne completamente il trasferimento al veicolo ed ai suoi occupanti».

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