Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Sopra trovate il video della nostra prima volta sul mitico Ring. Vi presentiamo la nostra guida d'eccezione, Frank, e Christian, il lettore partito con noi dall'Italia. Vi mostriamo i primi giri sul bagnato (compreso il grosso rischio al minuto 9:14! C'è mancato poco... Infine trovate un giro veloce sull'asciutto dal minuto 10:00 alle spalle di Frank e il saluto finale di Christian. Buona visione!).
Nürburgring, 19-23 luglio 2015 – Facciamo una breve premessa: il Ring – com’è noto a molti il circuito del Nürburgring – era un mio chiodo fisso da diversi anni. Nel mio personalissimo calendario dei desideri occupava sicuramente il podio. Ma mai avrei pensato di andarci in moto, ritenevo troppo pericolosi i saliscendi e i curvoni ciechi da sesta piena che caratterizzano la mitica Nordschleife.
Le cose invece sono andate diversamente e, a motori spenti, non posso che essere entusiasta dell’esperienza appena vissuta.
Nel nostro lavoro di giornalisti della moto di occasioni davvero belle ne capitano tantissime (ce lo fate giustamente notare spesso anche voi nei commenti). Ma sono poche quelle capaci di lasciare una traccia indelebile nell’anima. Questa volta è successo e dobbiamo rendere merito innanzitutto agli amici tedeschi della Wunderlich (azienda leader nella produzione di accessori per moto BMW).
Grazie a loro infatti abbiamo affrontato con prudenza prima, e tanto gas poi, il Ring. E sempre grazie alla partnership con Wunderlich siamo riusciti a portare uno di voi in pista. Christian Raffaelli ha infatti vinto la partecipazione con Moto.it sul Nürburgring ed è volato da Malpensa a Francoforte insieme al sottoscritto.
Christian ha vinto questa fantastica esperienza e insieme a noi si è gettato in pista alle spalle di Frank Hoffmann. Il general manager della Wunderlich è infatti, insieme al grande Helmut Dahne, uno dei più grandi conoscitori del Ring. Qui ha corso e ha svolto innumerevoli test per le Case automobilistiche e motociclistiche. Può vantare oltre 6.000 giri sulla temibile pista tedesca.
Per la cronaca, vi ricordiamo che il record cronometrato appartiene ancora oggi a Helmut Dahne, che ottenne nel 1993 un grandioso 7:49:71 in sella alla sua Honda RC30 (lo vedete ancora con la sua moto nella nostra gallery!). Dal 1994 il Ring non è più omologato per le corse in moto e di conseguenza non vengono più svolte prove cronometrate ufficiali.
Wunderlich ha messo a nostra disposizione due fantastiche BMW, una S1000R dotata di diverse parti in carbonio realizzate dalla Casa tedesca, e la fenomenale naked Piranha su base S1000RR.
Entrambe si sono rivelate adatte alla Nordschleife, dotate di un telaio preciso e stabile (soprattutto la Piranha) e con un motore 4 cilindri perfetto per divorare le lunghe salite tedesche.
Frank ha guidato con una bravura semplicemente sbalorditiva la sua personalissima BMW R1200R. Dotata delle sospensioni della GS Adventure per avere più luce a terra, si è rivelata un’arma micidiale nelle mani del nostro Frank.
Il circuito ha una lunghezza di 20,8 chilometri e richiede tantissimo rispetto sia in auto che in moto. Sono davvero pochissime le occasioni, durante l’anno, in cui le moto sono autorizzate a girare in esclusiva in pista, senza la pericolosa convivenza con le automobili. Una di queste è caduta proprio a luglio e non ce la siamo fatta scappare.
La prima giornata è stata segnata dall’asfalto bagnato, una condizione che qui richiede moltissima prudenza. Il grip infatti è drammaticamente basso a causa della tanta gomma lasciata dalle auto. Sono fondamentali - se li avete... - i controlli elettronici (ABS e traction control), noi ne abbiamo fatto a meno e abbiamo rischiato una bell’high-side al primo giro.
La prudenza della pista bagnata ci ha però consentito di prendere confidenza col Ring a bassa andatura. Il secondo giorno il sole ha sistemato tutto e ci ha regalato una serie di giri veloci entusiasmanti.
Alle spalle di Frank siamo stati, insieme al nostro nuovo amico Christian, i più veloci in pista. Il merito va al 90% a Frankie Hoffmann: per andare forte in moto sulla Nordschleife è necessario avere una guida che tracci linee perfette e che conosca ogni singola curva come le sue tasche.
Con lui questo è successo: ci siamo fidati, lo abbiamo ascoltato con scrupolo nel briefing e ci siamo messi nella scia della sua R. Il risultato è stato impagabile. Siamo entrati nella dimensione più autentica del Nürburgring: velocità, coraggio e un po’ di follia.
Perché è inutile nasconderlo, per gettarsi oltre la collina o dentro le curve cieche - a due metri dal guardrail a oltre 200 km/h – bisogna scollegare il cervello per un qualche secondo e lasciarsi prendere dal Ring.
Ma con il dovuto rispetto e i consigli di Frank il rischio è stato tutto sommato calcolato e oggi ci restano tanti ricordi nel cuore, uniti al desiderio di tornare sul Nürburgring davvero presto.
Di questa idea è anche Christian. Queste sotto sono le parole del nostro lettore, inviate a Moto.it a pochi giorni dal rientro in Italia.
Come nella celebre canzone di Jovanotti, un sogno che si è avverato e ha lasciato un segno indelebile nel mio cuore, un'esperienza unica ed irripetibile, perché non è fatta solo di pista, di velocità e di moto potenti, qui ho conosciuto anche persone fantastiche, veri appassionati, alcune al Nurburgring sono considerate delle leggende, come Helmut Dahne o come Franky Hoffman.
E Andrea Perfetti: ci vorrebbe una pagina intera solo per descrivere quanto sia stato importante avere a fianco un professionista così competente, ma anche molto divertente, al punto tale da scambiarci battute a ogni occasione dopo pochissime ore dal nostro incontro.
L'avventura comincia a Malpensa, devo incontrare Andrea alle 12.45, ma quando arrivo, non trovo nessuno ad attendermi, dopo 10 minuti comincio a pensare che il concorso sia stato uno scherzo di qualche burlone, ma proprio in quel frangente appare Andrea, un breve scambio di battute e finalmente si parte.
Il giorno seguente la sveglia suona prestissimo, sono su di giri, dopo colazione ci fiondiamo in circuito e raggiungiamo il gazebo della Wunderlich, la prima cosa che salta agli occhi sono ovviamente le moto che ci accompagneranno in questi due giorni, una BMW S1000RR, una S1000R è una R1200R, sono bellissime e tutte allestite con gli accessori prodotti da questa azienda.
Il tempo non è dei migliori, il primo giro sul tracciato del ring infatti sarà con l'asfalto bagnato. Prima di indossare le tute però ci raduniamo con tutti i piloti presenti per il briefing con gli istruttori, peccato parlino in tedesco, io e Andrea ci guardiamo un po' perplessi e ci fingiamo interessati per non sfigurare. Una volta terminato, chiediamo lumi a Frank che professionalmente ci spiega come comportarci in pista, categoricamente dice: "ragazzi, dovete fare esattamente quello che faccio io, seguite le mie linee e frenate il meno possibile, non siate bruschi".
Finalmente arriva il momento tanto atteso, si entra in pista, quindi salto in sella alla S1000RR "Piranha" da 190 cv, avvio il motore e in pochi istanti tutto il mio entusiasmo crolla e si trasforma in timore, comincio a pensare al tracciato, all'asfalto bagnato e alla potentissima moto che mi trovo sotto le chiappe, praticamente un mix micidiale.
La nostra guida fa cenno di seguirlo, mi porto alle spalle di Andrea che a sua volta segue Franky, abbasso la visiera e mi lascio dietro tutti i pensieri e i timori che possono disturbare la concentrazione. Il cuore batte a mille, più forte di un ciclista in salita sul Mortirolo, affrontiamo la prima parte di rettilineo e siamo già a più di 180 km/h, si rallenta e si affrontano le prime curve, giungiamo quindi in un tratto velocissimo che si affronta spalancando completamente il gas, all'improvviso vedo la moto di Andrea perdere aderenza al posteriore facendolo sbalzare dalla sella, ma lui, da pilota esperto, riesce a riprendere subito il controllo, un bello spavento per entrambi già al primo giro.
Vedere il Nurburgring in video non rende minimamente l'idea di come sia dal vivo, non è minimamente paragonabile, non ci sono auto in pista e le sensazioni date dalle pendenze dei vari saliscendi, dagli scollinamenti, dall'asfalto sconnesso, dalle curve cieche e dal famoso Carosello sono incredibili.
Giro dopo giro, vedo crescere il feeling con il circuito e con il "Piranha", la pista si sta asciugando, il grip è buono e Franky davanti al gruppo comincia ad alzare il ritmo, ora si inizia a fare sul serio.
L'asfalto scorre sotto di me sempre più rapidamente, sono così concentrato a seguire Franky che nemmeno mi accorgo che sto affrontando dei tratti di circuito ciechi con il gas completamente spalancato, solo gli esperti del "Ring" possono guidare a quel ritmo, dentro di me realizzo che sarebbe da incoscienti andare così forte senza una guida, ci sono tantissime insidie nascoste.
Al termine dell'ultimo giro scendo dalla moto e mi avvicino a Franky e Andrea per scambiare due parole, noto subito i loro volti sorridenti e con un certo entusiasmo iniziano a elogiarmi, dicono che non si aspettavano che andassi così veloce e che guido bene, parole che mi hanno reso orgoglioso, oltre al fatto di essere diventato celebre; mi trovavo nel paddock quando si sono avvicinati due Italiani che, alla vista della scritta Moto.it sulla tuta di Andrea, hanno chiesto se fossi io il vincitore del concorso, ricevuta la risposta affermativa, guidati da Andrea, sono cominciati i simpatici e inevitabili commenti e sfottò; il risultato? Mi hanno affibbiato un nuovo soprannome: "il Maledetto".
La mattina seguente splende il sole, sono ancora eccitato dal giorno precedente, non vedo l'ora di tornare in sella. Dopo un primo giro di riscaldamento ne segue un altro, questa volta Franky ha alzato notevolmente l'asticella, affrontiamo alcuni saliscendi così rapidamente da avvertire la compressione del corpo, gli ingressi in curva sono diventati rapidissimi, poi ci sono un paio di scollinamenti dove l'avantreno della moto si alza, quello più bello è all'uscita del Corousel, a dire di Franky in quel momento siamo uno dei gruppi più veloci in pista, non male per dei novelli del Ring.
Sono così felice di come sta procedendo la giornata che ogni volta che usciamo dal tracciato non vedo l'ora di rientrare, durante il secondo giro del turno successivo comincio ad avvertire un po' di stanchezza, cerco di restare concentrato ma in alcuni punti rallento, cerco di stare al passo di Franky, ma nell'affrontare una curva veloce a sinistra sbaglio a inserire una marcia, la moto va fuori traiettoria, chiudo il gas e comincio a pregare, perché il guardrail è lì ad attendermi inesorabile.
Fortunatamente riesco ad evitare l'uscita di pista, riprendo il controllo, ma c'è un'altro problema, Andrea mi ha superato e ora i due davanti hanno allungato, li vedo sempre più lontani fino a svanire dietro una collinetta, mi sento spaesato, come un bambino perso nel bosco, non capisco in che parte del circuito mi trovo, rallento parecchio e comincio a guardarmi alle spalle sperando non arrivi nessuno, dopo un paio di curve finalmente rivedo la luce-guida che mi riporta alla base sano e salvo, me la sono vista brutta.
La giornata sta per volgere al termine, non voglio lasciare il Nurburgring così, confido nella bontà di Franky che alla fine cede alle lusinghe concedendoci l'ultimo giro di addio a questo luogo incredibile.
Lo affrontiamo a bassa velocità, Franky saluta tutti i commissari come segno di stima per il lavoro che svolgono, io intanto mi godo il panorama che circonda e avvolge la pista. Una volta terminato ho il magone, tante sono le emozioni che ha suscitato in me.
Foto: Buenos Dias, A. Perfetti